Cosa accadrebbe se l’Italia andasse in default? Ecco i possibili scenari

Cerved, importante agenzia di rating internazionale ha ipotizzato i possibili scenari che si prospetterebbero in caso di una situazione di insolvenza dell’Italia, e le conseguenze sarebbero veramente disastrose.

Lo studio dell’agenzia Cerved, quinta tra le più accreditate d’Europa, ha raccolto una serie di dati sulla situazione attuale dell’economia italiana, preso in analisi i dati dello storico, ed immaginato le ripercussioni che le scelte operate da questo esecutivo potrebbero avere sul futuro del Paese.

Cosa succederebbe in caso di insolvenza? In altre parole, se lo Stato non riuscisse a ripagare le obbligazioni che ha emesso sul mercato, quali sarebbero le conseguenze sull’economia italiana? Gli scenari descritti come possibili non sono affatto incoraggianti.

Secondo lo studio di Cerved, intitolato Impact of Adverse Macroeconomic Scenarios on Italian non financial Companies il risultato per l’Italia sarebbe devastante anche per via di alcune fragilità strutturali che contraddistinguono la nostra economia in modo specifico. Abbiamo una crescita inferiore rispetto alla media UE, ed una disoccupazione significativamente più elevata.

Italia come Argentina e Grecia?

Lo studio di Cerved parte da modelli statistici ai quali vengono affiancate esperienze concrete di situazioni analoghe concretizzatesi in passato in America Latina (vedi il caso Argentina con il calo del Pil del 10% nel 2002), ma anche in Russia alla fine degli anni ’90, e in Grecia nel passato di ben più recente memoria, quando il PIL greco aveva perso oltre 9 punti percentuale.

Mauro Alfonso, AD di Cerved Rating Agency, spiega che nessun comparto sarebbe immune in caso di default. Ipotizzando un PIL che si riduce del 6% nel 2019 e del 5% nel 2020 i rendimenti decennali salirebbero al 12%. Si avrebbe un crollo dei consumi, con un calo del 28% per alberghi e ristoranti che sarebbero i primi ad essere colpiti, insieme al settore del commercio al dettaglio.

In questo scenario si avrebbe un default del 19% per il 2019, e del 24% per il 2020. In pratica chiuderebbe un’azienda su 4. I comparti che ne risentirebbero meno, seppur subendo un calo notevole, sono quello farmaceutico e le aziende di tecnologia e comunicazione. L’impatto più duro lo si riscontrerebbe invece nel settore delle costruzioni, con un default del 24%, e in quello dell’abbigliamento (20%).

Secondo lo studio di Cerved, uno scenario come quello del default dell’Italia va preso seriamente in considerazione in quanto sarebbe effettivamente possibile, anche come conseguenza diretta e inevitabile di Italexit.

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