Vendere l’oro della Banca d’Italia per tamponare il debito? Ma se non si sa neppure di chi sono i lingotti!

Da alcuni giorni l’opinione pubblica italiana è alle prese con un nuovo argomento economico del quale solo in pochi avevano sentito parlare prima di ieri: l’oro della Banca d’Italia. Il primo a fare un riferimento al tesoro di lingotti custodito in via Nazionale è stato l’esponente della Leha Borghi che, in una interivista a La Stampa, aveva affermato che il governo vorrebbe chiarire una volta per tutte la questione della proprietà dell’oro della Banca d’Italia. Per Borghi, quindi, la “questione oro” ha senso solo nella misura in cui si punti a giungere ad una legge che chiarisca che l’oro custodito nei caveau di Bankitalia è dello Stato e quindi di tutti i cittadini. In pratica, il riferimento all’oro operato da Borghi va inquadrato unicamente nell’ambito della domanda: di chi è l’oro della Banca d’Italia? Sembrebbe, infatti, che a causa di un vuoto normativo, oggi non si possa affermare che quell’oro sia dello Stato e quindi del popolo. Se davvero la questione “oro” fosse da intendersi in questi termini, si sarebbe semplicemente in presenza di un governo che, improvvisamente, ha deciso di prendersi la briga di stabilire per legge di chi è l’oro della Banca d’Italia. Purtroppo, però, le cose non stanno affatto così perchè dietro la presa di posizione rassicuratrice di Borghi, ci sarebbe ben altro.

La vera domanda, lasciano intender alcuni quotidiani questa mattina, è in realtà: è possibile vendere l’oro della Banca d’Italia? Cosa ci sia di nascosto dietro quello interrogativo può essere facilmente intuito da ogni lettore: essendo l’Italia in piena recessione tecnica e con stime sulla crescita del PIL 2019 sempre più striminzite, la possibilità che ci sia un aumento dell’Iva nei prossimi anni come previsto dalle clausole di salvaguardia, è altissima. Per scongiurare questo rischio, il governo starebbe pensando di vendere almeno una parte dell’oro della Banca d’Italia. Insomma la vendite dell’oro della Banca d’Italia sarebba una sorta di ultima spiaggia per un Paese completamente avvitato su se stesso e in piena crisi economica. Del resto in quale modo si dovrà finanziare la manovra a deficit recentemente varata e, in modo particolare, quota 100 e il reddito di cittadinanza. 

Che la vera domanda non sia di chi è l’oro della Banca d’Italia ma invece come è possibile vendere l’oro di Bankitalia, lo si deduce anche da quella che è stata la posizione che la voce del Movimento 5 Stelle ha adottato negli ultimi mesi. Sul blog di Beppe Grillo negli ultimi mesi sono apparsi i pareri di professori universitari riguardati proprio l’oro della Banca d’Italia. Era stato proprio il blog di Beppe Grillo a sollevare questa domanda: “Gli altri Paesi europei hanno venduto dal 20% al 60% del loro oro. E l’Italia? Non ha venduto nemmeno un grammo di metallo prezioso.Perché? Nel corso di un eventuale CBGA giunto alla quinta edizione che potrebbe partire già dal quarto trimestre del 2019 sulla base del prezzo di mercato odierno di 33,34 Euro/ grammo“. Andando più ritroso come non ricordare che era stata la grillina Carla Ruocco a chiedere a Visco: “dove è finito l’oro della Banca d’Italia” ricevendo come risposta alla sua polemica una tranquillissima rassicurazione: “È in Bankitalia, la Banca d’Italia è un’istituzione seria“. 

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