Emergenza coronavirus: rischio recessione breve ma significativa

L’emergenza coronavirus sarà la causa di una recessione a livello globale. Nelle ultime settimane abbiamo sentito ripere questa affermazione molte volte. Con l’incremento del numero dei contagi e delle aree interessate all’epidemia, c’è ora la consapevolezza che gli effetti economici del Covid19 potrebbero essere molto forti. 

In effetti è impossibile non pensare alla recessione quando, anche nel nostro piccolo, si vedono negozi chiusi, strade deserte, industrie ferme, eventi annullati, manifestazioni via via rinviate e data da destinare e ancora scuole e università chiuse. Tutti questi altro non sono che segnali dell’inevitabile arrivo di una recessione di portata globale

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Secondo la Columbia Threadneedle Investments è il rallentamento dei flussi di cassa globali il rischio maggiore provocato nel breve termine del Coronavirus. Viceversa, nel lungo periodo, le conseguenze dell’epidemia potrebbero essere molto più limitate. 

In pratica il Covid19 potrebbe causare (anzi è praticamente quasi certo) una recessione forte ma di breve durata. Nel prossimo paragrafo vedremo meglio questo aspetto.

Coronavirus recessione quali sono i rischi

Un recente studio della Nasa e dell’Agenzia Spaziale Europea ha rilevato come il livello di inquinamento in Cina sia in drastico calo a seguito dell’epidemia di coronavirus. Da giorni circola sulla rete una significativa fotografia fatta da un satellite cui cieli della Cina. Ebbene da questa imamgine si vede chiaramente come il livello di inquinamento sul paese asiatico sia in forte calo.

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Da questa immagine parte l’analisi di Colin Moore, Global Chief Investment Officer di Columbia Threadneedle Investments, secondo il quale è evidentissimo che sia in corso una contrazione dell’attività economica in tutte le aree interessate all’emergenza. Dalla foto dsi deduce la forte riduzione della produzione di elettricità, dell’attività industriale e delle emissioni di autoveicoli. Tutti questi sono segnali di una recessione che è già in atto. 

Secondo l’esperto, nel breve termine è palese che una parte dell’attività economica sia andata già persa. Non bisogna essere degli esperti economisti per capire che la cancellazione di una prenotazione in un hotel non verrà compensata ad emergenza finita. Se ci sono attività oramai perse ve ne sono però altre che sono state solo rinviate a tempi migliori. Ad esempio è molto probabile che una fabbrica oggi chiusa per coronavirus, alla riapertura abbia necessità di turni addizionali. 

In questo contesto concentrarsi sull’erogazione di liquidità diventa indispensabile. E’ meglio guardare alla liquidità e non ai tassi perchè così facendo si potranno avere maggiori opzioni politiche.

Coronavirus recessione: effetti sul lungo termine

Se il rischio recessione a causa del coronavirus è molto alto sul breve termine, per quanto riguarda il lungo periodo timori sono molto più limitati. Secondo l’esperto alla fine sarà il tasso di letalità del virus che abdrà ad influenzare la domanda e l’offerta aggregata a lungo termine. Da ciò si deduce che la crescita economica globale tornerà ad una veloce normalizzazione.

Certamente ci potrebbero essere delle variazioni da un settore all’altro ma, secondo Moore, è comunque molto improbabile che nel lungo periodo l’attività economica aggregata possa subire impatti importanti. 

Ad ogni modo conclude l’analista sono le interdipendenze globali a richidere di sviluppare una ricerca approfondita per giungere a una conclusione. Proprio su questo punto i ricercatori di Columbia Threadneedle concentreranno i loro studi. 

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