Intesa Sanpaolo ha annunciato di aver alzato le stime del PIL per l’Italia. Nel 2021 la produzione interna lorda dovrebbe ora crescere del 4,6%, per scendere poi al 4% nel 2022. Dunque, quest’anno l’economia rimarrà inferiore di quasi il 5% rispetto ai valori del 2019, ma i livelli pre-Covid dovrebbero comunque essere recuperati entro la fine del 2022 e, dunque, prima di quanto fosse stato precedentemente previsto. L’istituto di credito evidenzia altresì come la crescita dovrebbe rimanere superiore al potenziale fino ad almeno il 2026, sia per effetto del rimbalzo post-pandemico, sia per gli effetti del Pnrr.
Ancora, per quanto concerne gli altri dati, si sottolinea come a fine anno il PIL sia rimasto pressochè fermo allo 0,1% trimestre su trimestre, dopo il – 1,8% di fine 2020, ma sia comunque atteso mostrare una crescita più significativa, e pari a un punto percentuale su base congiunturale, già nel secondo trimestre dell’anno, per incrementare il ritmo durante l’estate, in cui è prevista un’espansione di due punti percentuali.
Ad ogni modo, Intesa Sanpaolo afferma altresì come tali stime siano soggette a un elevato grado di incertezza, e che i rischi sono verso l’alto.
Spingendosi invece più in là con le previsioni termporali, si sottolinea uan crescita al di sopra del potenziale pari al 2,5% nel 2023, all’1,6% nel 2024, all’1% nel 2025 e allo 0,8% nel 2026.
A parte dalla fine dell’anno ci si aspetta dunque un’attenuazione del ritmo di crescita, con ritmi comunque sempre superiori alla media storica per l’economia italiana, intorno allo 0,8% trimestrale.
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