Ref ha annunciato di stimare il PIL italiano in crescita del 5% nel 2021, con un rapporto tra deficit e PIL pari al 10,7%. Stando al centro studi, comunque, la crescita economica dovrà affrontare una vera e propria corsa a ostacoli, con uno sviluppo del PIL che scenderà al 3,7% nel corso del 2022 e si assesterà al 2% nel 2023. Il deficit, intanto, scenderà rispettivamente al 5,1% e al 3,6% del Prodotto Interno Lordo.
Secondo la nota di Ref, da qualche mese l’economia italiana sta provando a ripartire, mostrando diversi segnali di rafforzamento. Nonostante ciò, prosegue il comunicato, è indubbio che vi siano numerose incertezze sulla propagazione del Covid-19, e come le varianti del coronavirus potrebbero mettere a serio rischio la tenuta del ritmo di ripresa attualmente in corso.
Per quanto concerne gli altri dati, il debito/PIL è visto al 157,9% nel corso di quest’anno, al 154,8% nel 2022 e al 154% nel 2023. Sul fronte del mercato del lavoro, il tasso di disoccupazione salirà al 10,4%, per scendere poi al 9,4% l’anno prossimo e al 9% nel 2023. L’inflazione dovrebbe invece attestarsi all’1,4% nel 2021, per scendere all’1% nel 2022 e rimanere sul punto percentuale anche nel 2023.
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