L’Istat ha appena diffuso il dato definitivo sull’inflazione del mese di agosto, con una piccola limatura dal 2,1% al 2%. Si tratta comunque del massimo livello dell’inflazione dal 2013 a questa parte, considerato che a gennaio 2013, precedente record, l’aumento fu del 2,2%.
L’accelerazione, afferma l’istituto, è stata influenzata soprattutto dai prezzi dei beni energetici, che continuano a registrare uno sviluppo particolarmente ampio sia sul fronte della componente regolamentata che di quella non regolamentata. Inoltre, pur incrementando il livello sotto il punto percentuale, ad accelerare sono anche i prezzi dei beni alimentari e, soprattutto, quelli non lavorati. Ne deriva che i prezzi per i beni alimentari, per la cura della casa e della persona (ovvero, il c.d. carrello della spesa), crescono ora complessivamente dello 0,6%, contro lo 0% di luglio. I prezzi dei prodotti ad elevata frequenza di acquisto accelerano invece dal 2% al 2,4%.
Ancora, l’Istat sottolinea come l’inflazione di fondo (al netto di energetici e alimentari freschi) sia stabile allo 0,6%, mentre quella al netto dei soli beni energetici accelera da 0,4% a 0,5%. L’inflazione acquisita per il 2021 è pari all’1,7% sull’indice generale e allo 0,9% per la componente di fondo.
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