La guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina non è un elemento di tensione solo per le due economie principalmente interessate, quanto anche per tutta la macroarea asiatica e, in particolar modo, per la Thailandia – come puntualmente rammentato dal primo ministro Prayuth Chan-Ocha.
“Dobbiamo alleviare questa tensione e creare un maggiore equilibrio“, ha detto Prayuth in un discorso al Bloomberg Asean Business Summit di Bangkok. La disputa commerciale, per il premier, avrebbe infatti condotto a una maggiore incertezza nella situazione economica globale e a una maggiore concorrenza, proprio in uno scenario nel quale la Thailandia sta cercando di accelerare l’accordo commerciale regionale globale di partenariato economico.
Nonostante i rallentamenti economici riscontrati, ha poi aggiunto Prayuth, la Thailandia ha ancora margini di crescita futura, con l’esecutivo che continuerà a concentrarsi su progetti infrastrutturali, investimenti in zone industriali chiave e sostegno al settore agricolo.
Proprio le infrastrutture e le innovazioni tecnologiche, unitamente a uno snellimento burocratico, sembrano essere le leve su cui la politica di Prayuth vorrebbe poggiarsi nei prossimi anni. Alcuni grandi progetti sono stati rallentati dal ritardo nella formazione del governo dopo le elezioni di marzo, con la scelta dei ministri che nel Paese ha bisogno dell’approvazione del re. Dunque, fino a luglio difficilmente ci saranno novità sostanziali nell’approccio di governo.
Ricordiamo infine che la Thailandia presiede l’Associazione delle Nazioni del Sud-Est asiatico nel 2019, e ha ospita il 34° vertice dei leader del blocco delle 10 nazioni che compongono l’associazione. Il governo ha detto che la Tailandia utilizzerà la sua posizione Asean per spingere verso la finalizzazione del patto commerciale regionale globale di partenariato economico a 16 nazioni – sostenuto dalla Cina – prima della fine del 2019.
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