La Cina è già pronta ad una guerra fredda tecnologica

Il mondo potrebbe presto ripiombare in piena guerra fredda solo che, questa volta, il contrasto non sarebbe sugli armamenti ma sulla tecnologia.

E’ questo il parere di Martin Ji, Senior Portfolio Analyst di ClearBridge Investments (Legg Mason), secondo il quale non è assolutamente da escludere che venga innalzata una nuova cortina di ferro tra Est e Ovest. L’Oriente avrebbe il suo sistema tecnologico e l’Occidente altrettanto. I due sistemi sarebbero autonomi l’uno dall’altro avendo ognuno sue specifiche piattaforme.

Ma perchè l’analista è convinto che sia possibile una guerra fredda tecnologia tra Est e Ovest? La spiegazione della sua posizione è circoscritta: la Cina, che dovrebbe essere la punta di diamante del fronte Est, ha ormai sviluppato un livello di tecnologia pari se non migliore rispetto a quello dei paesi occidentali.

L’esperto ha toccato con mano, durante un suo viaggio in Cina, i tanti passi in avanti che Pechino ha fatto in ambito tecnologico. Oramai i sistemi di riconoscimento facciale sono usati nei condomini, nelle stazioni dei treni e nei checkpoint di sicurezza. Molto presto anche le metropolitane avranno un sistema facciale per pagamento e ingresso dei clienti.

Il sistema di riconoscimento facciale che i cinesi hanno creato è capace di elaborare e fornire risposte in meno di mezzo secondo. A proposito di treni, già oggi una linea cittadina di Pechino è interamente automatizzata nel senso che non c’è alcun intervento umano.

Questi sono solo alcuni degli esempi che testimoniano gli enormi passi in avanti fatti da Pechino sul versante tecnologico. I cinesi, quindi, non hanno più bisogno di copiare ma creano e puntano verso una crescente automazione.

Le autorità di Pechino hanno le idee molto chiare e sono perfettamente consapevoli che la popolazione cinese sta invecchiando e che l’internet delle cose determinerà una riduzione del bisogno di manodopera umana. Grazie alla tecnologia la Cina punta a scongiurare il rischio di “diventare troppo vecchia prima di essere diventata ricca“.

Sistemi di pagamento digitale

Tra le tante novità registrate dall’analista in Cina, c’è ovviamente il boom dei sistemi di pagamento digitale. Oggi i cinesi per pagare usano il contante ma anche WeChat pay e Alipay. WeChat pay si attiva via cellulare tramite un codice 2D unico che l’esercente scannerizza per procedere con il prelievo del denaro direttamente dal conto in banca. E’ in questo modo che i cinesi pagano taxi, ristoranti, biglietti del treno e così via.

Può sembrare assurdo la anche la Banca Centrale Cinese è aperta alle nuove tecnologie e addirittura punta ad emettere la sua criptovaluta. Ciò corrisponderebbe alla digitalizzazione dello yuan. Questo passaggio sarebbe la fine per il Bitcoin e le altre altcoin. In pratica la Cina è pronta a sconfiggere il Bitcoin facendo diventare lo Yuan una sorta di Bitcoin.

Intelligenza artificiale

Anche dall’intelligenza artificiale arrivano indicazioni ben precise. Pechino infatti ha lanciato una carta di identità biometrica che i cittadini potranno usare per prenotare biglietti, aprire conti finanziari e passare vari punti di controllo. Potentissimi sistemi raccolgono ogni giorni milioni di dati e procedono con la loro archiviazione. L’aspetto singolare di tutto questo è che i cinesi non sono contrari o se lo sono, limitano il loro dissenso solo su aspetti secondari. Onestamente la questione privacy in Cina non è un problema a differenza di quanto avviene in Europa o in Usa. E’ anche per questo motivo se l’Occidente è destinato a perdere la sfida con la Cina verso l’intelligenza artificiale.

Verso una guerra fredda tecnologica?

Alla luce degli elementi messi in evidenza in precedenza, è facile ipotizzare che il mondo possa andare verso una guerra fredda tra Est e Ovest. La crescente sfiducia tra i due blocchi potrebbe portare alla formazione di due sfere di dominio tecnologico separate e parallele. Se così fosse gli investitori americani che operano sul settore tecnologico e che sono molto esposti alla Cina, dovrebbero prendere in considerazione la possibilità di rimodulare i loro portafogli.

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