Economia Giappone: quali previsioni nell’ultimo anno di Abe

Cosa attendersi dall’economia giapponese nell’ultimo anno della presidenza del conservatore Abe? A porsi questa domanda è stato Ken Maeda, Head of Japanese Equities, Schroders.

Secondo l’analista nessuno può negare che le politiche dell’Abenomics siano state capaci di raggiungere i molti dei risultati sperati. L’Abenomics è stato un successo soprattutto dal punto di vista politico e infatti ad oggi Abe è il presidente rimasto in carica più a lungo in tutta la storia del Giappone. Inoltre Abe è stato capace di restare sulla cresta dell’onda in modo ininterrotto. Non sbaglia chi afferma che Abe ha mantenuto un livello di popolarità che non si è mai visto nella storia del moderno Giappone.

Il Giappone dopo Abe

La fine del mandato temporale del premier Abe è fissata per il 2021. Nonostante il termine del mandato sia lontano, gli investitori hanno già iniziato a chiedersi quale sarà l’eredità che lascerà il premier più amato dai giapponesi. Ad oggi non ci sono indicazioni su chi sarà il successore di Abe mentre è praticamente certo che a vincere le prossime elezioni sarà proprio il Partito Liberal Democratico. Questo per due diversi motivi. Da un lato il favore con cui i giapponesi guardano ad Abe si riverserà, per forza di cose, sul partito del premier. Dall’altro lato non bisogna dimenticare che non ci sono partiti in grado di competere con i liberal democratici. Secondo la stragrande maggioranza degli analisti, infatti, le forze di opposizione ai liberali sono completamente frammentate e incapaci di prendere l’inziativa.

Detto questo, gli analisti sono certi che il nuovo governo proseguirà nel solco già tracciato da Abe.

Quali sono quindi le previsioni sulle mosse di Abe nell’ultimo anno del suo mandato? Secondo alcune voci di corridoio è probabile che il premir punti ad una riforma della Costituzione giapponese anche se, allo stato attuale dei fatti, non c’è nulla di concreto.

Schroders preferirebbe che gli sforzi di Abe venissero indirizzati verso le più urgenti riforme economiche a partire dall’ampiezza dello stimolo fiscale aggiuntivo

Con Haruhiko Kuroda alla guida della Bank of Japan gli analisti non si attendono cambiamenti nella politica monetaria nel 2020. E’ possibile un ulteriore allentamento, con abbassamento dei tassi a breve termine, laddove lo Yen dovesse generare nuova pressione al ribasso.

Allo stesso tempo la banca centrale nipponica è a conoscenza del danno causato dai tassi negativi al settore finanziario e per questo motivo potrebbe anche decidere di mitigare questo impatto andando alla ricerca di strade per riusciere a rendere più ripida la curva dei rendimenti.

Gli esperti si attendono che i buyback di azioni continuino a restare su alti livelli per tutto il 2020. Al centro dell’agenda potrebbe esserci la ricerca di una governance aziendale più forte e una più spiccata considerazione degli interessi degli azionisti. Tra l’altro uno sviluppo di questo tipo potrebbe contribuire a dare ulteriore linfa all’attività aziendale. Già nel 2019 ci sono stati alcuni tentativi di ristrutturazione interessanti sotto questo punto di vista.

Una battuta d’arresto verso una governance migliore c’è stata ad ottobre con l’annuncio dell’introduzione di più restrizioni all’investimento straniero in tutti quei settori che sono legati alla sicurezza. Su questo punto la situazione è in evoluzione e le autorità giapponesi hanno fornito una serie di chiarimenti che sembrano suggerire un impatto meno forte del previsto.

A prescindere da quello che può essere considerato solo un incidente di percorso gli analisti si attendono che l’interesse da parte degli investitori possa proseguire nel 2020. Tra l’altro le azioni giapponesi negli ultimi 12-18 mesi hanno subito una forte penalizzazione dall’avversione al rischio.

Considerando gli attuali prezzi, le valutazioni sul mercato giapponese appaiono ragionevoli, tuttavia potrebbe essere necessario avere più visibilità sulla crescita degli utili a breve termine per poter spingere il mercato al rialzo. Ad ogni modo tra i mercati sviluppati, il Giappone continua a offrire molto valore.

In conclusione gli esperti restano convinti che il trend verso una migliore governance e allocazione del capitale possa spingere il ROE delle società a salire ancora. Il trend, inoltre, eleminerà anche lo sconto con il quale le azioni giapponesi sono state scambiate negli ultimi anni.

Nel complesso le condizioni del mercato dovrebbero subire una normalizzazione nel 2020. Del resto la forte preferenza degli investitori per le azioni quality e growth ha causato una serie di distorsioni.

Gli analisti si attendono il ritorno a un contesto più normale con i corsi azionari a lungo termine che vengono determinati da fattori specifici per ogni società quotata.

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