Perchè i mercati hanno aspettative schizofreniche?

Quali sono le previsioni sui mercati per il medio termine? Secondo Filippo Lanza, gestore del fondo HI Numen Credit Fund, Hedge Invest Sgr, dall’inizio dell’anno i mercati sono stati capaci di mettere a segno una buona performance anche se il driver principale continua ad essere rappresentato delle politiche delle banche centrali. Ad impattare sull’andamento dei mercati è sia il quantitative easing più velato che è satto varato dalla Fed che il QE ufficiale che è stato invece adottato dalla BCE.

Dinanzi a questa situazione Lanza ritiene che ci siano due diversi scenari possibili che vanno analizzati.

Il primo scenario vede le banche centrali essere state finalmente in grado di centrare il target ostinatamente perseguito nel corso degli ultimi 10 anni ossia il rilancio dell’inflazione. Un simile scenario potrebbe avvenire nel caso in cui si dovesse verificare un upgrade delle politiche delle banche centrali stesse. Un esempio di questa situazione si avrebbe nel momento in cui sotto la guida della Christine Lagarde, la BCE dovesse decidere di adottare un approccio più aggressivo alla politica monetaria andando ad investire in modo diretto in azioni o in direct lending.

Del resto dal punto di vista storico le banche centrali sono state capaci di vincere una sola battaglia, ossia quella di creare inflazione ma non sono mai riuscite a creare un’allocazione efficiente delle risorse.

Secondo l’analista oggi viviamo in un contesto di deflazione strutturale che deriva dalle pressioni esercitate dalle innovazioni tecnologiche sul mondo del lavoro. Non è un mistero che è la tecnologia a tenere inchiodati i salari al ribasso vanificando i tentativi delle banche centrali che da parte loro non potranno che persistere nel QE.

Sono questi elementi a suggerire che i mercati siano in piena schizofrenia. Solo in questo modo, infatti, può essere definita la tendenza ad avere ambizioni che sono del tutto fuori dalla realtà.

I mercati sono schizofrenici perchè sono convinti che da un lato le banche centrali continueranno inesorabilmente con il QE, pur non riuscendo a raggiungere i target sull’inflazione, mentre dall’altro si aspettano che le autorità fiscali restino a guardare.

In questo contesto, i prezzi dei bond sembrano riflettere uno scenario in cui tutto andrà tutto bene. Di conseguenza il potenziale upside non solo è ridotto ma si presenta anche sbilanciato rispetto al potenziale downside.

Ponendosi in posizione contraria rispetto alla vulgata in corso, Hedge Invest Sgr ritiene che da questa situazione ci saranno forti danni collaterali e proprio per questo motivo focalizzarci su questi a livello idiosincratico.

Quantitative easing effetti collaterali

I QE varati delle banche centrali (sia in versione esplicata che in modo più nascosto) hanno causato già una serie di danni collaterali.

Un esempio di danno collaterale è rappresentato dal fatto che il present value oggi è praticamente uguale al future value. Nel caso del bund tedesco il rapporto è addirittura invertito.

Poichè il present value di un euro oggi è uguale a quello tra dieci anni, allora i business plan delle aziende continuano ad essere finanziati senza limiti. Oggi tante aziende hanno fonti di finanziamento che sono praticamente illimitate. Tutto questo ha permesso a giganti tecnologici come Google o Amazon di sviluppare tecnologie che sono capaci di mettere in crisi interi settori. E’ questo quello che gli analisti sono soliti chiamare inverno tecnologico.

Dinanzi a tale situazione agli investitori spetta il compito di individuare i settori più in difficoltà per cercare di proteggersi. Un modo di lavoro corretto è quello di andare ad analizzare dove si concentrano le attività di M&A. Il settore automotive è in effervescenza (basta guardare alla fusione FCA Peugeot) ma anche altri comparti come healthcare, media, telecom e financial sono interessati da risiko e fusioni. In tutti questi ambiti l’obiettivo è solo uno: contenere i costi per poter restare competitivi.

Altro danno collaterale del QE riguarda la forte inflazione degli asset ossia la vera e propria esplosione delle valutazioni. A questo boom non è corrisposta un’adeguata inflazione dei salari. Proprio questa dinamica ha spalancato le porte al populismo. Risultato di tutto questo è che oggi conviene essere molto cauti poichè le valutazioni sono elevate a fronte di una vulnerabilità politica alta.

Ultimo danno collaterale del quantitative easing riguarda l’impatto sulla volatilità che è negativo avendo favorito gli stili di investimento passivi rispetto a quelli attivi. Questa influenza ha reso il mercato ancora più discontinuo. Infatti quando ci sono movimenti piccoli la volatilità è minima ma in presenza di un movimento più importante allora il mercato può subire un ribaltamento tanto forte quanto repentino. Questo è ciò che è avvenuto a seguito delle dichiarazioni del Presidente della Fed, Powell, alla fine del 2018.

Proprio alla luce di tali precedenti è sempre importante tenere sotto controllo la liquidità del proprio portafoglio.

Il mercato come un gigante WeWork

Dopo aver analizzato tutti i motivi per cui il mercato oggi sembra essere in preda alla schizofrenia, l’analista è passato alle conclusioni. Secondo Lanza oggi il mercato sembra riprodurre la situazione di vissuta da WeWork, la start-up ‘unicorno’ che gestisce spazi di coworking e che provò sbarcare in borsa, senza riuscirci. Come ricorderanno molti investitori attenti allora si passò, nel giro di poche settimane da un framework di valutazione da IPO, durante il quale tutti si chiedevano se la società valesse 50 o 70 miliardi di dollari, ad un framework di crisi durante il quale in tanti si chiesero se la società aveva o no la liquidità necessaria per arrivare a fine mese.

L’esempio di WeWork la dice lunga su come i modelli di valutazione possano cambiare in  modo molto veloce generando conseguenze negative per i traders. 

Questa particolare dinamica sta iniziando a fare capolinea anche sul mercato del credito. Attenzione però perchè tutte le considazioni fatte non devono portare ad aprire una raffica di posizioni corte ma solo a prestare più attenzione nella ricerca di quei singoli titoli che offrono occasioni di investimento sia sul lato lungo che su quello corto. 

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