Il titolo BMW ha registrato un calo in Borsa nella giornata di giovedì, a seguito della pubblicazione dei risultati finanziari relativi al secondo trimestre del 2025, che hanno mostrato ricavi inferiori alle previsioni degli analisti, nonostante una performance solida sul fronte del cash flow operativo.
Ottima tenuta del free cash flow automobilistico
Uno degli aspetti più positivi del trimestre è stato il free cash flow del settore automobilistico, che ha raggiunto 1,93 miliardi di euro, quasi il doppio rispetto alle stime di consenso ferme a 943 milioni. Complessivamente, nel primo semestre del 2025, il flusso di cassa ha toccato quota 2,35 miliardi, avvicinando l’obiettivo annuale della casa tedesca, fissato oltre i 5 miliardi di euro.
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Ricavi sotto le attese, margini in calo
Nonostante le buone notizie in termini di liquidità, BMW ha deluso sul fronte dei ricavi, totalizzando 33,9 miliardi di euro nel trimestre, contro i 36 miliardi previsti dal mercato.
Nel dettaglio, i ricavi del comparto auto si sono fermati a 29,4 miliardi, segnando una contrazione dell’8,2% su base annua, che si riduce al 5,3% al netto delle variazioni valutarie. Le consegne di veicoli hanno avuto una lieve crescita dello 0,4%, ma non sufficiente a compensare il calo dei ricavi.
L’EBIT del gruppo è stato di 2,66 miliardi di euro, per un margine operativo del 7,8%, leggermente sopra le previsioni del 7,3%. Il margine ante imposte si attesta invece al 7,7%, sostenuto da valutazioni positive sulle attività di leasing.
Tuttavia, il margine operativo del settore auto si è fermato al 5,4%, in linea con le attese ma in flessione rispetto al 5,7% netto, già ridotto rispetto all’8,8% dello stesso periodo del 2024.
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Pressioni sui margini da Cina e tariffe
Il calo dei margini è stato influenzato da diversi fattori: in primis un impatto tariffario stimato in 1,5 punti percentuali nel primo semestre, cui si aggiungono effetti sfavorevoli dei cambi e una competizione crescente sui prezzi nel mercato cinese.
Anche la transizione verso l’elettrico ha avuto un impatto negativo: i veicoli elettrici a batteria (BEV) continuano a pesare sui margini, rivelandosi ancora diluitivi per la redditività complessiva. Sul fronte positivo, BMW ha contenuto le spese per ricerca e sviluppo, ridotto i costi di marketing e IT, e aumentato la capitalizzazione degli investimenti in R&D.
Confermate le previsioni per l’intero 2025
Nonostante i risultati contrastanti, BMW ha confermato le linee guida per l’intero 2025. Si prevede una crescita contenuta delle consegne, un utile ante imposte stabile rispetto al 2024 e un margine EBIT tra il 5% e il 7% nel settore auto. È stato inoltre ribadito un impatto tariffario annuo di circa 125 punti base e una lieve crescita della quota di veicoli elettrici, che nel 2024 ha raggiunto il 17,4%.
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Segmento finanziario sotto pressione
Il ramo dei servizi finanziari ha invece mostrato segni di debolezza, con un utile ante imposte di 542 milioni di euro, in calo del 28% su base annua e inferiore ai 640 milioni attesi. Tra le cause principali, l’azienda ha indicato maggiori accantonamenti fiscali, una riduzione dei profitti derivanti dal remarketing delle auto in leasing, e minori restituzioni contrattuali. Il tasso di perdita sui crediti è leggermente aumentato allo 0,27%.
Investimenti e liquidità
I deflussi di capitale circolante nel segmento automobilistico si sono attestati a 0,3 miliardi di euro, con afflussi da magazzino per 0,8 miliardi e deflussi da debiti per 0,7 miliardi. Le spese in conto capitale sono state di 2,3 miliardi, in calo rispetto ai 2,6 miliardi dell’anno precedente. La liquidità netta del settore auto, al termine del trimestre, è scesa a 44,8 miliardi, 0,7 miliardi in meno rispetto al trimestre precedente.
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