Azioni Philips ai minimi da 9 anni, è il momento di comprare?

Philips, uno dei più noti produttori europei di apparecchiature mediche, ha registrato un calo degli utili maggiore del previsto durante il secondo trimestre, citando la carenza di forniture e le chiusure in Cina come elementi in grado di intaccare le vendite. Le azioni hanno reagito immediatamente, con un calo in doppia cifra.

In particolare, l’azienda ha ridotto le stime di crescita delle vendite per l’intero anno all’1%-3%, dal 3%-5%, mentre ha previsto una crescita nel secondo semestre tra il 6% e il 9% grazie a un solido portafoglio ordini.

L’amministratore delegato Frans van Houten ha dichiarato che i problemi della catena di approvvigionamento e le pressioni inflazionistiche hanno svolto un ruolo importante, indicando però come determinante principale del calo i lockdown da Covid-19 in Cina.

In Cina, “le vendite e gli ordini comparabili sono diminuiti di quasi il 30% nel trimestre“, ha dichiarato van Houten in un comunicato. “La produzione in diversi nostri stabilimenti e in quelli dei nostri fornitori in Cina è stata sospesa per due mesi, il che ha esacerbato le sfide della catena di approvvigionamento globale e dei costi”.

Passando agli altri elementi di conto economico, l’utile rettificato prima degli interessi, delle imposte e degli ammortamenti (EBITA) ha raggiunto 216 milioni di euro nei tre mesi conclusi il 30 giugno, fallendo la previsione media di 324 milioni. Nello stesso periodo dell’anno precedente, Philips aveva raggiunto un EBITA rettificato di 532 milioni di euro.

Le vendite sono invece scese del 7% a 4,17 miliardi di euro, mancando anche le previsioni degli analisti di 4,23 miliardi.

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