
Anche se se ne parla davvero poco visto che è la riunione della FED ad aver intercettato tutta l’attenzione di analisti e investitori, a settembre si terrà anche il meeting di politica monetaria della BCE. Addirittura l’appuntamento dell’EuroTower è prima di quello di quello del Fomc della Federal Reserve Usa ma, nonostante questo, è completamento trascurato dai media. Ovviamente tutto questo non è un caso e né tantomeno è frutto di preferenze soggettive. Il punto è che mai come in questo caso c’è molta chiarezza su quello che accadrà in occasione dei due summit di politica monetaria e mentre la Federal Reserve taglierà i tassi per la prima volta da anni, la Banca Centrale Europea, già reduce da una lunga stagione di ribasso del costo del denaro, non dovrebbe invece fare niente.
Ecco spiegato il motivo per cui della riunione FED di settembre si parla tantissimo mentre di quella della BCE non se ne parla proprio tanto che, anche trader che di solito seguono questo genere di market mover, forse ignorano anche quando si terrà il meeting di settembre dell’EuroTower. E allora, proprio per queste ragioni, è il caso di dedicare un pò di spazio all’argomento parlando proprio delle previsioni in vista della riunione BCE dell’11 settembre 2025 (questa la data dell’appuntamento). E’ il caso di farlo per un motivo molto semplice: è vero che i giochi sono già fatti ancora prima di iniziare, tuttavia le decisioni di politica monetaria sono sempre in grado di condizionare i mercati più prossimi a partire dal forex. E’ quindi lecito attendersi movimenti sul cambio Euro Dollaro proprio in scia alla riunione BCE ed è altrettanto consigliabile sfruttarli con un broker adeguato come FP Markets che è sinonimo di affidabilità e convenienza quando si parla di trading sulle valute.
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Previsioni riunione BCE 11 settembre 2025: il parere degli analisti
Dopo un’estate caratterizzata da dichiarazioni piuttosto chiare da parte della presidente Christine Lagarde, l’ipotesi di un nuovo taglio dei tassi nella riunione di settembre della BCE sembra rimandata. Questo non significa, come giustamente messo in evidenza da Michele Sansone, country manager di iBanFirst Italia, che il ciclo di allentamento monetario dell’EuroTower concluso.
In una sua recente analisi, Sansone ha detto chiaro e tondo che ulteriore taglio al costo del denaro da parte dell’EuroTower non è attualmente all’ordine del giorno ma ciò non significa che non ci potranno essere altri interventi nei prossimi mesi. Sarà l’andamento dell’economia a parlare poichè, se il quadro macro dovesse essere peggiore delle attese, allora l’EuroTower potrebbe tagliare i tassi di 25 punti base, portando il livello minimo all’1,75 per cento. Ma questo, nel caso, avverrebbe negli ultimi board dell’anno mentre i giochi per quello di settembre sono fatti.
Il nodo centrale, ha quindi aggiunto l’analista, resterà l’andamento dei prezzi al consumo. Secondo Sansone, l’inflazione dovrebbe assestarsi intorno al 2,1 per cento nel quarto trimestre, prima di scendere sotto il target del 2 per cento e toccare l’1,8 per cento nel 2026. In tale scenario, la scelta più sensata per la BCE sarebbe mantenere l’attuale livello dei tassi, garantendo continuità e stabilità ai mercati.
Focalizzando l’attenzione su settembre, la view di Sansone trova concordi un pò tutti gli esperti: il mercato si attende tassi sui depositi al 2 per cento, quello sulle operazioni di rifinanziamento principale al 2,15 per cento e il tasso marginale al 2,4 per cento.
Ricordiamo che quella di settembre sarebbe la seconda riunione consecutiva della BCE senza cambiamenti sui tassi, dopo quella di luglio (ad agosto non ci sono stati meeting).
Meno incertezza sui dazi: tassi BCE possono restare al livello attuale
Al sostegno della linea attendista dell’EuroTowe potrebbe contribuire anche il recente accordo commerciale tra Unione Europea e Stati Uniti, firmato a luglio. L’intesa ha messo fine alla guerra commerciale, stabilendo un tetto massimo del 15 per cento sulla maggior parte delle esportazioni europee verso gli States. Perchè vale la pena ricordare questo passaggio? A spiegarlo è stato un altro analista, François Rimeu – strategist di Crédit Mutuel AM, secondo il quale con l’intesa la BCE ha meno pressione a proseguire con i ribassi del costo del denaro.
In questo contesto, la riunione di settembre della BCE si concentrerà sulla resilienza dell’economia di Eurolandia e sul progressivo allineamento dell’inflazione a quelli che sono i target di medio termine. Le previsioni macro che la Lagarde potrebbe snocciolare non dovrebbero essere distanti da quelle a suo tempo diffuse a giugno e quindi crescita intorno all’1 per cento nel 2025 e nel 2026 e inflazione core al 2,4 per cento nel 2025, in discesa verso l’1,9 per cento entro il 2027.
Anche Konstantin Veit, portfolio manager di Pimco, ragionando sulle previsioni in vista della riunione BCE dell’11 settembre ha preferito porre l’accento sulla questione dazi (il cui ruolo di pressione sulle mosse dell’EuroTower si è ridimensionato dopo l’accordo di luglio ma è impensabile che esso possa sparire del tutto) e sui rischi legati alla dinamica dell’inflazione che, per l’esperto, dovrebbero restare equilibrati senza strappi.
Come investire in vista della riunione BCE dell’11 settembre 2025

L’appuntamento BCE dell’11 settembre si profila dunque come una riunione di transizione. Nessuna sorpresa sui tassi, ma molte conferme e chiarimenti su un contesto macroeconomico complesso che comunque vede l’inflazione sotto controllo in un quadro generale caratterizzato da una crescita moderata. Per la governatrice Lagarde, la consueta conferenza stampa successiva al board, potrebbe essere l’occasione per ribadire la linea della prudenza: mantenere lo status quo oggi per preservare flessibilità domani.
Per i trader, l’evento resta comunque stimolante ai fini dell’operatività sul mercato forex. Un broker come FP Markets caratterizzato da spread bassi proprio su Euro/Dollaro e da una rapida esecuzione degli ordini può fare la differenza.
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