A conclusione dell’aumento di capitale da 700 milioni di euro, gli analisti di Moody’s sono intervenuti sul rating del Credito Valtellinese. Gli esperti hanno confermato i long-term deposit rating “Ba3” e long-term senior unsecured MTN “(P)B2” del Credito Valtellinese mentre hanno deciso di alzare i rating “standalone baseline credit assessment (BCA)” e “adjusted BCA” a “b2” da “caa1”, analogamente al “long-term Counterparty Risk Assessment” a “Ba2(cr)” da “Ba3(cr)”. Moody’s, per finire, ha anche modificato l’outlook relativo al long-term deposit rating a positivo dalla precedente indicazione fissata “in evoluzione”. Il cambio di rating e prospettiva deciso da Moody’s rispecchia la riuscita dell’aumento di capitale che il Credito Valtellinese ha chiuso la scorsa settimana. La decisione degli analisti potrebbe avere degli importanti effetti sull’andamento del prezzo delle azioni Creval in apertura di contrattazioni su Borsa Italiana. La quotazione Creval, dopo una serie di movimenti oscillatori anche ampi realizzati durante la scorsa Ottava, riparte su Borsa Italiana da quota 0,1128 euro.
Al di là del cambio di rating, il prezzo delle azioni Creval potrebbe avere ulteriori spunti da eventuali novità sul dossier relativo ad operazioni di fusione tra le banche di media dimensione. Sempre durante la scorsa Ottava sono circolati nuovamente rumors su operazioni di M&A tra le banche italiane. Il nome del Credito Valtellinese figura nella lista di quesgli istituti che potrebbe fondersi tra di loro. La tendenza in atto nel settore bancario italiano è chiara da tempo: ci sono troppe banche e l’obiettivo è quello di arrivare a massima 4 o 5 banche di grande dimensione. Rispetto al periodo precedente all’avvio dell’aumento di capitale l’appeal del Credito Valtellinese è molto aumentato. E’ stato lo stesso numero uno della banca della Valtellina ad affermare alla fine della scorsa Ottava che Creval ha oggi caratteristiche ben diverse rispetto a quelle due mesi che permettono alla banca di guardare con più tranquillità al dossier aggregazioni. Grazie proprio alla riuscita dell’aumento di capitale, Creval ora è più appetibile e non è destinata ad essere semplice parte passiva nell’ambito del dossier M&A.
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