Azioni FCA e crollo titolo Renault: profit warning scatena panico anche su Borsa Italiana

Tra i titoli peggiori dell’ultima di Ottava su Borsa Italiana c’è Fiat Chrysler. Il titolo del Lingotto, mentre è in corso la scrittura del post, registra un calo dell’1,68 per cento a quota 11,94 euro. Nonostante sul Ftse Mib ci siano anche titoli peggiori di Fiat Chrysler, è evidente che le azioni del Lingotto siano particolarmente esposte alle vendite anche perchè il Ftse Mib, nel suo complesso, segna un ribasso di appena lo 0,3 per cento.

Il crollo delle quotazioni FCA sotto ai 12 euro non è casuale. Il ribasso, infatti, è solo un effetto del sell-off che ha colpito la rivale Renault sul listino della borsa di Parigi. Il colosso auto francese è arrivato a perdere nel corso della mattinata oltre il 15 per cento. La pioggia di vendite che si è abbattuta su Renault è stata causata dal profit warming che il management del gruppo transalpino si è trovato costretto a lanciare.

Il gruppo Renault ha quindi tagliato le stime sull’esercizio 2019 e questa non è una buona notizia nè per i francesi (come è ovvio che sia) ma neppure per FCA. Non si deve dimenticare, infatti, che fino a poche settimane fa ancora si parlava di ipotesi fusione FCA Renault dopo che un precedente e reale tentativo di integrazione tra le due case automobilistiche non era andato a buon fine nel mese di giugno 2019 a causa dell’ostilità del governo di Parigi. Ebbene oggi, a distanza di mesi dal fallimento di quello che era il dossier più caldo del comparto auto, Renault viene massacrata dalle vendite. Il profit warning non sembra lasciare scampo al titolo. E, in effetti, la portata del taglio delle stime è davvero preoccupante poichè il colosso francese dell’auto ha reso noto di prevede di chiudere l’esercizio in corso con un calo dei ricavi compreso tra il 3 per cento e il 4 per cento.

Oltre al fatturato, il profit warning ha riguardato anche la marginalità. Secondo l’ultima comunicazione del gruppo Renault, i margini 2019 dovrebbero collocarsi intorno al 5 per cento contro il 6 per cento precedentemente stimato. 

I vertici di Renault hanno motivato la decisione di tagliare la guidance in considerazione dello scenario meno favorevole del previsto che si è imposto nella parte finale dell’anno. Il taglio delle stime è stato anche un effetto di “quadro normativo che richiede costi in costante aumento”.

Oltre a fornire le nuove stime sull’esercizio 2019, Renault ha anche comunicato i risultati preliminari relativi al terzo trimestre 2019. La trimestrale preliminare vede i ricavi attestarsi a quota 11,3 miliardi di euro, in ribasso rispetto agli 11,5 miliardi di euro di un anno fa. 

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