OPS Intesa Sanpaolo non conviene per CdA UBI Banca, arriva la replica

E’ iniziata tra le polemiche l’OPS di Intesa Sanpaolo su UBI Banca finalizzata alla fusione con l’istituto bergamasco. Lo scorso venerdì, il consiglio di amministrazione di UBI aveva ufficializzato la sua posizione in merito alla proposta della banca guidata da Messina.

Secondo il CdA guidato da Victor Massiah, l’OPS lanciata da Intesa Sanpaolo (grafico in basso) non conviene ai soci della banca bergamasca. Secondo il board, in carica, infatti, la proposta soci non rifletterebbe quello che è il reale valore della banca.

Per il consiglio di amministrazione, le azioni UBI Banca (grafico in basso), presentano elevate potenzialità di crescita di valore anche senza la fusione con Intesa Sanpaolo. 

Insomma dal consiglio di amministrazione di UBI Banca è arrivata una sonora bocciatura all’OPS di Intesa Sanpaolo. Se un investitore dovesse tenere fede a quanto affermato dal board di UBI, non potrebbe che dedurre una sola cosa: l’OPS lanciata da Intesa Sanpaolo su UBI Banca non conviene. Ma è davvero così? Per dare una risposta a questa domanda è necessario analizzare anche quella che è stata la replica della banca guidata da Carlo Messina. 

OPS Intesa Sanpaolo su UBI Banca non conviene? La replica dell’istituto di Carlo Messina

Sono 5 i punti in cui si articolare la replica di Intesa Sanpaolo al giudizio di non convenienza dell’OPS espresso dal consiglio di amministrazione di UBI Banca lo scorso venerdì.

Punto uno: Intesa Sanpaolo ritiene che l’allocazione del valore derivante dall’OPS a beneficio degli azionisti di UBI Banca sia più grande di quanto indicato dal CdA della banca bergamasca che non ha preso in considerazione anche il premio offerto pari a 1,1 miliardi di euro al 14 febbraio 2020.

Punto due: Intesa Sanpaolo ha presente che il piano industriale aggiornato di UBI Banca presenti un incremento del target di distribuzione cumulata di dividendi 2020-2022 pari a circa 840 milioni di euro che è superiore del 60 per cento rispetto a quanto indicato nel precedente piano industriale (quello pre-offerta).

Punto tre: Intesa Sanpaolo ricorda che gli azionisti che non dovessero aderire all’offerta avrebbero un’azione di un valore privo del premio implicito riconosciuto nell’ambito dell’operazione a beneficio dei sottoscrittori (circa il 28 per cento calcolato sui prezzi del 14 febbraio 2020).

Punto quattro: Intesa Sanpaolo evidenzia che, anche nel caso in cui non ci dovesse essere la fusione tra le due banche, le sinergie ci sarebbe comunque poichè Intesa Sanpaolo, assumento il controllo del 50 per cento del capitale sociale più un’azione di UBI Banca, può gestire l’attività di direzione avendo la maggioranza dalla sua.

Punto cinque: per UBI Banca il rapporto di concambio non è congruo ma secondo Intesa Sanpaolo, invece, la valutazione è corretta in quanto fa riferimento alle stime degli analisti mentre quella di UBI ha come presupposto un piano industriale che poi è stato aggiornato. 

Azioni UBI Banca e Intesa Sanpaolo su Borsa Italiana oggi

Nel primo giorno di offerta, il prezzo delle azioni UBI Banca segna un rialzo dell’1,92 per cento a 3,13 euro mentre le quotazioni Intesa Sanpaolo su Borsa Italiana oggi 6 luglio segnano un rialzo del 3 per cento a 1,79 euro. Intesa Sanpaolo vicinissima a 1,8 euro. 

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