Azioni Unicredit protagoniste sul Ftse Mib anche nella seduta di oggi 10 dicembre 2021. La banca guidata da Orcel, nonostante un sentiment generale condizionato dall’attesa per la pubblicazione dei dati sull’inflazione Usa di novembre 2021 (è atteso un nuovo record) riesce anche oggi a strappare un significativo rialzo attestandosi sopra quota 13 euro.
Mentre è in corso la redazione del post, il titolo Unicredit avanza dell’1,85 per cento collocandosi in vetta ad un paniere di riferimento che invece perde lo 0,2 per cento.
Per avere un’idea della progressione compiuta da Unicredit è sufficiente tenere in considerazione che giorno 8 dicembre, il titolo prezzava 11,55 euro. Grazie al rally messo a segno nella giornata di ieri e in prosecuzione anche in quella di oggi, la banca ha nettamente migliorato la sua performance su base mensile e annua.
Rispetto a un mese fa, infatti, il valore delle azioni Unicredit è più alto del 14 per cento mentre nel confronto anno su anno, la quotazione evidenzia un rialzo del 62 per cento.
Si tratta di numeri importanti che danno un’idea dei profitti realizzati dai traders rialzisti. Chi infatti ha scelto di fare trading online sulle azioni Unicredit al rialzo magari approfittando dei momenti di ritracciamento fisiologico del titolo, grazie al rally delle quotazioni, ha potuto incamerare guadagni interessanti. In realtà oggi per investire sulle azioni Unicredit non è necessario avere un conto deposito titoli. Tutti possono operare direttamente da casa. Addirittura ci sono broker come ad esempio eToro (leggi qui la recensione completa) che permettono di fare trading sulle azioni con un deposito minimo iniziale di soli 50 euro. Non solo ma eToro offre anche la demo gratis.
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Piano strategico Unicredit 2024: 16 miliardi di dividendi agli azionisti
Come abbiamo già anticipato ieri, giorno in cui il prezzo delle azioni Unicredit ha messo a segno un balzo a doppia cifra, dietro alla corsa a comprare il titolo di Piazza Gae Aulenti, c’è stata la pubblicazione del piano strategico 2024, il primo dell’era Orcel.
Dal punto di vista finanziario, la banca punta a conseguire ricavi per oltre 17 miliardi di euro al termine del piano, commissioni al 40 per cento del ricavato e un utile netto che dovrebbe essere superiore ai 4,5 miliardi. Grazie a questi target, Unicredit punta a assicurare ai suoi azionisti una remunerazione da capogiro. A fine 2024, infatti, i dividendi complessivi si dovrebbero attestare a 16 miliardi di euro in linea con la la generazione organica di capitale.
Più nel dettaglio per l’anno corrente (esercizio 2021 e quindi stacco nel 2022) è prevista una distribuzione di cedole per complessivi 3,7 miliardi di euro che sarà così composta: dividendo cash pari al 30 per cento circa dell’utile netto sottostante e riacquisti di azioni per la parte restante. Nel 2022 (stacco nel 2023), il dividendo Unicredit dovrebbe essere in linea o addirittura superiore a quello del 2021.
Il management di Piazza Gae Aulenti, invece, punta ad un incremento del dividendo a partire dal 2023. Per quello che riguarda l’anno prossimo, il dividendo cash che Unicredit si attende è pari al 35 per cento dell’utile netto mentre per quello che riguarda gli anni successivi (quindi a partire dal 2023) sarà pari ad almeno il 35 per cento dell’utile netto con la parte restante in riacquisti di azioni.
Insomma da qui al 2024, Unicredit punta a riconoscere ai suoi azionisti una remunerazione consistente. Questa è una buona notizia anche per i trader che possono sfruttare il driver “cedola” per fare trading online sul titolo di Piazza Gae Aulenti anche nel lungo termine. Fondamentale, però, è scegliere un broker con strumenti avanzati per operare. Il Copy Trading eToro può essere la soluzione ideale poichè consente di copiare le strategie dei traders più bravi. In più la funzione può essere anche utilizzata da chi è alle prime armi visto che può essere testata in modalità demo (subito 100 mila euro virtuali per fare pratica).
Sempre nell’ambito del piano industriale di Unicredit è previsto anche il rafforzamento del CET1 ratio che dovrebbe salire nel range tra 12,5 e 13%, con 150 punti base di generazione organica media annua di capitale. Sul fronte patrimoniale, il rapporto tra esposizioni deteriorate lorde e totale crediti lordi è visto invece in miglioramento al 3,5 per cento circa mentre rapporto tra esposizioni deteriorate nette e totale crediti netti dovrebbe arrivare all’1,8 per cento nel 2024.
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