Pioggia di vendite nella prima seduta della settimana di Piazza Affari. Il Ftse Mib, muovendosi in scia al trend delle più importanti borse europee, è arrivato a perdere oltre 3 punti percentuali prima di attestarsi in area 26mila punti. Come noto, alla base del forte ribasso che sta caratterizzando il mercato azionario ci sono le preoccupazioni per l’andamento della pandemia di covid19 in molti paesi europei.
La decisione dell’Olanda di dichiarare un lockdown fino al 14 gennaio con appena 16mila casi (ma una percentuale di vaccinati molto bassa) potrebbe spingere i paesi europei che si trovano in una situazione anche peggiore dal punto di vista dei numeri, ad adottare provvedimenti simili. Ad aggravare ulteriormente la situazione è poi la variabile X di Omicron il cui impatto non è ancora ben chiaro anche perchè non è ancora noto il reale livello di copertura dei vaccini nei confronti di questa mutazione del covid19.
Insomma, alla luce di quella che è la situazione attuale, c’è da ipotizzare che quest’anno il tradizionale rally di Natale che ha spesso caratterizzato l’andamento del Ftse Mib possa non esserci.
Dinanzi a questa situazione, la domanda che tutti gli investitori si pongono diventa semplicemente cosa fare e come investire adesso.
Le strade operative a disposizione dei trader sono essenzialmente due, in antitesi tra loro. Se si ritiene che il quadro sanitario sia destinato a peggiorare, allora l’approccio non può che essere short. Ad operare in questo modo sarà chi ritiene che il Ftse Mib sia destinato a registrare altri ribassi nei prossimi giorni.
Viceversa, chi ritiene che il crollo di oggi sia destinato ad essere solo una parentesi, può optare per una strategia rialzista comprando a sconto. Ad attuare strategie di long trading è chi ritiene che l’impatto di omiocron sia sopravvalutato e che la borsa sia destinata a recuperare nel corso delle prossime sedute.
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Tra i singoli titoli alle prese con i ribassi più ampi nella seduta di oggi ci sono Banco BPM e Nexi. In generale tutto il settore bancario è in difficoltà anche perchè stiamo parlando del comparto che, nei giorni scorsi si è gonfiato di più anche in scia al ritorno delle indiscrezioni sul risiko e le fusioni tra banche.
In difficoltà anche Leonardo che registra un ribasso di oltre 3 punti percentuali non solo a causa del sentiment negativo che caratterizza tutto l’azionariato ma anche per le notizie del fine settimana in merito al sequestro da parte della Guardia di Finanza di Brindisi di parti di metallo per sezioni di fusoliere del Boeing 787 prodotte nello stabilimento pugliese di Grottaglie (Taranto). Si tratta di manufatti prodotti dalle società fornitrici Processi Speciali e Manifacturing Process Specification. Nel procedimento giudiziario Leonardo è parte lesa.
Le novità sull’indagine potrebbero condizionare il titolo della Difesa anche nei prossimi giorni. La quotata è quindi potenzialmente calda e può essere inserita nel proprio portafoglio trading (qui il sito ufficiale).
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