Gli italiani possono contare sull’oro come copertura sicura contro l’inflazione?

L’oro, nell’immaginario collettivo, rievoca immediatamente qualcosa di valore e di duraturo. Per le sue caratteristiche estetiche, dal colore brillante e attrattivo, e per le sue peculiarità fisiche, in quanto è un materiale chimicamente stabile, incredibilmente resistente e malleabile. Comunque sia, l’oro è uno dei metalli più antichi usati dall’uomo ed è considerato, indubbiamente, prezioso. Viene utilizzato non solo per la comune produzione dei gioielli, ma anche nell’industria elettrica, industriale e odontoiatrica.

Fino al mese scorso la quotazione dell’oro era alle stelle a seguito della guerra russo-ucraina in corso. Ha raggiunto il suo massimo storico a marzo, toccando quasi i 2.000 dollari l’oncia. Nonostante sia sceso da pochi giorni, il valore del metallo giallo quest’anno è in salita, anche se limitato dai tassi d’interesse in crescita. Lo scenario attuale, traballante e lontano da una rapida soluzione, non fa che alimentare incertezze e intensificare l’inflazione. Un fattore che ha avvantaggiato l’attrattiva verso l’oro.

L’oro come investimento

Una materia prima naturale apprezzatissima, impiegata agli esordi delle attività commerciali delle prime civiltà, è la valuta più antica al mondo. Il suo valore costante si è conservato nei secoli tanto da essere considerato un investimento di rifugio sicuro. Questo fino alla crisi finanziaria del 2008, che ha scosso l’intero mondo. Da quel momento, l’oro ha iniziato ad essere materia d’interesse anche per gli investitori, in quanto soggetto stabile e sicuro, facendo crescere, inevitabilmente, il suo valore medio.

Nei momenti di instabilità politica ed economica, o di guerra come in questo periodo, nonostante le crisi che ne conseguono, l’oro è spesso stato la prima scelta d’investimento, proprio perché è un bene dal valore costante, considerato estremamente sicuro. Inoltre, viene accettato ovunque e usufruisce di maggiore liquidità internazionale. E l’inflazione, che oggi in Italia, dal dato registrato in marzo, ha raggiunto il valore uguale al 6,5%, incide molto sulla caccia all’oro.

L’oro nei momenti d’inflazione

Quando l’inflazione aumenta, i prezzi dei beni e servizi cominciano a lievitare inesorabilmente, e il portafoglio degli investitori può soffrire. Così si comincia a puntare sull’oro perché, da anni, è stato una buona copertura dagli sbalzi e le pressioni dei prezzi emergenti. E’ un bene che dà sicurezza in quanto tangibile, affidabile, fruibile, permanente e facilmente comprensibile rispetto ad altri strumenti finanziari. Anche se molti studiosi credono che la sua reputazione sia in realtà sopravvalutata.

Proteggere i propri soldi dall’inflazione è l’obiettivo primario di ogni investitore. Un bene rifugio come il metallo giallo, che è la prima opzione apprezzata durante i momenti drastici come le guerre e le pandemie, non è però sempre la copertura ideale contro l’inflazione. La sua offerta crescerà solo nel tempo, anche se la domanda si consumerà. Il prezzo dell’oro aumenta sui mercati globali durante l’inflazione perché gli investitori lo ricercano assiduamente. Questo prezioso materiale può essere acquistato direttamente, in monete o lingotti, oppure indirettamente, investendo nelle azioni di una società che lo estrae, in un fondo comune o in un exchange traded fund (ETF), che è specializzato proprio in oro. Per minimizzare i rischi, si può investire sul prezzo dell’oro senza possederlo, grazie anche alle nuove piattaforme totalmente regolamentate che possono fare trading in modo facile e sicuro.

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Alternative d’investimento contro l’inflazione

Pensare all’oro come una scommessa vincente contro l’inflazione può essere un’idea, ma non è l’unica. Il suo valore infatti ha una fluttuazione molto variabile, quindi non è matematico che possa competere con l’impennata dei prezzi dei beni e dei servizi. I nuovi Bitcoin, ad esempio, suscitano qualche dubbio al riguardo. Quando aumentano i prezzi, i denominati investimenti rifugio, quindi i metalli preziosi e gli immobili, si muovono in contrasto con le attività finanziarie o con la carta moneta. Per questo Bitcoin potrebbe adattarsi alla situazione, anche se in realtà non ha ancora uno storico per capire come possa reagire durante l’inflazione. Infatti, le sue performance ultimamente sono oscillate e da quando, già l’anno scorso, l’inflazione ha iniziato a salire, ha subito un drastico crollo.

Maxim Manturov, Responsabile della consulenza sugli Investimenti presso la Freedom Finance Europe, afferma che: “L’oro è aumentato, nell’attuale contesto, a causa dei rischi geopolitici e delle crescenti aspettative di inflazione. In generale, le azioni come asset class potrebbero essere ancora più interessanti in un momento di inflazione in aumento. Secondo un nuovo sondaggio, nella situazione odierna dove l’inflazione è alta, gli investitori preferiscono le azioni al bitcoin. Infatti, sulla base dei risultati di un sondaggio di Bloomberg Markets Live, su 900 investitori, le azioni value sono quelle che hanno superato la prova inflazione, raccogliendo il 35% dei voti.”

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Da parte della Fed si aspetta una politica di peggioramento che, unita ad un aumento dei rendimenti dei titoli del Tesoro statunitensi, potrebbero condizionare i guadagni per l’oro. Anche se il suo valore cresce, i deflussi dal suoi mercati sono assai scarsi. Oggi comprare fisicamente l’oro può essere certamente un’azione insicura, puntare invece sull’oro finanziario eliminerebbe il rischio derivato dal possesso fisico del materiale e allo stesso tempo, con la giusta strategia, la volatilità del materiale potrebbe diventare un fattore vantaggioso.

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