Spicca un segno positivo sulle azioni Eni nella seduta di metà settimana. La quotata del Cane a sei zampe a metà mattinata avanza dello 0,3 per cento a quota 16,38 euro contro un Ftse Mib in ribasso di un quarto di punto percentuale. Come abbiamo avuto modo di evidenziare nell’articolo dedicato a Saipem, tutte le azioni del settore petrolifero sono oggi orientate al rialzo grazie al supporto che arriva dal greggio. Il titolo Eni è quello che avanza di meno ma va tenuto conto che la quotata è tra le più in salute del settore forte di un rialzo del 10 rispetto a un mese fa e del 17 per cento anno su anno. Il fatto che le azioni Eni siano reduci da una lunga stagione rialzista può indurre a pensare che il titolo possa avere minor margine di crescita. In tal senso anche il fatto che oggi la quotata sia si in rialzo ma ben lontano dall’intensità di Saipem o di Tenaris potrebbe essere un segnale in tal senso. E’ davvero così oppure, al contrario, le azioni Eni hanno ancora spazio per salire?
A dare una risposta a questa domanda sono stati nei giorni scorsi gli analisti di Jefferies. Gli esperti non solo hanno confermato la loro valutazione bullish sul titolo ma hanno anche deciso di alzare il target price andando così ad aumentare il potenziale di upside. Doppia buona notizia che scaccia il rischio di un fine corsa. Ce ne è anche una terza: l’acquisizione da parte della controllata Plenitude di asset dalla francese Neoen.
Proprio su questa novità di ambito “fondamentale” si è concentrata l’attenzione degli investitori. Vediamo nel dettaglio.
Plenitude ha acquistato gli impianti Neoen
La notizia è arrivata ieri sera ed è quindi finita oggi all’esame del mercato. Plenitude ha siglato accordi aventi ad oggetto l’acquisizione dal colosso delle rinnovabili Neoen, di un portafoglio di 52 asset in esercizio di cui 37 impianti fotovoltaici. La controllata Eni ha precisato che gli impianti andranno a produrre quasi 1,1 TWh annui di energia elettrica in un mercato, come quello francese, dove Plenitude è già presente da tempo con oltre 1 milione di clienti retail.
Come sempre in questi casi, il closing dell’operazione è subordinato al nullaosta da parte delle autorità competenti. Ad ogni modo, si tratta di un chiaro passo in avanti nella strategia di crescita di Plenitude mentre Eni, indirettamente, va a rafforzare il proprio posizionamento tra i principali operatori energetici integrati che sono attivi nell’affollato mercato dell’Europa.
Tra l’altro l’acquisizione di asset Neoen da parte di Plenitude si può considerare come una delle più pesanti transazioni nel settore delle rinnovabili sul mercato francese di tutti gli ultimi anni. Lato acquirente, l’operazione dovrebbe permettere a Plenitude di dare un decisivo slancio in avanti in vista del raggiungimento degli obiettivi di capacità installata da fonti rinnovabili nell’anno corrente. Al tempo stesso l’accordo è la dimostrazione che gli obiettivi di lungo termine che Plenitude ha fissato per quello che riguarda la produzione sono fattibili: 10 GW è il target di capacità rinnovabile a livello globale che la controllata Eni punta a raggiungere nei prossimi anni.
Fin dove possono arrivare le azioni Eni?
Dicevamo ad inizio articolo che, nonostante la corsa evidenziata da inizio anno, lo spazio di crescita delle azioni Eni continua ad essere considerevole. Questo almeno è il pensiero degli esperti di Jefferies che sul titolo del cane a sei zampe hanno ribadito la loro indicazione di acquisto (rating buy) alzando al tempo stesso il target price a 18 euro. Il nuovo prezzo obiettivo implica upside rispetto alla valutazioni attuali del titolo.
Jefferies è tra le case di analisi più ottimiste sul futuro di Eni. La valutazione di altri esperti che di recente sono intervenuti sul titolo, ci riferiamo a Morgan Stanley, è molto fredda. La banca d’affari Usa non solo non è andata oltre la conferma del rating equalweight da tempo in essere ma anche a livello di prezzo obiettivo si è mostrata molto più prudente: appena 16,2 euro. Il target price è stato si aumentato rispetto a quello di prima ma è più basso delle quotazioni attuali. Per MS non c’è quindi spazio di upside sulle azioni Eni e quindi è preferibile limitarsi ad un approccio neutrale sul titolo. Prudenza insomma.
Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento.
Non offriamo alcun tipo di consulenza finanziaria. L’articolo ha uno scopo soltanto informativo e alcuni contenuti sono Comunicati Stampa
scritti direttamente dai nostri Clienti.
I lettori sono tenuti pertanto a effettuare le proprie ricerche per verificare l’aggiornamento dei dati.
Questo sito NON è responsabile, direttamente o indirettamente, per qualsivoglia danno o perdita, reale o presunta,
causata dall'utilizzo di qualunque contenuto o servizio menzionato sul sito https://www.borsainside.com.
- Investimento minimo a partire da 1$
- Deposito minimo a partire da $50
- Piattaforma premiata, Prelievi istantanei e Supporto 24/7
72% of retail investor accounts lose money when trading CFDs with this provider

Migliori Piattaforme di Trading
- 0.0 Spread in pip
- Piattaforme di trading avanzate
- Prezzi DMA su IRESS
74.73% of retail investor accounts lose money when trading CFDs with this provider
- Sicurezza Gruppo Bancario Svizzero
- Leva fino a 1:30
- Protezione da Saldo Negativo
74.54% di conti di investitori al dettaglio perdono denaro a causa delle negoziazioni in CFD con questo fornitore.
- Trading online ETF - CRYPTO - CFD
- Licenza: CySEC - FCA - ASIC
- Copia i migliori trader del mondo
Il 72% dei conti degli investitori retail perde denaro negoziando CFD con questo fornitore
- Regulated CySEC License 247/14
- Conto di pratica gratuito da 10.000€
- Interfaccia intuitiva e strumenti avanzati
Il 72% dei conti degli investitori al dettaglio perde denaro quando si negoziano CFD con questo fornitore
CFDs are high-risk instruments and may result in the loss of all your capital.
