Improvviso crollo in borsa per le azioni Fincantieri. Dopo aver tenuto un andamento positivo per gran parte della mattinata, la quotata della cantieristica a partire dalle 10,30 è andata letteralmente a picco. Mentre è in corso la redazione del post, Fincantieri presenta un rosso del 4,3 per cento a 19,37 euro. La flessione, forte ma soprattutto inattesa, determina un allargamento del già intenso passivo acculato nell’ultimo mese che ora è pari al 25 per cento. Una situazione che solo a prima vista può allarmare. In realtà stiamo parlando di un titolo che è cresciuto tantissimo negli ultimi anni e quindi il recente ritracciamento è più che normale. Giusto per farsi un’idea sul forte appeal avuto fino a pochi mesi fa da Fincantieri, basta considerare che rispetto a un anno fa i prezzi restano più alti del 234 per cento. Sono davvero poche le quotate di Borsa Italiana che possono vantare un simile trend!
Ma concentriamo la nostra attenzione solo su quello che sta accadendo oggi. Come mai questa improvvisa corsa a vendere azioni Fincantieri? Il discrimine tra prima del crollo e dopo il crollo è rappresentato dalla pubblicazione della trimestrale. E’ lì che è necessario guardare per capire cosa sta succedendo (e quindi per impostare una strategia che sfrutti questa situazione).
La trimestrale dietro al crollo delle azioni Fincantieri
Il gruppo Fincantieri ha chiuso i primi nove mesi del 2025 con risultati in netto miglioramento, confermando il trend positivo del settore navalmeccanico e la capacità del gruppo di consolidare la propria posizione di leadership a livello mondiale.
Nel dettaglio, nel periodo gennaio–settembre 2025, Fincantieri ha registrato ricavi per 6,73 miliardi di euro, in aumento del 20,5 per cento rispetto ai 5,58 miliardi ottenuti nei primi nove mesi del 2024. A determinare il rialzo è stato il buon andamento del comparto crocieristico, tornato a pieno regime dopo la fase di contrazione legata al ciclo post-pandemico, e la solidità del business militare, sostenuto dal generalizzato aumento delle spese militari.
Sul fronte della redditività, il margine operativo lordo MOL del gruppo si è attestato a quota 461 milioni di euro, evidenziando una crescita di ben il 40,4 per cento rispetto ai 328 milioni dello scorso anno Scontato boom della marginalità operativa che è passata dal 5,9 per cento al 6,9 per cento. Il forte balzo in avanti dei margini è da imputare all’efficacia delle iniziative di efficientamento dei processi produttivi, all’ottimizzazione della catena di fornitura e alla maggiore incidenza delle commesse a più alto valore aggiunto, in particolare nel segmento naval defense e nei servizi tecnologici avanzati.
Uno degli elementi più significativi della trimestrale di Fincantieri è la straordinaria crescita del portafoglio ordini. Nei primi nove mesi del 2025, la quotata della cantieristica ha acquisito nuovi contratti per 16,02 miliardi di euro, quasi il doppio rispetto agli 8,5 miliardi dello stesso periodo del 2024.
Grazie questo trend, l’order book complessivo alla fine di settembre ha raggiunto circa 41 miliardi di euro, il livello più alto di sempre, equivalente a oltre sei anni di produzione assicurata e comprendente 100 navi in consegna fino al 2036.
Inutile dire che un dato simile offre al gruppo un’elevata visibilità dei ricavi futuri e una solida base per pianificare gli investimenti tecnologici e produttivi a lungo termine.
Per finire con l’esame del lato finanziario, c’è la voce debito: Al 30 settembre 2025 l’indebitamento netto ammontava a 1,65 miliardi di euro, un livello gestibile alla luce della crescente generazione di cassa e del rafforzamento della redditività operativa. Il management ha inoltre confermato il target di riduzione del leverage, con un rapporto PFN/EBITDA atteso tra 2,7x e 3,0x entro fine anno, coerente con la guidance precedente.
La società sembra quindi proseguire il suo percorso di deleveraging strutturale, grazie anche a una gestione più efficiente del capitale circolante e a un maggiore contributo delle controllate nei settori infrastrutture e tecnologie marittime, che offrono margini di crescita complementari al business principale.
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Outlook 2025: crescita sostenuta e redditività oltre il 7%
Guardando alla fine dell’esercizio, i vertici di Fincantieri prevedono ricavi in aumento fino a circa 9 miliardi di euro, con un Ebitda margin superiore al 7 per cento e un risultato netto positivo. Il colosso della cantieristica intende proseguire la sua traiettoria di crescita sostenibile, puntando su tre direttrici strategiche:
- l’espansione nel comparto difesa: dove non è un mistero che la la domanda globale continui ad essere in forte aumento
- la diversificazione tecnologica, con focus su propulsioni verdi, digitalizzazione e automazione dei sistemi navali
- lo sviluppo del business infrastrutturale e offshore facendo leva su sinergie industriali con i nuovi progetti di transizione energetica
Queste linee guida generali dovrebbero trovare piena definizione nel nuovo piano industriale 2026–2030, che il gruppo prevede di approvare entro la fine del 2025. Il nuovo business plan dovrebbe fornire indicazioni più dettagliate su crescita, investimenti e obiettivi di sostenibilità.
Quale è il messaggio che arriva agli investitori
Dal punto di vista degli investitori, la trimestrale di Fincantieri conferma un profilo di crescita dinamico, sostenuto da ordini record e margini in progressione. L’azienda continua a mostrare una struttura patrimoniale solida e una chiara traiettoria di miglioramento operativo, pur in un contesto caratterizzato da cicli produttivi di lunga durata.
Il valore di lungo termine del titolo è sempre più fondato sulla visibilità pluriennale del portafoglio, sull’aumento della redditività e sul potenziale di ulteriore deleveraging. Per i portafogli orientati alla crescita industriale e alla difesa, le azioni di Fincantieri restano un asset strategico, con prospettive di ritorno graduale ma sostenibile nel medio periodo.
E allora perchè mai il titolo sta crollando dopo la diffusione della trimestrale? A conti fatti tutto è andato come da attese. Non ci sono quindi grandi novità e il rosso è da interpretare unicamente come frutto di realizzi naturali dopo una marcia come quella condotta nell’ultimo anno dal titolo.
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