trader in azioni e logo di Mediobanca
La pubblicazione della trimestrale scatena le vendite su Mediobanca - BorsaInside

Avvio di seduta disastroso per le azioni Mediobanca. La quotata di Piazzetta Cuccia non appena è entrata in negoziazione è stata letteralmente travolta dalle vendite. Dopo appena mezzora dall’opening bell italiano, Mediobanca segna un tracollo di oltre il 7 per cento a quota 14,45 euro. Vero è che sul Ftse Mib ci sono anche altri titoli in ribasso, tuttavia il rosso che caratterizza il paniere di riferimento di Borsa Italiana può essere in parte imputato proprio al crollo delle azioni Mediobanca.

Dinanzi ad una situazione simile, è spontaneo interrogarsi sulle ragioni alla base di un simile sell-off. Cosa sta causando il crollo di Mediobanca in borsa e cosa è meglio fare in questi casi?

Prima di scendere nel dettaglio, è bene sfatare un mito: nel momento un cui un titolo viene travolto dalle vendite, come è il caso di Piazzetta Cuccia, non è affatto vero che si sia impotenti. In realtà i trader possono operare in due modi e quindi comprare azioni a buon prezzo se ritengono che le quotazioni sia destinate a risalire oppure speculare al ribasso con lo short trading se invece hanno una view negativa. In entrambi i casi si può fare ricorso a strumenti speculatici come i CFD che ben si prestano a situazioni molto volatili come quella che si sta profilando oggi su Piazzetta Cuccia.

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Cosa sta succedendo alle azioni Mediobanca

E’ inutile fare tanti giri di parole perchè il crollo delle azioni Mediobanca non può non essere messo in relazione con la pubblicazione dei conti trimestrali di Piazzetta Cuccia. La quotata è infatti diramato la nota con i risultati nel pre-market di Borsa Italiana e subito dalle ore 9,00 è partito il sell. Per capire cosa fare con le azioni Mediobanca, quindi, è necessario esaminare proprio i conti del primo trimestre 2024/2025 della banca (ricordiamo che Piazzetta Cuccia chiude il bilancio il 30 giugno a differenza della quasi totalità delle quotate italiane).

Nel trimestre Mediobanca ha messo a segno un utile netto pari a circa 330 milioni di euro con un ribasso del 6,1 per cento rispetto ai 351,3 milioni che erano contabilizzati un anno fa. A compensare il calo dell’utile netto di Mediobanca c’è il leggero incremento del margine di intermediazione che ha invece segnato un rialzo frazionale da 863,7 milioni a 864,6 milioni di euro. Scendendo nella trimestrale c’è da evidenziare la variazione negativa del margine di interesse che è calato del 2,2 per cento passando da 495,7 milioni a 485 milioni di euro e l’aumento delle commissioni e degli altri proventi saliti del 28,6 per cento a quota 231,2 milioni. Pe finire il rapporto costi/ricavi di Mediobanca alla fine del trimestre era pari al 42,8 per cento.

Per quello che riguarda il fronte patrimoniale, a fine trimestre il Common Equity Tier 1 della banca era pari al 15,4 per cento in rialzo dal 15,2 per cento di fine giugno. Sia pure a bassa intensità, c’è quindi stato un ulteriore rafforzamento del patrimonio netto della banca.

Previsioni sull’esercizio 2024/2025 di Mediobanca

Oltre ad aver approvato i conti del primo trimestre, il management di Mediobanca ha anche approvato le previsioni su tutto l’esercizio 2024/2025. La quotata si attende ricavi dei business bancari in leggero rialzo grazie alla crescita sostenuta delle commissioni, un margine di interesse destinato a restare resiliente, un cost/income che dovrebbe attestarsi al 44 per cento e un utile per azione che dovrebbe crescere tra il 6 e l’8 per cento. Infine i vertici di Mediobanca hanno confermato che la generazione del capitale resterà alta portando il CET1 a fine anno al 15,5/16 per cento.

La remunerazione degli azionisti: dividendi Mediobanca e buyback

Nella relazione di Mediobanca non manca un riferimento alla remunerazione degli azionisti quindi dividendi e acquisto di azioni proprie. Per quello che riguarda i dividendi Mediobanca è prevista una crescita della cedola per azione con cash pay out che è stato confermato al 70 per cento. Sulla tempistiche, il management ha ribadito la solita organizzazione con acconto sul dividendo a maggio 2025 e saldo a novembre 2025.

Aspetto molto interessante è il piano di buyback con Piazzetta Cuccia che ha annunciato di aver dato il via all’esecuzione del piano di acquisto di azioni proprie del controvalore di 385 milioni di euro che era stato approvato dalla Banca Centrale Europea il 7 ottobre scorso e dall’assemblea degli azionisti della stessa Piazzetta Cuccia il successivo 28 ottobre. Il piano di buyback verrà eseguito entro giugno 2025 e porterà alla cancellazione dell’80 per cento delle azioni proprie rivenienti dall’acquisto.

Cosa fare con le azioni Mediobanca?

La situazione di Mediobanca a causa del crollo in atto oggi è oggettivamente complessa. Il titolo nel solo ultimo mese ha perso il 5 per cento (gran parte della responsabilità è proprio del sell-off odierno) anche se rispetto ad un anno fa c’è un verde del 26 per cento. L’impressione è che le azioni abbiano corso tanto e ora siano in fase di ritracciamento con la trimestrale usata come assist per vendere.

Tuttavia appena pochi giorni prima della diffusione dei risultati trimestrali, gli analisti di UBS avevano ribadito l’indicazione di acquisto (rating buy) portando il target price a 16,4 euro. Di diverso avviso rispetto a questa view bullish sono gli analisti di Deutsche Bank per i quali le azioni Mediobanca sono al massimo da mantenere (rating hold) con target price fino a 15,8 euro.

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