Non ci sono grandi spunti sulla borsa di Milano e per questo motivo diventa fondamentale guardare a tutte le possibili notizie price sensitive. Una di queste riguarda le azioni Snam. Il titolo del settore energetico scambia in area 5,7 euro con un rialzo dell’8,6 per cento sui base mensile. Nei primi minuti di contrattazioni c’è un leggero movimento al rialzo che potrebbe anche consolidare nel corso della seduta. Ad ogni modo Snam fa meglio di un Ftse Mib che limita la sua progressione ad un frazionale 0,1 per cento non riuscendo a rimbalzare dopo il crollo delle scorso venerdì.
Ma concentriamo la nostra attenzione sulla potenziale visibilità di cui le azioni Snam potrebbe oggi godere grazie ad una ben precisa notizia price sensitive: l’annuncio della risoluzione dell’accordo con ADIA avente ad oggetto la partecipazione in Open Grid Europe.
Vediamo di che si tratta nel dettaglio.
Snam – ADIA: lo stop all’ingresso in OGE ridisegna lo scenario regolatorio
La decisione di Snam e Infinity Investments (controllata interamente da Abu Dhabi Investment Authority) di sciogliere l’accordo per l’acquisizione di una quota del 24,99 per cento di Open Grid Europe (OGE) rappresenta un passaggio rilevante nel quadro delle strategie infrastrutturali europee, ma con impatti limitati sul profilo finanziario del gruppo italiano. L’operazione era stata firmata appena lo scorso 7 aprile 2025 ed era condizionata al via libera delle autorità tedesche in materia di investimenti esteri; autorizzazione che, dopo una lunga procedura e successive interlocuzioni, non ha trovato una soluzione positiva nonostante le misure correttive proposte da Snam.
Per il mercato, la lettura immediata è duplice. Da un lato, il mancato ingresso in OGE interrompe un percorso di espansione in Germania che avrebbe rafforzato la presenza europea di Snam nelle reti di trasporto gas, soprattutto in un momento in cui la transizione energetica e il riassetto delle infrastrutture continentali offrono spazi di sviluppo significativi. Dall’altro, la società elimina un elemento di incertezza regolatoria e preserva risorse finanziarie che ora possono anche essere riallocate su iniziative strategiche più compatibili con il contesto autorizzativo.
Sul piano operativo, l’uscita dalla trattativa non modifica le stime comunicate lo scorso 5 novembre: Snam conferma una guidance 2025 con utile netto adjusted atteso intorno a 1,42 miliardi di euro e debito netto prossimo ai 18 miliardi. La stabilità della guidance suggerisce che l’acquisizione, pur strategicamente rilevante, non era incorporata in modo determinante nella pianificazione economico-finanziaria di breve periodo. Questo elemento, per gli investitori, riduce il rischio di revisioni negative e limita l’impatto potenziale sulla percezione del rischio credito di Snam.
L’episodio riporta l’attenzione sul crescente peso dei processi di screening degli investimenti in asset energetici critici, soprattutto in Germania, dove la sicurezza delle infrastrutture ha assunto priorità politica. Per Snam, il messaggio chiave è la necessità di calibrare la strategia di espansione internazionale su mercati con un quadro regolatorio più prevedibile, evitando progetti che possano assorbire tempo e capitale senza garanzia di esito.
Quali effetti sulle azioni AVIO dopo la risoluzione dell’accordo?
Dal punto di vista degli investitori, lo stop alla transazione potrebbe avere un effetto neutrale o leggermente positivo nel brevissimo periodo, in quanto rimuove un fattore di incertezza e libera capacità di investimento. E infatti, in linea a questa interpretazione, le azioni Snam sembrano essere molto tranquille senza particolari scossoni.
Il discorso potrebbe però cambiare nel medio termine, quando la percezione del mercato dipenderà dalla rapidità con cui Snam riuscirà a identificare alternative strategiche in Europa, in particolare nel perimetro delle reti gas, dell’idrogeno e delle infrastrutture di stoccaggio.
Per gli investitori, la conclusione è chiara: nessun impatto sui fondamentali di breve periodo, ma un segnale importante sulla crescente complessità geopolitico-regolatoria che circonda gli asset energetici critici nell’Unione Europea.
Ricordiamo che di recente sulle azioni Snam sono intervenuti gli analisti di Intesa Sanpaolo con la conferma del rating buy (quindi comprare) e l’upgrade del prezzo obiettivo a 5,8 euro. Anche Kepler Cheuvreux, nello stesso momento, ha ribadito la sua view bullish sul titolo con target price a 6 euro. Di avviso completamento diverso gli esperti di Bank of America che hanno confermato il rating underperform con target price a 5 euro. Questa valutazione è decisamente pessimistica perchè implica che le azioni Snam facciamo peggio del settore di riferimento e infatti lo stesso target price assegnato è addirittura più basso delle attuali quotazioni del titolo. Morale: non c’è alcun potenziale di upside.
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