mercato auto e logo di Stellantis
Scende ancora la quota mercato di Stellantis nell'area ACEA - BorsaInside

Dopo un periodo di relativa tregua tornano le vendite sulle azioni Stellantis. Il colosso dell’automotive registra nella penultima seduta della settimana un ribasso dello 0,9 per cento a quota 12,10 euro. Come si può anche vedere dal grafico in basso, il titolo ha toccato un minimo intraday a 11,91 euro per poi riuscire a riportarsi al di sopra dell’importante soglia psicologica dei 12 euro.

Il nuovo calo impatta sulla prestazione a un mese che da leggermente positiva ora è diventata lievemente negativa. Si allarga invece ancora di più la performance a un anno che ora evidenzia un ribasso del 35 per cento e anche quella relativa a tutto il 2024 che registra un profondo rosso del 43 per cento.

I numeri non lasciano spazio a dubbi con la situazione di Stellantis che continua ad essere molto incerta anche perchè sono le prospettive di tutto il settore automotive europeo ad essere profondamente ridimensionate. In questo contesto Stellantis è uno dei titoli del Ftse Mib più a sconto. Una posizione che può tradursi in due diverse strategie trading alternative: l’acquisto a prezzi convenienti rispetto a quelli di un anno fa oppure lo short trading per speculare su un ulteriore calo delle quotazioni. Entrambe le strade possono essere perseguite ricorrendo a strumenti derivati come i CFD.

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Cosa causa il nuovo ribasso delle azioni Stellantis

Il nuovo ribasso delle azioni Stellantis è da imputare ad un catalizzatore negativo: la pubblicazione degli ennesimi deludenti dati ACEA sulle immatricolazioni auto in Europa questa volta relative al mese di ottobre.

L’impressione che i trader hanno avuto da questi dati è alla fine la stessa avuta nei mesi passati ossia il mercato automotive nell’area dell’Unione Europea va male ma Stellantis riesce a fare peggio.

E allora vediamo questi dati anche per cogliere eventuali spunti per il futuro.

L’associazione europea che raggruppa i produttori di automobili ha reso noto che ad ottobre sono state state immatricolate nell’Unione Europea oltre 866mila vetture, in rialzo dell’1,1 per cento rispetto alle 857mila unità dello stesso periodo del 2023. Con la pubblicazione del dato di ottobre, l’Acea ha anche aggiornato il consuntivo relativo ai primi 10 mesi dell’anno caratterizzati da un leggero incremento delle vendite pari allo 0,7 per cento.

Questi numeri sono sinonimo di debolezza e ciò è innegabile. Tuttavia i dati relativi alle immatricolazioni di Stellantis sono decisamente peggiori. Le immatricolazioni auto del gruppo italo-francese relativamente al mese di ottobre sono state pari a 130,986 unità totali, il 16,9 per cento in meno rispetto all’anno scorso. A causa del nuovo crollo registrato dalle vendite di Stellantis nell’Unione Europea, la quota mercato della casa automobilistica si è ulteriormente ridotta al 15,1 per cento.

Per avere un’idea delle difficoltà di Stellantis è sufficiente considerare che nello stesso mese di ottobre, Renault ha venduto 102.737 veicoli in calo frazionale dello 0,4 per cento, Hyundai ha immatricolato 82.840 auto in ribasso del -7,5 per cento, Toyota 85.587 vetture in aumento del 13,7 per cento e Volvo Cars 30.451 veicoli in rialzo di ben il 22,5 per cento. Bene anche Volkswagen che ha visto crescere le immatricolazioni di ben il 12,6 per cento a 293.327 unità, BMW che ha venduto 76.886 iscrizioni in aumento dello 0,8 per cento e Mercedes che ha chiuso il mese a 57.832 unità con una progressione del 2,6 per cento.

Il contraltare di questi numeri è rappresentato dall’andamento migliore rispetto a quello di Stellantis di molti dei titoli automotive citati. Giusto per fare un esempio le azioni Toyota da inizio anno hanno registrato una progressione dell’1,5 per cento mentre quelle di Renault si sono apprezzate del 17 per cento. La morale è che sul settore automotive ci sono titoli dalle prestazioni positive a cui guardare in ottica investimento.

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