Raggruppamento azioni MPS: titolo crolla e viene sospeso su Borsa Italiana

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Aggiornamento – Nel giorno del raggruppamento azionario, il titolo Monte dei Paschi affonda sul Mid Cap. Alle ore 10,50, la quotata senese risultava essere in asta di volatilità per eccesso di ribasso. La decisione della sospensione è stata adottata da Borsa Italiana a causa del crollo del 19,7 per cento registrati dai prezzi rettificati del titolo. Il percorso della nuova Monte dei Paschi (nel senso che alla banca è stato assegnato un nuovo ISIN) inizia quindi nel peggiore dei modi.

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Come noto scatterà oggi 26 settembre 2022 il raggruppamento azionario MPS. L’operazione, approvata nell’ultima assemblea degli azionisti della quotata senese, è propedeutica all’aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro che Monte dei Paschi ha in cantiere. Come spiegato a suo tempo dall’amministratore delegato della banca toscana, il raggruppamento delle azioni un’operazione finalizzata a semplificare la struttura societaria dell’istituto.

In generale, quando parliamo di raggruppamento azionario sono due gli elementi di cui tenere conto: il prezzo delle azioni e nuovo codice ISIN assegnato al titolo. Si tratta di due informazioni che sono assolutamente indispensabili per oggi volesse fare trading online sulle azioni della banca toscana.

Vediamo quindi nel dettaglio.

Borsa Italiana, dopo la chiusura delle contrattazioni nella seduta di borsa dello scorso venerdì 23 settembre, ha fornito i nuovi prezzi delle azioni MPS sulle quali è stato applicato un fattore di rettifica di 100 a seguito proprio del al raggruppamento azionario in vigore da oggi 26 settembre 2022. In quest’ottica il prezzo di chiusura di venerdì 23 settembre, pari a 0,3052 euro, è stato rettificato a 30,52 euro. Sempre Borsa Italiana ha reso noto che le nuove azioni Monte dei Paschi di Siena avranno codice ISIN IT0005508921.

Aumento capitale MPS: le ultime notizie

L’attuazione del raggruppamento azionario Monte dei Paschi in tempi molto rapidi conferma le indiscrezioni dei giorni scorsi in merito alla volontà del management della banca di riuscire a realizzare nel più breve tempo possibile la necessaria ricapitalizzazione da 2,5 miliardi di euro.

Facendo due conti sul calendario, la data più plausibile per la partenza dell’operazione potrebbe essere il 10 ottobre prossimo come del resto già anticipato nei giorni scorsi dalla Reuters. Ci sono però delle condizioni che la stessa agenzia di stampa cita a partire dal sostegno, prima di quella data, di anchor investor rilevanti. In pratica, stando alle fonti che sono state citate dalla Reuters, si può si immaginare l’avvio dell’aumento di capitale di MPS per il 10 ottobre ma solo se già prima dell’avvio dell’operazione la banca toscana sarà riuscita ad incassare l’appoggio di investitori di peso che siano disposti a sostenere un’operazione in cui le nuove azioni saranno prezzate a multipli più costosi rispetto a concorrenti più forti a partire da Unicredit.

La necessità di trovare appoggio già prima dell’esecuzione dell’operazione deriva non solo dalla particolare situazione di MPS ma anche dalle difficili condizioni dei mercati messi a dura prova dalla guerra in Ucraina e dalla crisi energetica.

Ma chi potrebbe essere questi anchor investor rilevanti? A lungo tempo Monte dei Paschi aveva cercato soluzioni alternative che non riguardassero coinvolgimento dei partner commerciali della banca. Avendo questa strada incontrato non poche problematiche, il numero uno Lovaglio ha quindi deciso di intavolare trattative con Anima e Axa. Stando alle indiscrezioni, proprio per riuscire a portare a causa l’aumento di capitale nel più breve tempo possibile, non è da escludere che tali confronti tra management di MPS e possibili partner possano iniziare già questa settimana.

Concludiamo soffermandoci sull’andamento delle azioni MPS su Borsa Italiana. Negli ultimi giorni il titolo ha dovuto fare i conti con una forte volatilità. A prescindere dal raggruppamento azionario, la prestazione di MPS nell’ultimo mese ha evidenziato un ribasso del 20 per cento mentre, anno su anno, il titolo della banca toscana ha perso il 71 per cento del suo valore.

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