In una seduta di borsa condizionata dalla chiusura per festività di Wall Street, a Piazza Affari è fondamentalmente solo uno il titolo davvero in evidenza: Campari. La quotata del settore beverage è finita nel mirino dei compratori fin dal primo minuto di scambi arrivando a guadagnare, dopo un’ora dall’avvio delle negoziazioni, il 2,13 per cento a 5,75 euro contro un paniere di riferimento che invece limita il rialzo ad appena lo 0,2 per cento. Non c’è grande movimento sul Ftse Mib e quindi il rialzo di Campari è da imputare unicamente a motivi domestici. Tra l’altro proprio la progressione permette alla quotata milanese di tagliare il suo rosso mensile ad appena l’1 per cento e incrementare di altrettanto quello annuo.
Azioni Campari beneficiano dei buoni conti di Remy Cointreau
L’aggiornamento sui risultati di Remy Cointreau per il primo semestre dell’esercizio 2025/26 è arrivato in un momento di forte attenzione per tutto il comparto degli spirits premium e da qui l’immediato impatto sulle azioni Campari. Le indicazioni diffuse dal gruppo francese, pur confermando una fase operativa complessa, hanno colto il mercato meno impreparato del previsto. Il dato più evidente è stato il calo organico dell’utile operativo, sceso del 13,6% a 108,7 milioni di euro: una contrazione significativa, ma migliore delle attese che indicavano un arretramento vicino al 18%. L’effetto sorpresa ha prodotto ripercussioni immediate anche sul listino italiano, con le azioni Campari che si sono subito portate in vetta.
Tornando al gruppo francese, quello di Remy Cointreau è stato un semestre difficile ma meno severo del previsto.
Nel dettaglio, le vendite di Remy Cointreau nella prima parte dell’esercizio si sono attestate a 489,6 milioni di euro, in calo organico del 4,2 per cento, confermando un mercato ancora fragile nei due paesi cruciali per il gruppo: Stati Uniti e Cina. La riduzione del fatturato, pur coerente con il rallentamento del settore dopo gli anni post-pandemia, ha risentito anche dei dazi applicati in Cina e degli aggiustamenti sulla distribuzione statunitense.
Il management ha comunque ribadito la guidance annuale (e questa è una buona notizia): il gruppo francese si attende ora una dinamica delle vendite compresa tra stabilità e crescita bassa a una cifra, mentre per l’utile operativo prevede una contrazione annuale compresa fra un decremento bassa doppia cifra e una metà della fascia delle decine.
Inutile dire ch si tratta di una formulazione prudente, ma che lascia spazio a un miglioramento nella seconda parte dell’anno grazie al contributo dei tagli ai costi già avviati.
La visione del nuovo CEO: riorganizzazione e ritorno alla crescita
L’ingresso di Franck Marilly alla guida di Remy ha segnato un cambio di passo. Ex manager di lungo corso nel settore del lusso, Marilly ha indicato chiaramente che il semestre in chiusura rappresenta un punto di svolta: nonostante uno scenario definito “impegnativo”, la società prevede un ritorno alla crescita nei prossimi mesi, sostenuta da interventi che mirano ad adattare la struttura commerciale, ridefinire le priorità negli investimenti e recuperare competitività nei prezzi pur rimanendo fedeli alla strategia di valorizzazione del brand.
Il gruppo, che genera circa il 70% delle vendite dal cognac, ha sofferto più di altri player del comparto la debolezza della domanda nei due mercati chiave. La combinazione fra fine del boom post-Covid, dazi penalizzanti e consumi cauti ha costretto Remy a rivedere più volte gli obiettivi a medio termine. Il nuovo assetto organizzativo punta quindi a rafforzare resilienza e redditività, con un’attenzione particolare al riequilibrio delle risorse commerciali e al consolidamento dell’offerta premium.
Reazioni del mercato italiano: azioni Campari sfruttano il sentiment positivo
Il contesto delineato dai risultati di Remy Cointreau ha offerto un punto di riferimento anche per gli operatori domestici. Campari, che negli ultimi trimestri ha mostrato una maggiore capacità di difendere volumi e margini rispetto a diversi competitor europei, ha assunto il controllo del Ftse Mib.
Gli investitori hanno interpretato i dati francesi come un segnale che il peggio per il comparto premium spirits potrebbe essere alle spalle. La pressione sui consumi rimane, ma l’impatto meno negativo sulle performance operative di Remy, rispetto alle attese, suggerisce che il settore potrebbe essere entrato in una fase di stabilizzazione. Per Campari, meno esposta al cognac e maggiormente diversificata per brand e aree geografiche, il messaggio è particolarmente favorevole: il gruppo italiano potrebbe trovarsi posizionato meglio dei concorrenti per intercettare un ritorno alla normalizzazione della domanda globale.
Intendiamoci: i conti di Remy Cointreau non cancellano le difficoltà del mercato, ma rafforzano l’idea di un ciclo che si sta lentamente riequilibrando. Le misure interne avviate dal nuovo CEO, unite alla resilienza mostrata nel contenimento del calo degli utili, forniscono al comparto indicazioni utili per la seconda parte dell’anno fiscale.
Campari, grazie alla sua struttura brand-driven e alla minore dipendenza da categorie colpite dai dazi, appare tra le realtà meglio posizionate a beneficiare di un sentiment più costruttivo. La reazione del titolo ne è un riflesso diretto: un segnale che il mercato guarda con maggiore fiducia al futuro delle aziende europee degli spirits premium.
Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento.
Non offriamo alcun tipo di consulenza finanziaria. L’articolo ha uno scopo soltanto informativo e alcuni contenuti sono Comunicati Stampa
scritti direttamente dai nostri Clienti.
I lettori sono tenuti pertanto a effettuare le proprie ricerche per verificare l’aggiornamento dei dati.
Questo sito NON è responsabile, direttamente o indirettamente, per qualsivoglia danno o perdita, reale o presunta,
causata dall'utilizzo di qualunque contenuto o servizio menzionato sul sito https://www.borsainside.com.
- Investimento minimo a partire da 1$
- Deposito minimo a partire da $50
- Piattaforma premiata, Prelievi istantanei e Supporto 24/7
72% of retail investor accounts lose money when trading CFDs with this provider

Migliori Piattaforme di Trading
- 0.0 Spread in pip
- Piattaforme di trading avanzate
- Prezzi DMA su IRESS
74.73% of retail investor accounts lose money when trading CFDs with this provider
- Sicurezza Gruppo Bancario Svizzero
- Leva fino a 1:30
- Protezione da Saldo Negativo
74.54% di conti di investitori al dettaglio perdono denaro a causa delle negoziazioni in CFD con questo fornitore.
- Trading online ETF - CRYPTO - CFD
- Licenza: CySEC - FCA - ASIC
- Copia i migliori trader del mondo
Il 72% dei conti degli investitori retail perde denaro negoziando CFD con questo fornitore
- Regulated CySEC License 247/14
- Conto di pratica gratuito da 10.000€
- Interfaccia intuitiva e strumenti avanzati
Il 72% dei conti degli investitori al dettaglio perde denaro quando si negoziano CFD con questo fornitore
CFDs are high-risk instruments and may result in the loss of all your capital.
