Trimestrale Eni: su ricavi e redditività. Un titolo da comprare subito?

Tra le quotate che questa mattina, prima dell’apertura delle contrattazioni sul Ftse Mib, hanno presentato i rispettivi conti trimestrali c’è Eni. Il titolo a Sei Zampe è il sorvegliato speciale di oggi e non è da escludere che possa anche registrare significative variazioni di prezzo già dal primo minuto di scambi. Per capire come posizionarsi sulla quotata del settore oil, è fondamentale analizzare, nel dettaglio, i risultati del secondo trimestre 2022 di Eni confrontandoli con quelle che erano le previsioni della vigilia. La regola da seguire è grossomodo questa: se i conti sono stati migliori delle stime del consensus, allora è molto probabile che il titolo possa segnare un apprezzamento.

Viceversa, in caso di trimestrale peggiore delle attese, a caratterizzare l’andamento delle quotazioni dovrebbe essere il rosso. In entrambi i casi (quindi sia in presenza di prospettiva rialzista che in presenza di prospettiva ribassista), è possibile operare con la stessa piattaforma grazie al broker eToro (qui il sito ufficiale).

Trimestrale Eni: conti secondo trimestre 2022

Eni ha mandato in archivio il secondo trimestre 2022 con un significativo incremento sia dei ricavi che della redditività. La performance positiva è stata sostenuta da un contesto economico più favorevole (netto rialzo del prezzo del petrolio per effetto della guerra in Ucraina). Scendendo più nel dettaglio, Eni ha chiuso i primi sei mesi dell’esercizio in corso con ricavi della gestione caratteristica pari a 63,69 miliardi di euro, in rialzo di ben il 107 per cento rispetto ai 30,79 miliardi messi a segno nel primo semestre dell’anno precedente.

Forte variazione positiva anche per l’utile operativo adjusted che, al 30 giugno 2022, era pari a 11,03 miliari di euro contro gli appena 3,37 miliardi di euro messi a segno nei primi sei mesi dell’esercizio precedente. Il risultato netto adjusted è stato quindi positivo per 7,08 miliardi di euro contro gli appena 1,2 miliardi che erano stati contabilizzati nel primo semestre del 2021. A sostenere questo dato è stato il deciso miglioramento dell’utile operativo messo a segno dal colosso oil.

Nel solo secondo trimestre 2022, Eni ha messo a segno un risultato operativo adjusted positivo per 5,84 miliardi di euro che si raffronta con il risultato positivo per 2,05 miliardi realizzato dalla quotata nel corrispondente periodo dell’anno precedente. Di conseguenza sempre nel secondo trimestre 2022, il risultato netto adjusted ha registrato una progressione a 3,81 miliardi, rispetto ai 929 milioni che erano contabilizzati nel secondo trimestre del 2021. Il consensus degli analisti sul secondo trimestre 2022 puntava su un utile operativo adjusted pari a circa 5,24 miliardi di euro e un utile netto adjusted che si sarebbe dovuto fermare a quota 3,27 miliardi di euro.

I conti del secondo trimestre 2022 di Eni sono stati quindi migliori rispetto a quelle che erano le stime degli analisti. Questa è una buona notizia che può essere sfruttata per attuare strategie rialziste sul titolo. Tra l’altro oggi fare trading online sulle azioni è ancora più vantaggioso visto che ci sono broker come eToro che non fanno pagare commissioni. In più con eToro puoi iniziare ad operare a partire da un deposito minimo di partenza di soli 50 dollari.

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Eni previsioni 2022: outlook

Oltre ad aver approvato i conti del primo semestre 2022, il management di Eni ha anche fornito delle indicazioni sull’esercizio in corso. Tenendo conto di una significativa interruzione nei flussi di gas dalla Russia, il consiglio di amministrazione del Cane a Sei Zampe prevede per il 2022 un cash flow adjusted prima del capitale d’esercizio al costo di rimpiazzo nell’ordine dei 20 miliardi di euro, tenendo conto di uno scenario di 105 dollari/barile di brent. I capex organici sono previsti a fine 2022 a quota 8,3 miliardi di euro mentre la produzione di idrocarburi per l’intero anno è indicata a circa 1,67 milioni di boe/giorno, allo scenario di 105 dollari/barile nel 2022. Ancora la cash neutrality è attesa al prezzo del petrolio Brent di circa 40 dollari al barile.

In mezzo a tutte queste indicazioni tecniche non mancano previsioni più “utili” agli investitori. Alla luce dei conti del primo semestre 2022, il management di Eni ha infatti deciso di migliorare la remunerazione degli azionisti incrementando il programma 2022 di acquisto di azioni proprie a 2,4 miliardi di euro.

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