Un bel bullish sulle azioni Eni e anche il target dei prezzi è bello alto

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Investire in azioni Eni - Borsainside.com

Dove si possono spingere le azioni Eni? Quando si vuole rispondere a questa domanda è necessario analizzare il titolo dal punto di vista dell’analisi tecnica e poi fare riferimento anche a quelle che sono le ultime notizie sulla quotata. Inoltre anche il parere degli analisti può essere molto di aiuto visto che esso ingloba sia elementi di analisi tecnica che notizie cosiddette price sensitive.

Oggi le azioni Eni non sembrano brillare più di tanto in borsa. Le quotazioni del Cane a Sei Zampe, infatti, sono praticamente invariate e questo nonostante un paniere di riferimento di Piazza Affari che invece si muove al rialzo. Venendo ai numeri, Eni scambia a 14,84 euro. Se oggi c’è una sorta di calma piatta sul titolo, nell’ultimo periodo le azioni del Cane a Sei Zampe sono state molto movimentate. Come si può anche vedere dal grafico in basso, infatti, il prezzo delle azioni Eni è cresciuto dell’8 per cento nell’ultimo mese. Addirittura anno su anno la progressione è stata del 20 per cento (dato aggiornato). Questi incrementi potrebbero sembrare di scarsa entità (soprattutto se si tiene conto della performance complessiva del Ftse Mib) ma non solo sono affatto anche perchè è sempre necessario tenere conto che si sta parlando di una quotata del settore petrolifero che non è al centro di grande volatilità.

Quindi, tenendo conto che una progressione del 20 per cento è rilevante, il sospetto che il trend al rialzo di Eni possa avere spazi di crescita ridotto, non può che esserci.

In realtà, però, gli analisti sono molto positivi sul possibile andamento di Eni nel futuro prossimo. Proprio una famosa sim italiana le cui valutazioni vengono ritenute molto affidabili da tutti gli investitori è recentemente intervenuta sulle prospettive di Eni. Cosa ha fatto questa sim? Praticamente ha confermato la sua view bullish sul Cane a Sei Zampe.

Per Equita le azioni Eni restano da comprare

Nei giorni scorsi Equita ha espresso un giudizio molto positivo su Eni confermando il rating buy in essere con target price a 19,5 euro. Tenendo conto che oggi le azioni del Cane a Sei Zampe scambiano a 14,8 euro, c’è un buon margine di rialzo. Tecnicamente si parla di buon potenziale di upside.

E del resto non potrebbe neppure essere diversamente visto che l’andamento della quotazione petrolio continua ad essere molto pimpante. Proprio nei giorni scorsi, il greggio è salito fino ai massimi degli ultimi 6 mesi grazie alle indiscrezioni su nuovi taglia alla produzione.

Nel report di Equita non si parla però solo di prezzo del petrolio ma anche di altre notizie che si sono rivelate price sensitive a partire dalle indiscrezioni sulla possibile cessione di una quota di Plenitude, la controllata delle rinnovabili che oltre un anno fa, a causa delle avverse condizioni di mercato, era stata costretta a rinunciare alla sua IPO.

Cessione quota Plenitude in primo piano

Stando alle indiscrezioni di stampa, il management del Cane a Sei Zampe sarebbe addirittura in trattative con EIP per la cessione di una quota compresa tra il 10 e il 15 per cento di Plenitude.

Sul piatto EIP potrebbe mettere circa 1 miliardo di euro. Attenzione, però, perchè lo sbarco in borsa di Plenitute potrebbe non essere accantonato. Sempre per i rumors l’IPO della società si potrebbe tenere nel 2024.

Ricordiamo che il 2022 è stato un anno di successi per Plenitude che ha messo a segno un Ebitda superiore alla soglia dei 600 milioni di euro, nonostante le sfide presenti nel contesto globale. Ma Plenitude guarda con fiducia anche al futuro ponendosi obiettivi ambiziosi: nel 2023, mira a raggiungere un Ebitda di 800 milioni di euro, mentre nel 2026 punta a un impressionante traguardo di 1,8 miliardi di euro. Tali target sono la dimostrazione della determinazione di Plenitude a crescere e prosperare nel settore energetico.

Eni ha adottato una strategia innovativa, sviluppando un modello satellitare che prevede la creazione di entità aziendali indipendenti, tra cui Plenitude e Sustainable Mobility. Queste entità possono essere valorizzate tramite cessioni di quote di minoranza, il che libererebbe risorse fondamentali per accelerare la transizione energetica. Questa visione strategica l’impegno del Cane a Sei Zampe a essere un leader nella sostenibilità ambientale e a diversificare le sue attività.

Questi “satelliti” non sono solo una risposta alla necessità di ridurre l’impatto ambientale, ma rappresentano anche un’opportunità per gli investitori. Le attività e gli investimenti a basso impatto ambientale associati a queste entità potrebbero avere valorizzazioni superiori rispetto alle attività tradizionali legate all’industria del petrolio e del gas. Ciò offre agli investitori l’opportunità di partecipare a settori a più basso impatto ambientale, aiutando così a guidare la transizione verso un futuro più sostenibile.

Gli analisti di Equita Sim, nel loro report, hanno messo in evidenza l’importanza di questa strategia di valorizzazione affermando che se essa dovesse essere implementata con successo, per Eni si tratterebbe di un grande elemento di supporto. Questo approccio innovativo non solo promette di generare valore per l’azienda, ma contribuisce anche agli sforzi complessivi per affrontare le sfide ambientali e promuovere un mondo più verde e sostenibile. Plenitude e Sustainable Mobility sembrano essere pronti a diventare realtà molto importanti nell’ecosistema dell’energia sostenibile.

Oltre al dossier Plenitude, altro tema forte in casa Eni a cui Equita ha dato giustamente risalto nel suo report, riguarda il discusso progetto CCS a Ravenna destinato ad essere una leva importante per la decarbonizzazione delle industrie italiane hard to abate nell’area settentrionale.

Stando ad alcune proieazioni, infatti, l’hub di Ravenna dovrebbe portare allo stoccaggio entro il 2050 di circa 300 milioni di tonnellate di CO2, vale a dire quattro volte le emissioni annuali della Regione Lombardia consentendo di sostenere la competitività di settori industriali che progressivamente riusciranno a generare19 miliardi di euro di valore aggiunto. Secondo Equita i progetti di CSS rappresentano uno dei vantaggi competitivi delle compagnie oil nel loro percorso verso la transazione energetica.

Comprare azioni Eni può essere una buona strada per procedere con la diversificazione del proprio portafoglio. Il suggerimento che diamo spesso è quello di usare solo piattaforme affidabili per operare. Tra le migliori ci sono:

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