La Pasquetta non ha portato bene alla borsa di Wall Street. A differenza di Borsa Italiana e delle altre borse europee, la borsa Usa è rimasta regolarmente aperta nel giorno di Paquetta rimediando, però, un passivo molto pesante. Il Dow Jones ha chiuso la seduta con un calo dell’1,9% a quota 23.644 punti mentre l’S&P500 ha perso il 2,23% su quota 2.582 punti e il Nasdaq ha ceduto il 2,74% a quota 6.870 punti. L’indice azionario dei titoli tecnologici è stato quindi il peggiore a causa, soprattutto, della corsa a vendere azioni Facebook (-2,4%) e azioni Amazon. Il colosso e-commerce, già al centro di forti vendite nella scorsa Ottava, ha messo a segno una delle performance peggiori degli ultimi mesi chiudendo la seduta di Pasquetta con un calo del 5,21% a quota 1.371,99 dollari.

In questo climo di profondo nervosismo, anche le materie prime hanno subito forti ripercussioni con la quotazione petrolio in calo a 63 dollari al barile e il prezzo dell’oro che invece ha registrato un apprezzamento a 1345 dollari al barile. A causa del nuovo crollo della borsa di Wall Street ora sono tanti a ritenere  che anche le borse europee dovranno fare i conti con le vendite in avvio di seduta. L’effetto del calo del mercato azionario americano potrebbe quindi arrivare anche su Borsa Italiana oggi. Un difficile ritorno alle contrattazioni potrebbe quindi attendere il Ftse Mib oggi dopo la pausa pasquale dei mercati.

Il crollo delle prezzo delle azioni Facebook e quello del prezzo delle azioni Amazon ha portato i titoli FANG ad allargare ancora di più il già forte passivo emerso alla fine della scorsa Ottava. La settimana chiusa giovedì 29 marzo, infatti, era stata drammatica per i titoli del settore tecnologico con Amazon in calo del 7,7%, Twitter a -8,5% e Facebook in flessione del 4,4%. Il colosso del social network, però, a differenza delle altre FANG era già reduce da una serie di Ottave da dimenticare. A causa della scandolo “privacy”, infatti, Facebook aveva già bruciato miliardi di euro. Nonostante proprio le azioni Facebook siano state tra le più vendute a Wall Street, il giudizio degli analisti tende comunque ad essere ancora positivo. Circa il 90% dei broker che coprono il titolo, continuano a mantenere rating “buy” secondo la società di analisi finanziaria FactSet.

In pratica, tra i colossi tech, sono Amazon ha una maggiore quota di analisti con attese positive. Viceversa, tutte le altre società di social network come Twitter e Snapchat, hanno una percentuale di rating positivi molto più bassa rispetto a Facebook. Per la stragrande maggioranza dei broker, quindi, le azioni Facebook restano da comprare perchè le prosettive sul lungo termine, nonostante l recenti vicessitudini che hanno comunque un impatto sul breve termine, restano comunque positive. Addirittura per la maggior parte dei broker che si sono espressi su Facebook il target price del social è pari a 220 dollari ossia il 40% in più rispetto alle quotazioni Faceboook di oggi. Il prezzo obiettivo medio di Facebook è persino superiore del 14% al massimo storico raggiunto dell’azione tech. Insomma le prospettive futute sulla quotazione Facebook restano positive poichè non c’è nessun competitor che è oggi in grado di minacciare la posizione di forza acquisita nel tempo dalla società guidata da Mark Zuckerberg. 

Prospettive future anche per quello che riguarda le azioni Amazon il cui recente crollo è da imputare unicamente ai segnali arrivati dall’amministrazione americana. 

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