Petrolio: prezzi bassi sono momentanei, previsioni oil vedono rialzo delle quotazioni

Nessun aggiornamento in negativo delle previzioni sul possibile andamento della quotazione petrolio nonostante il forte calo che i prezzi dell’oil hanno registrato nelle ultime sedute. Il tonfo del petrolio, causato dall’incremento dei livelli produttivi, è quindi solo momentato e lo scatto delle ricoperture è considerato immediato. Del resto i dati in tempo reale sull’andamento del prezzo del greggio confermano il fatto che il calo del valore dell’oil sia stato solo una parentesi. Mentre è in corso la scrittura di questo post, il petrolio WTI registra un rialzo dello 0,17 per cento a quota 69,92 euro mentre il petrolio Brent segna un apprezzamento dello 0,5 per cento a quota 78 dollari al barile. Il ribasso dei valori del greggio, quindi, non ha determinato un crollo delle quotazioni ma anzi il sentiment tra le materie prime continua ad essere positivo. E’ per questo motivo che molti analisti hanno deciso di riconfermare le loro previsioni e stime.

Tranquillizzati gli animi dei traders, però, è consigliabile non perdere di vista i motivi che hanno determinato il recente ribasso. Il prezzo del petrolipo ha subito un calo a causa degli ultimi dati sulle trivellazioni Usa. L’incremento dei livelli di produzione ha fatto passare in secondo piano i timori su quello che potrebbe essere l’effetto sui mercati globali del ritorno delle sanzioni all’Iran

La variabile X che spinge le quotazioni del greggio, e questo è stato evidente negli ultimi giorni, è la produzione di petrolio. Negli ultimi mesi domanda e offerta di oil si sono equilibrate grazie anche ai tagli che sono stati decisi dall’OPEC. La situazione in Iran, però, con l’imminente ritorno delle sanzioni al regime di Teheran, ha scompaginato le carte. In tanti hanno iniziato a nutrire seri dubbi sul fatti che i tagli alla produzione in vigore possano essere mantenuti anche a seguito dell’imposto congelamento dell’export da parte dell’Iran. E’ stato appunto per questo motivo che, lato domanda, è iniziato un certo dinamismo. L’andamento del prezzo del petrolio è stato un riflesso di queste incognite.

Quantitativamente (dati Reuters) la produzione di greggio da parte dell’OPEC nel periodo compreso tra luglio e agosto è salita a quota 220.000 barili al giorno raggiungendo i nuovi massimi annui di 32,79 milioni di barili. Il prezzo del petrolio ha immediatamente subito gli effetti di tali dati anche perchè per la prima volta in tre settimane, il numero di impianti di trivellazione Usa è tornato a salire e questo ha depresso il valore del petrolio. 

Le previsioni sulla quotazione petrolio, però, restano positive anche perchè, come ha messo in evidenza Edward Bell, commodity analyst di Emirates NBD, “la produzione iraniana sta già mostrando segni di declino ed è crollata di 150.000 barili al giorno il mese scorso“. 

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