Elezioni USA 2018, l’analisi di Goldman Sachs

I Democratici hanno vinto la maggioranza della Camera, ma i Repubblicani hanno mantenuto la maggioranza del Senato. Le elezioni di Midterm si sono così concluse con un risultato che è stato ampiamente atteso, risultando coerente con le ipotesi politiche formulate da Goldman Sachs. La stessa società ha peraltro formulato un interessante report di quanto accaduto e di quanto potrebbe accadere: vediamone i passaggi principali.

Un risultato atteso

Come anticipato, e come previsto, la maggioranza della Camera si è volta in favore dei Democratici, mentre i Repubblicani manterranno la loro maggioranza al Senato. Il risultato complessivo rispetta dunque l’opinione largamente condivisa in vista del giorno delle elezioni, anche se la posizione dei Repubblicani sul Senato è superiore alle aspettative.

Nessuna modifica sostanziale delle imposte

Goldman Sachs dichiara di non attendersi nessuna grande innovazione fiscale a livello di legge. È tuttavia possibile che, con un Congresso diviso, i leader democratici alla Camera potrebbero tentare di ridistribuire lo sgravio fiscale del 2017 a favore delle famiglie a basso reddito, invertendo anche la limitazione della detrazione fiscale statale e locale. Una proposta volta a invertire i tagli all’imposta sulle società è anch’essa una possibilità. Tuttavia, una proposta di revisioni sostanziali della legge di riforma fiscale del 2017 è molto improbabile che possa raggiungere i 60 voti necessari in Senato.

È probabile che la spesa si estenda ai livelli attuali: proprio in virtù dei nuovi equilibri, i leader democratici potrebbero insistere su un livello superiore più vicino al livello attuale.

Improbabile un accordo infrastrutturale

È improbabile che un Congresso diviso possa mettere in atto un grande programma di infrastrutture. Anche se repubblicani e democratici hanno entrambi programmi di sostegno alle infrastrutture, i dettagli differiscono e, cosa ancora più importante, i democratici potrebbero non essere motivati a raggiungere un accordo con la Casa Bianca prima delle elezioni presidenziali del 2020.

L’assistenza sanitaria sarà una questione importante

La sanità è il tema più importante per gli elettori, con il 42% di essi che lo annovera tra i temi principali. La Camera a maggioranza democratica è probabile che possa approvare la legislazione sui prezzi dei farmaci, ma potrebbe trovare poi un blocco al Senato. Non è però escluso che i repubblicani al Senato potrebbero essere sotto pressione per raggiungere un compromesso sulla questione.

La politica commerciale non dovrebbe variare

La maggioranza democratica alla Camera pone qualche rischio per l’approvazione della normativa di attuazione dell’accordo USA-Messico-Canada (USMCA), ma l’accordo per Goldman Sachs dovrebbe comunque alla fine essere approvato. Tuttavia, la potenziale opposizione potrebbe indurre il presidente Trump a variare la propria rotta, almeno parzialmente.

Le scadenze di bilancio diventano più rischiose

Per Goldman Sachs le scadenze di bilancio diventeranno un po’ più rischiose. Ricordiamo come il prossimo termine di spesa sarà il 7 dicembre 2018, ma è probabile che il termine venga spostato al primo trimestre del 2019, oppure al 30 settembre, a seconda di ciò che il Congresso deciderà. Il Congresso diviso potrebbe generare un rischio sostanziale di blocco alla prossima scadenza di spesa nel 2019. Il limite del debito sarà ripristinato il 1° marzo 2019 e Goldman Sachs si aspetta che il Congresso punti ad aumentarlo entro agosto.

Nessun segnale importante per quanto riguarda il 2020

Infine, Goldman Sachs ritiene che il risultato elettorale di medio termine abbia inviato un segnale importante per quanto riguarda le prospettive per la corsa presidenziale del 2020. Anche se ci sono esempi di un partito che ha vinto la Casa Bianca due anni dopo aver perso la maggioranza della Camera (il presidente Obama nel 2008 ha seguito una vittoria democratica in Aula nel 2008, e una vittoria democratica nel 2006), ci sono anche esempi dell’opposto (i repubblicani del 1994 e del 2010).

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