Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump si conferma molto critico nei confronti della politica monetaria della Federal Reserve. L’inquilino della Casa Bianca ha affermato che la FED sostiene un dollaro Usa troppo forte a della stessa economia degli Stati Uniti. La dichiarazione è avvenuta durante un discorso tenuto lo scorso sabato. Trump ha dichiarato: “L’America ora sta crescendo come mai prima“. “Altri paesi stanno facendo molto male, il che rende ancora più difficile per noi avere successo. Inoltre, abbiamo un gentiluomo che ama aumentare i tassi di interesse nella Fed“, ha detto, riferendosi ovviamente al presidente della Federal Reserve Jerome Powell.
Lo scorso giovedì le azioni Usa hanno registrato un forte ribasso in quanto ai dati macro più forti del previsto sono corrisposti gli scarsi passi in avanti nei colloqui tra il leader nordcoreano Kim Jong Un e il presidente Donald Trump. In questo contesto a Wall Street l’indice S & P 500 è sceso di quasi lo 0,3% per chiudere la sessione a 2,784,48 punti. Il Dow Jones Industrial Average è sceso di 69,18 punti e ha chiuso a 25,914 mentre il Nasdaq ha perso lo 0,3% chiudendo a 7,532,5 punti. Le azioni Netflix, Facebook e Apple hanno tutte segnato cali di oltre lo 0,5%.
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Tra i market mover di questa settimana ci saranno una serie di dati molto importanti per la quotazione della Sterlina. Le indicazioni relative al settore costruzioni e all’indice PMI servizi di febbraio sono in uscita lunedì e martedì. Minore importanza sarà il dato sulle vendite al dettaglio BRC, che dovrebbe uscire martedì. C’è poi la questioen Brexit che, assieme ai citati dati macro, sarà tra i piloti importanti di questa settimana. Possiamo aspettarci un cambiamento di rotta per quanto riguarda l’economia del Regno Unito, mentre il sentiment continuerà a sostenere una certa incertezza nei confronti della Brexit.
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