Analisi tecnica materie prime: prezzo oro e petrolio previsioni settimana 18-22 marzo 2019

L’analisi tecnica delle materie prime più importanti è indispensabile per orientare le proprie strategia di trading online. BorsaInside offre di seguito l’analisi tecnica sul prezzo dell’oro e del petrolio per la settimana compresa tra il 18 e il 22 marzo 2019. 

ANALISI TECNICA PREZZO PETROLIO 18-22 MARZO 2019

Nell’ultima settimana la quotazione petrolio ha registrato una accelerazione molto significativa grazie ad una serie di elementi diversi. Riuscirà il prezzo del greggio a proseguire la sua corsa anche nell’ottava iniziata il 18 marzo? 

PREZZO SUI MASSIMI PLURIMENSILI PUNTA VERSO AREA 60 DOLLARI ( WTI )

Prezzo del petrolio WTI ancora sugli scudi, che grazie alla rottura dei massimi delle ultime tre settimane e della resistenza in area 58 dollari è volato sui top a quattro mesi, portandosi ad un soffio da quota 59 dollari ( massimo settimanale 58,95 dollari ). Il bilancio dell’ intera ottava ha invece evidenziato un rialzo di poco superiore ai 4 punti percentuali.

LE NOTIZIE PIU’ IMPORTANTI PER IL PREZZO DEL PETROLIO

Greggio sostenuto ad inizio ottava dalle intenzioni dell’ Arabia Saudita, che si è detta disposta ad abbassare ulteriormente il proprio output giornaliero entro il prossimo Aprile. Il ministero del petrolio saudita sarebbe pertanto pronto ad abbassare la produzione al di sotto della soglia dei 10 milioni di barili giornalieri. Un taglio dell’ output pari a -500 mila bari al giorno, così come promesso nel mese in corso, rispetto a quanto prodotto a Febbraio. L’ accordo in corso tra membri OPEC e paesi produttori non facenti parte del cartello, tra cui la Russia, prevedeva che l’ Arabia Saudita limitasse il proprio output a 10,31 milioni di barili al giorno.

I DATI SULLE SCORTE SETTIMANALI DI PETROLIO USA

Prezzo del greggio che ha beneficiato del calo evidenziato dalle scorte di petrolio statunitensi, che nell’ottava terminata l’8 Marzo, secondo il report diffuso dall’ EIA ( Energy Information Administration ) sono scese di 3,9 milioni di barili, mentre gli analisti si aspettavano un incremento di 2,6 milioni di unità. Gli stock di benzina hanno invece rivelato una contrazione di circa 4,6 milioni di unità, a dispetto di un minor calo stimato dagli analisti, pari a-2,9 milioni di unità. In controtendenza, invece, le scorte di distillati, in crescita di circa 0,4 milioni di unità, mentre il mercato si aspettava un calo di circa 1,8 milioni di unità.

La consueta anticipazione sulle scorte settimanali rilasciata dall’ API ( American Petroleum Institute ) aveva invece predetto una contrazione di 2,6 milioni di unità. Mentre per gli stock di benzina e distillati era stato rispettivamente pronosticata una flessione pari a -5,85 milioni di unità ed un incremento di 0,2 milioni di unità.

PREVISIONE SETTIMANALE DI TRADING SUL PETROLIO

Ottima la performance settimanale realizzata dal nostro sistema operativo con sottostante il WTI che ha preso profitto su 6 dei 7 target price pronosticati dalla strategia Long: 2 nella versione Intraday e 4 nella versione Over.

La strategia rialzista suggerisce di aprire posizioni Long nel caso in cui si registri un close orario maggiore di 58,70$; Target Price attesi in area 58,93 e 59,29 dollari; Stop Loss nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 58,10 $. Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 59,29 $, per sfruttare possibili allunghi fino a 59,65 e 59,88 dollari; Stop Loss in caso di ritorno sotto 58,41 $ in chiusura di candela oraria. Ed ancora Long sulla forza, in caso di break-out rialzista di 59,88 $ confermato in chiusura oraria, per accompagnare gli acquisti fino a 60,24 e 60,60 dollari, estesi a 60,98 $; Stop Loss in caso di ritorno sotto 58,95 $ in chiusura di candela oraria. Suggeriti Long Speculativi in caso di eventuale affondo in area 55,14 $, per sfruttare possibili veloci rimbalzi in area 55,70 e 56,25 dollari, estesi a 56,60 $; Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 54,50 $.

La strategia ribassista, invece, consiglia di attivare posizioni Short nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 58,10 $, per sfruttare eventuali discese in 57,75 e 57,53 dollari; Stop Loss in caso di ritorno oltre 58,70 $ in chiusura di candela oraria. Mantenere la posizione ribassista nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria o giornaliera inferiore a 57,53 $, per anticipare possibili cali fino a 57,17 e 56,60 dollari; Stop Loss nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 58,41 $. Ed ancora, Short nel caso in cui la pressione in vendita dovesse spingersi sotto 56,60 $ in chiusura di candela oraria, per accompagnare le vendite fino a quota 56,25 e 55,70 dollari, estese a 55,15 $; Stop Loss in caso di ritorno oltre 57,17 $ in close orario. Suggeriti Short Speculativi in caso di allungo in area 60,98 $, per cercare di sfruttare eventuali pull-back di prezzo in area 60,24 e 59,88 dollari, estesi a 59,29 $; Stop Loss nel caso in cui si registri una chiusura oraria oltre quota 61,60 $.

ANALISI TECNICA PREZZO ORO SETTIMANA 18-22 MARZO 2019

Di seguito l’analisi tecnica sulla quotazione oro per la settimana dal 18 al 22 marzo.

IL PREZZO DELL’ORO RICONQUISTA AREA 1.300 DOLLARI IN CHISURA SETTIMANALE

Bilancio a cinque in lieve crescita per le quotazioni dell’ oro, che si sono apprezzate di circa lo 0,25% rispetto alla chiusura dell’ ottava precedente. Sotto l’aspetto tecnico, è stato invece importante recuperare area 1.300 dollari in chiusura di settimanale, con l’ ultimo scambio della sessione di Venerdì 15 Marzo terminata a quota 1.302,25 dollari. Tuttavia, finché il prezzo non si riporterà oltre area 1.310 dollari, il pericolo di un nuovo affondo sotto area 1.300 dollari rimane sempre in agguato.

LE NEWS ED I DATI MACRO PIU’ RILEVANTI PER LE QUOTAZIONI DELL’ ORO

La settimana macro negli USA si è aperta con la buona lettura dell’indice delle vendite al dettaglio di Gennaio, in crescita dello0,2% su base mensile, mentre le attese degli analisti erano per una variazione nulla. La precedente stima di Dicembre è stata invece rivista al ribasso, passando da -1,2% della prima comunicazione a -1,6% della rivelazione finale. Al netto del comparto auto, le vendite al dettaglio Usa sono cresciute dello 0,9% sul mese precedente ( attese +0,3% ), quando invece era stata rilevata una flessione del 2,1%. La stima al netto delle spese per auto e spese per carburanti, la lettura ha invece mostrato un progresso dell’1,2%, in netta crescita rispetto al -1,6% del dato di Dicembre, a sua volta corretto al ribasso dal -1,4% della rivelazione flash. Battuti i pronostici degli analisti, che invece avevano indicato un aumento più contenuto, pari a +0,6%.

In crescita le scorte delle imprese, che sempre a Dicembre hanno fatto registrare un incremento dello 0,6%, come da consensus, ma in aumento dal -0,1% di Novembre. L’ indicatore che misura il rapporto tra scorte e vendite, si è invece assestato a 1,38, in salita da 1,36 del mese di Dicembre, mentre nello stesso periodo dell’anno scorso il valore era pari a 1,34.

Oro in ripresa dopo la conferma della momentanea della debolezza del tasso d’ inflazione statunitense, che nel mese di Febbraio è cresciuto dello 0,2%,come da attese degli analisti, in aumento rispetto alla variazione di nulla di Gennaio. La delusione è arrivata dalla lettura dell’inflazione Usa su base annua, che ha evidenziato un incremento dell’1,5%, sotto l’1,6% della precedente stima e del 2% auspicato dalla Federal Reserve. Deluse anche le aspettative degli analisti, che invece avevano indicato in valore pari a +1,6%. La stima “ Core “, al netto delle variazioni sui prezzi delle componenti più volatili, quali alimentari ed energia, sempre lo scorso mese, ha evidenziato un aumento dello 0,1% su base mensile, rallentando rispetto al +0,2% di Gennaio e delle attese degli analisti. La rilevazione su base annua si è invece assestata a +2,1%, rallentando rispetto al +2,2% della precedente stima, corrispondente anche ai pronostici degli analisti.

La spesa per le costruzioni edili, secondo quanto reso noto dal Census Bureau, a Gennaio, ha fatto registrare un’ impennata dell’1,3%, salendo oltre il +0,5% pronosticato dagli analisti. Corretta al ribasso la stima del mese precedente, portata a -0,8% da-0,6% della prima comunicazione.

La Mortgage Bankers Association ha invece rivelato che il saldo delle nuove richieste di mutui ipotecari, all’ 8 Marzo, ha evidenziato un incremento del 2,3%, in deciso miglioramento rispetto al -2,5% della precedente ottava.

La lettura flash degli ordinativi di beni durevoli Usa di Gennaio ha fatto registrare un aumento dello 0,4%, rivelando una lettura migliore delle attese degli analisti, pari a-0,4%. La stima al netto degli ordini nel comparto dei trasporti ha invece evidenziato una contrazione dello 0,1%, mentre gli analisti avevano indicato un progresso dello 0,1%. La stima di Dicembre, da +0,1% della prima comunicazione è stata aumentata a +0,3%.

Il Dipartimento per il Lavoro Statunitense ha invece rivelato che a Febbraio, l’ indice dei prezzi alla produzione ha mostrato un aumento dello 0,1% su base mensile, in rialzo dal -0,1% di Gennaio, ma al di sotto del +0,2% indicato dagli analisti. Il cosiddetto PPI su base annua, ha invece fatto registrare un incremento dell’1,9%, come da attese, ma tuttavia in lieve ribasso rispetto al +2% della precedente stima mensile. Al netto dei comparti più volatili, quali energia ed alimentari e commercio, l’ indice dei prezzi alla produzione ha invece evidenziato un incremento dello 0,1% su base mensile, rallentando dal +0,3% di Gennaio ed il +0,2% delle attese. Su base annua, ovvero rispetto a Febbraio 2018, il suddetto indicatore ha invece fatto registrare un incremento del 2,5%, in lieve contrazione rispetto al +2,6% pronosticato dagli analisti e corrispondente alla precedente stima mensile.

Il Dipartimento per il Lavoro ha inoltre fatto sapere che le nuove richieste di indennizzo di disoccupazione, nella settimana che si è conclusa il 9 Marzo sono aumentate di 6 mila unità, assestandosi a +229 mila unità. Lettura lievemente superiore al consensus, pari a +225 mila unità. La media mensile, indicatore più veritiero, in quanto meno volatile rispetto alle singole letture settimanali, si è portata a 233.750 unità, in flessione di 2.500 unità rispetto alla lettura precedente. Le richieste continuative, nell’ ottava terminata il 2 Marzo, sono aumentate a 1,776 milioni di unità, da 1,758 milioni di unità registrate la settimana precedente. Le attese del mercato erano per un dato pari a 1,763 milioni di unità.

Frena a sorpresa, l’ indice Empire State Manufacturing elaborato dalla Federal Reserve newyorkese. L’ indicatore che misura l’ andamento dell’ attività manifatturiera dello stato di New York, nel mese in corso, ha subito una flessione a 3,7 punti, in calo dagli 8,8 punti di Febbraio. Deluse le aspettative degli analisti, che invece indicavano un incremento a 10 punti. A Febbraio, la produzione industriale a stelle e strisce ha evidenziato un aumento dello 0,1% su base mensile, in miglioramento rispetto al -0,4% di Gennaio, ma al di sotto del +0,4% dei pronostici degli analisti.

Il dato preliminare relativo alla fiducia dei consumatori statunitensi del mese di Marzo, secondo il report elaborato dall’ Università del Michigan, ha mostrato un incremento a 97,8 punti, in crescita dai 93,8 punti della precedente lettura mensile. Superate le attese degli analisti, che invece non si spingevano oltre i 95,6 punti.

QUADRO GRAFICO DELL’ORO SUL BREVE-MEDIO PERIODO E MEDIO-LUNGO PERIODO

Le quotazioni dell’ oro, come anticipato, hanno recuperato area 1.300 dollari, allontanando momentaneamente la possibilità di ulteriori affondi di brevissimo. L’ andamento dei prezzi dell’ oro nel 2018 era stato principalmente caratterizzato dalla mancata rottura della forte area di resistenza di medio-lungo periodo individuata in area 1.360-1.370 dollari, che lentamente aveva spinto le quotazioni alla base di partenza, ripiegando inesorabilmente, prima in area 1.300 dollari e successivamente scendendo sul supporto di medio periodo che passava in area 1.290-1.280 dollari. La discesa settimanale al di sotto dell’ importante supporto individuato in area 1.220 dollari aveva innescato ulteriori affondi sui minimi da Gennaio, in area 1.160 dollari, con step intermedio in area 1.200 dollari; nonché importante supporto di lunghissimo periodo, sotto il quale il prezioso metallo giallo avrebbe corso il pericolo di scivolare nuovamente a 1.120 dollari. Sul breve periodo, lo stabile recupero di area 1.220 dollari, accompagnato dal ritorno in area 1.250 dollari, invece, ha allentato la pressione ribassista, favorendo il ritorno in un primo momento verso area 1.330 dollari e successivamente sui recenti massimi in area 1.350 dollari.

Lo scenario rialzista, sul medio-lungo periodo, tuttavia, si rafforzerà soltanto in caso di deciso break-out della forte resistenza in area 1.360-1.370, attivando obiettivi di lungo periodo posti in area 1.400 – 1.450 dollari, mentre il sentiment di brevissimo potrebbe ritornare in fase neutrale soltanto in caso di ritorno oltre area 1.280-1.250 dollari. Con i mercati azionari globali che lasciano intravedere segnali di debolezza, il deciso turn-over verso un asset storicamente difensivo come l’ oro, sul lungo periodo, potrebbe non essere lontano.

PREVISIONE SETTIMANALE DI TRADING SULL’ ORO

Buono il bilancio settimanale realizzato dal nostro trading system con sottostante l’ oro, che ha preso profitto sui 3 target price pronosticati dalla strategia rialzista: 2 nella versione Intraday ed 1 nella versione Over; nonché sul primo obiettivo della strategia Short Intraday.

La visione Long prevede l’ apertura di posizioni rialziste nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 1.301, $ e prevede i primi due obiettivi a 1.306,50 e 1.309,55 dollari, Stop Loss in caso di close orario minore di 1.301,50 dollari. Mantenere le operazioni al rialzo nel caso in cui si registri una chiusura oraria o giornaliera oltre 1.309,55 $, per sfruttare possibili allunghi in area 1.311,20 e 1.314,35 dollari; Stop Loss in caso di ritorno sotto 1.301,50 $ in chiusura di candela giornaliera. Long sulla forza in caso di rottura della resistenza a 1.314,35 $ in chiusura oraria o daily, per cercare di assecondare il movimento rialzista fino a 1.319,35 e 1.324,35 dollari, esteso a 1.332,60 $; Stop Loss in caso di perdita di 1.306,50 $ in chiusura giornaliera. Long speculativi in caso di affondo in area 1.264,90 $ per sfruttare possibili rimbalzi in area 1.272,80 e 1.275,80 dollari, estesi a 1.285,60 $; Stop Loss in caso di ulteriori discese sotto 1.252 $ in chiusura di candela giornaliera.

La visione Short, invece, suggerisce di aprire posizioni ribassiste nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 1.296,50$; Target Price previsti a 1.293,50 e 1.290,60 dollari, Stop Loss in caso di close orario maggiore di 1.301,50 $. Mantenere la posizione ribassista nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria o giornaliera minore di 1.290,60 $, per cercare di anticipare possibili cali in area 1.285,60 e 1.280,70 dollari; stop Loss in caso di ritorno sopra 1.296,50$ in chiusura di candela oraria. Ed ancora, Short nel caso in cui la pressione ribassista dovesse spingersi anche sotto quota 1.280,70 $ in chiusura oraria o daily, per cercare di ricoprirsi a 1.275,80 e 1.272,80 dollari, ed in caso di ulteriori discese a 1.264,90 $; Stop loss in caso di ritorno sopra 1.293,50 $ in chiusura di candela giornaliera. Short Speculativi in caso di allunghi in area 1.332,60 $, per cercare di sfruttare probabili pull-back in area 1.324,35 e 1.319,35 dollari, estesi a 1.306,50 $; Stop Loss nel caso in cui il movimento rialzista dovesse estendersi oltre 1.346,50 $ in chiusura giornaliera.

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