Prezzo petrolio: previsioni condizionate da queste variabili nel medio termine

Quale direzione prenderà il prezzo del petrolio nel medio termine? Che previsioni sulla quotazione petrolio si possono fare per i prossimi mesi del 2019? Queste domande sono tornate ad essere di grande attualità a seguito dell’irruzione nel contesto di una serie di variabili che hanno compromesso le precedenti stime.

Oggi non è più possibile ricorrere a schemi vecchi per elaborare previsioni sul prezzo del petrolio in quanto il contesto di fondo è completamente cambiato. Alla luce di questa mutazione è quindi necessario tenere in considerazione tutti i nuovi elementi che sono emersi nell’ultimo mese. Tali novità impattanti sul prezzo del greggio non sono certamente poche, anzi. E’ proprio per questo motivo che elaborare previsioni sulle quotazione petrolio oggi non è certamente facile.

In primo luogo a condizionare il prezzo del greggio c’è il continuo a drastico taglio delle forniture da Iran e Venezuela. Una vera e propria emoraggia dell’export caratterizza i due paesi con Teheran sempre più isolata e Caracas alle prese con una gravissima crisi interna (sociale e economica).

La tensione geopolitica non è però limitata a queste due aree geografiche. La recente cronaca ha dimostrato che esistono motivi di preoccupazione anche in altri paesi. In particolare gli attentati e i sabotaggi che si sono verificate in tutta la zona compresa tra al Libia (in piena guerra civile) e il Medio Oriente/Golfo Persico potrebbero determinare un forte aumento delle quotazioni del greggio. Il rischio rally è solo potenziale anche perchè, almeno fino ad oggi, ad eccezione di alcune fiammate in concomitanza con atti di saboaggio, le quotazioni dell’oro nero non sono schizzate più di tanto

Ulteriore elemento da tenere in considerazione per capire quale potrebbe essere la direzione del prezzo del petrolio riguarda le politiche dell’OPEC. L’Arabia Saudita ha recentemente lasciato intuire che è sua intenzione proseguire con i tagli alla produzione di greggio anche nel secondo semestre 2019 aprendo la porta solo ad una ipotesi di attenzuazione dei tagli. La riduzione della produzione di greggio, quindi, diminuisce ma è destinata a restare. Il risultato potrebbe essere la mancata copertura delle carenze. 

Se i sauditi non hanno intenzione di indietreggiare, pur attenuando la loro posizione, i russi, che dell’OPEC non fanno parte, sono invece pronti ad incrementare la produzione di petrolio laddovve qiesto fosse necessario. 

La Russia, tra l’altro, è alle prese con la questione della contaminazione della Druzhba che dovrebbe però rientrare a breve. Tuttavia ilritrovamento di sostanze corrosive, impedirà ai flussi di tornare al livello precedente ancora per un certo tempo anche perchè i barili inquinati dovranno tutti esseri rimossi dalla rete. 

Insomma gli elementi che potrebbero condizionare le quotazioni del petrolio non sono mai stati così tanti. 

APPROFONDISCI>>>Analisi tecnica materie prime settimana 20-24 maggio 2019

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