Analisi tecnica petrolio e oro: previsioni quotazioni settimana 27-31 maggio 2019

Come ogni lunedì BorsaInside offre ai suoi lettori l’analisi tecnica sul prezzo del petrolio e sul prezzo dell’oro. L’analisi tecnica è indispensabile per poter elaborare una strategia trading sulle due materie prime. Di seguito quindi le previsioni sul possibile andamento del prezzo dell’oro e del petrolio nella settimana dal 27 al 31 maggio 2019.

ANALISI TECNICA PREZZO PETROLIO SETTIMANA 27-31 MAGGIO 2019

Quali sono le previsioni sul prezzo del petrolio per la settimana dal 27 al 31 maggio 2019? Per leggere l’analisi tecnica proposta da BorsaInside, il punto di partenza è rappresentato dalla quotazione petrolio in tempo reale. Nel corso della scorsa settimana il prezzo del petrolio ha registrato un vero e proprio crollo innescato ai crescenti timori su una possibile recessione globale.

WTI TOCCA I MINIMI DELLO SCORSO MARZO IN AREA 57 DOLLARI

Settimana caratterizzata da forti vendite sul greggio statunitense, giù del 6%, sul prezzo più basso toccato nelle ultime 10 settimane. Le quotazioni del WTI sono infatti calate su un minimo a 5 sedute a quota 57,33 dollari, salvo poi recuperare un po’ del terreno perso nella seduta di Venerdì 24 Maggio, terminata in rialzo dell’1,88% a 59 dollari.

LE NOTIZIE PIU’ IMPORTANTI PER IL PREZZO DEL PETROLIO

L’ ottava si era invece aperta con quotazioni del WTI in rialzo, dopo che dal vertice informale tenuto da alcuni Paesi produttori a Gedda è emersa la volontà di mantenere in vigore gli impegni a limitare la produzione di petrolio. Secondo quanto dichiarato dal ministro saudita del petrolio Khalid al-Falih un’ intesa di massima sarebbe già stata raggiunta, mentre il ministro per l’energia russo Alexander Novak ha affermato tutt’altro, ovvero che esiste la possibilità di rinunciare ai tagli all’ output concordati a Vienna. Gli analisti sono convinti che i toni espressi da al-Falih e Novak potrebbero alternarsi con dichiarazioni contrastanti fino al meeting OPEC in calendario il prossimo 29 Giugno a Vienna.

Gli analisti del settore sono propensi a credere che la debolezza del petrolio nel brevissimo sia stata principalmente causata dall’ ennesimo scontro sui dazi tra USA e Cina. Si teme che Pechino sia in grado di influenzare l’andamento della materia prima, per mettere il governo Trump con le spalle al muro, costringendolo di essere più morbido nelle trattative in corso sui dazi. Quanto appena ipotizzato è spiegabile con l’ improvvisa battuta d’ arresto dell’ approvvigionamento da parte dei raffinatori asiatici. L’offerta di greggio Made in USA rimane tuttavia a livelli record. Dopo il picco della produzione toccato a 12,3 milioni di barili giornalieri, in Aprile, l’ output statunitense ha superato ormai quello dell’ Arabia Saudita.

I DATI SULLE SCORTE SETTIMANALI DI PETROLIO USA

Sul crollo del prezzo del WTI ha inoltre influito negativamente l’ aumento di gran lunga superiore alle aspettative fatto registrare dalle scorte statunitensi, che nella settimana terminata il 17 Maggio, secondo la stima dell’ EIA ( Energy Information Administration ) sono aumentate di ben 4,7 milioni di barili, mentre le indicazioni degli analisti davano un aumento contenuto ad 1,3 milioni di barili. Gli stock di benzina sono invece lievitati di 3,7 milioni di unità, ribaltando il calo di circa 0,7 milioni di unità atteso dagli analisti. Le riserve di distillati sono aumentate di 0,8 milioni di unità, mentre gli analisti si aspettavano una flessione di 0,2 milioni di unità. Le anticipazioni Api ( American Petroleum Institute ) avevano invece ipotizzato scorte di petrolio USA con una crescita più contenuta, pari a +2,4 milioni di barili; riserve di benzina in calo di circa 0,35 milioni di barili e stock di distillati giù di 0,2 milioni di barili.

PREVISIONE SETTIMANALE DI TRADING SUL PETROLIO

Ottima la performance settimanale realizzata dal nostro sistema operativo con sottostante il WTI che ha preso profitto sui 2 target price pronosticati dalla strategia Long Intraday, nonché e su tutti gli obiettivi auspicati dalla strategia ribassista, pertanto sia nella versione Intraday che nella versione Over. Bilancio macchiato dalla chiusura in stop loss della strategia rialzista attivata sulla debolezza.

La strategia rialzista suggerisce di aprire posizioni Long nel caso in cui si registri un close orario maggiore di 59,66 $; Target Price attesi in area 60,05 e 60,63 dollari; Stop Loss nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 58,70 $. Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 60,63 $, per sfruttare possibili allunghi fino a 60,86 e 61,23 dollari; Stop Loss in caso di ritorno sotto 59,66 $ in chiusura di candela oraria. Ed ancora Long sulla forza, in caso di break-out rialzista di 61,23 $ confermato in chiusura oraria, per accompagnare gli acquisti fino a 61,62 e 62,23 dollari, estesi a 62,86 $; Stop Loss in caso di ritorno sotto 60,63 $ in chiusura di candela oraria. Suggeriti Long Speculativi in caso di eventuale affondo in area 55,70 $, per sfruttare possibili veloci rimbalzi in area 56,62 e 56,97 dollari, estesi a 57,53 $; Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 55 $.

La strategia ribassista, invece, consiglia di attivare posizioni Short nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 58,70 $, per sfruttare eventuali discese in 58,33 e 57,75 dollari; Stop Loss in caso di ritorno oltre 59,66 $ in chiusura di candela oraria. Mantenere la posizione ribassista nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria o giornaliera inferiore a 57,75 $, per anticipare possibili cali fino a 57,53 e 56,97 dollari; Stop Loss nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 58,33 $. Ed ancora, Short nel caso in cui la pressione in vendita dovesse spingersi sotto 56,97 $ in chiusura di candela oraria, per accompagnare le vendite fino a quota 56,62 e 56,05 dollari, estese a 55,70 $; Stop Loss in caso di ritorno oltre 57,75 $ in close orario. Suggeriti Short Speculativi in caso di allungo in area 62,86 $, per cercare di sfruttare eventuali pull-back di prezzo in area 62,23 e 61,62 dollari, estesi a 61,23 $; Stop Loss nel caso in cui si registri una chiusura oraria oltre quota 63,50 $.

ANALISI TECNICA PREZZO ORO SETTIMANA 27-31 MAGGIO 2019

Di seguito l’analisi tecnica sul prezzo dell’oro per la settimana dal 27 al 31 maggio 2019.

IL PREZZO DELL’ ORO RICONQUISTA AREA 1.280 DOLLARI ALLENTANDO LA STRETTA DELLE VENDITE

Settimana a due velocità per la quotazione oro, che nella prima parte della scorsa settimana ha testato nuovamente l’ importante supporto di brevissimo individuato in area 1.270 dollari ( minimo a 5 sedute a 1.269,05 dollari ), salvo poi recuperare terreno nella seconda parte. L’ ottava è poi terminata a 1.284,30 dollari ( -0,09% ), in calo dal massimo toccato a quota 1.287,05 dollari, mentre l’ intero bilancio delle ultime 5 sedute ha evidenziato un rialzo dello 0,55%.

LE NEWS PIU’ IMPORTANTI PER LE QUOTAZIONI DELL’ ORO

Oro che ha beneficiato da quanto emerso dalla lettura delle minute dell’ ultimo meeting della Federal Reserve, ovvero che l’ istituto centrale statunitense manterrà un approccio paziente sui tassi d’ interesse. Nessuna mossa di politica monetaria è pertanto è prevista nel breve, anche in caso di ulteriori miglioramenti sotto l’aspetto macroeconomico. Da quanto si legge neo verbali, i membri del FOMC hanno giudicato temporaneo la frenata dell’ inflazione USA, in gran parte causata dal netto calo dei costi nell’ industria e nell’abbigliamento e dalla discesa dei prezzi di alcuni servizi finanziari di gestione del portafoglio. Rispetto alla lettura delle precedenti minute sono quasi scomparse le preoccupazioni sulla Brexit ed appiattite anche le paure di un possibile rallentamento della crescita globale. Va però ricordato che i suddetti verbali sono stati redatti prima dello scoppio della nuova battaglia sui dazi tra Washington e Pechino.

Partenza settimanale piatta per le quotazioni del metallo giallo, con la prima lettura macro statunitense che ha riguardato l’ andamento dell’attività economica nell’area di Chicago. Il cosiddetto Chicago Fed National Activity Index ( CFNAI ) nel mese di Aprile ha evidenziato una contrazione a -0,45 punti, in flessione dai 0,05 punti di Marzo ( rivisti al rialzo da -0,15 punti della lettura flash ). Lievemente deluse le aspettative degli analisti che invece suggerivano una minor discesa, a -20 punti.

Ritornano ad aumentare le richieste di ipoteche negli USA, che nella settimana terminata il 17 Maggio, sono cresciute del 2,4%, secondo le stime diffuse dalla Mortgage Bankers Association ( MBA ). La precedente rivelazione settimanale aveva invece indicato una contrazione dello 0,6%.

Le vendite di case nuove, ad Aprile, sono invece calate del 6,9%, invertendo decisamente rotta rispetto al +8,1% della precedente lettura mensile. I pronostici degli analisti, invece, davano un calo più modesto, pari a -2,8%.

Decisa battuta d’arresto per l’ indice PMI manifatturiero, che secondo la stima preliminare del mese in corso si è assestato a 50,6 punti, in flessione dai 52,6 punti di Aprile, registrando il livello più basso da Settembre 2009. Gli analisti, invece, si aspettavano un minor rallentamento a 52,5 punti. In frenata anche il Purchasing Managers Index relativo al settore servizi, sceso a 50,9 punti dai 53 punti del mese precedente. Nettamente ribaltate le attese degli analisti, che invece avevano pronosticato un aumento a 53,2 punti. Di conseguenza, forte il calo evidenziato dall’ indice PMI Composite, che tiene conto della lettura PMI manifatturiera e servizi, sceso a 50,9 punti dai 53 punti di Aprile. Il suddetto indicatore si avvicina pericolosamente verso la soglia dei 50 punti, spartiacque tra espansione e contrazione economica. IHS Markit, la società che elabora gli indicatori PMI, attribuisce i cali appena evidenziati al nuovo capitolo della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina

Scendono ancora le nuove richieste di sussidio di disoccupazione, che nell’ottava che si è conclusa il 18 Maggio si sono portate a +211 mila unità, in calo di mille unità rispetto al precedente saldo settimanale, mentre gli analisti si aspettavano un incremento a 215 mila unità. La media mensile, indicatore meno volatile rispetto alle singole rilevazioni settimanali si è invece assestata a 212.500 unità, in crescita di 6.000 unità rispetto alla precedente ottava. Le richieste continuative di indennizzo, all’11 Maggio, invece, sono aumentate a 1,676 milioni di unità, in aumento rispetto a 1,666 milioni di unità delle stime degli analisti ed a 1,664 milioni di unità della precedente ottava ( rivista al rialzo da 1,660 della prima comunicazione ).

Oro che ha rallentato dai massimi settimanali dopo che il Dipartimento del Commercio USA ha reso noto che, ad Aprile, la stima preliminare degli ordinativi di beni durevoli ha registrato un calo del 2,1%, facendo lievemente peggio delle attese degli analisti, pari a -2%. Più brusca la frenata dal +1,7% della precedente lettura mensile, rivista a sua volta al ribasso dal +2,6% della prima comunicazione. Al netto del comparto trasporti, il suddetto indice ha invece mostrato una variazione nulla, mentre il consensus dava un incremento dello 0,1%. Corretta al ribasso la precedente rivelazione mensile, che da +0,3% della stima flash è stata portata a -0,5%.

QUADRO GRAFICO DELL’ORO SUL BREVE-MEDIO PERIODO E MEDIO-LUNGO PERIODO

Sentiment di brevissimo periodo ancora debole per le quotazioni dell’oro, nonostante il timido segnale di inversione di tendenza, che ha ricondotto i prezzi oltre area 1.280 dollari. Finché il prezioso metallo giallo verrà scambiato sotto area 1.300 dollari non si escludono possibili ulteriori ribassi.

L’ andamento del prezzo dell’ oro lo scorso anno era stato principalmente caratterizzato dalla mancata rottura della forte area di resistenza di medio-lungo periodo individuata in area 1.360-1.370 dollari, che lentamente aveva spinto le quotazioni alla base di partenza, ripiegando inesorabilmente, prima in area 1.300 dollari e successivamente scendendo sul supporto di medio periodo che passava in area 1.290-1.280 dollari. La discesa settimanale al di sotto dell’ importante supporto individuato in area 1.220 dollari aveva innescato ulteriori affondi sui minimi da Gennaio, in area 1.160 dollari, con step intermedio in area 1.200 dollari; nonché importante supporto di lunghissimo periodo, sotto il quale il prezioso metallo giallo avrebbe corso il pericolo di scivolare nuovamente a 1.120 dollari.

Sul breve periodo, lo stabile recupero di area 1.220 dollari, accompagnato dal ritorno in area 1.250 dollari, invece, ha allentato la pressione ribassista, favorendo il ritorno in un primo momento verso area 1.330 dollari e successivamente sui recenti massimi in area 1.350 dollari. Lo scenario rialzista, sul medio-lungo periodo, tuttavia, si rafforzerà soltanto in caso di deciso break-out della forte resistenza in area 1.360-1.370, attivando obiettivi di lungo periodo posti in area 1.400 – 1.450 dollari, mentre il sentiment di brevissimo potrebbe ritornare in fase neutrale soltanto in caso di ritorno oltre area 1.280-1.250 dollari. Con i mercati azionari globali che non lasciano intravedere segnali di debolezza, il deciso turn-over verso un asset storicamente difensivo come l’ oro, sul lungo periodo, potrebbe essere ancora rimandato.

PREVISIONE SETTIMANALE DI TRADING SULL’ ORO

Poco mossa la scorsa ottava per il nostro trading system con sottostante l’ oro, che ha comunque preso profitto sui 2 target price pronosticati dalla strategia Short Intraday.

Lo scenario rialzista prevede l’ apertura di posizioni Long nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 1.285,05 $ e prevede i primi due obiettivi a 1.289,90 e 1.294,85 dollari, Stop Loss in caso di close orario minore di 1.280,10 dollari. Mantenere le operazioni al rialzo nel caso in cui si registri una chiusura oraria o giornaliera oltre 1.294,85 $, per sfruttare possibili allunghi in area 1.299,80 e 1.304,65 dollari; Stop Loss in caso di ritorno sotto 1.289,90 $ in chiusura di candela giornaliera. Long sulla forza in caso di rottura della resistenza a 1.304,65 $ in chiusura oraria o daily, per cercare di assecondare il movimento rialzista fino a 1.309,60 e 1.312,70 dollari, esteso a 1.320,85 $; Stop Loss in caso di perdita di 1.294,85 $ in chiusura giornaliera. Long speculativi in caso di affondo in area 1.245,15 $ per sfruttare possibili rimbalzi in area 1.252,90 e 1.257,70 dollari, estesi a 1.262,50 $; Stop Loss in caso di ulteriori discese sotto 1.235 $ in chiusura di candela giornaliera.

Lo scenario ribassista, invece, suggerisce di aprire posizioni short nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 1.280,10 $; Target Price previsti a 1.275,20 e 1.270,35 dollari, Stop Loss in caso di close orario maggiore di 1.285,05 $. Mantenere la posizione ribassista nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria o giornaliera minore di 1.270,35 $, per cercare di anticipare possibili cali in area 1.267,35 e 1.262,50 dollari; stop Loss in caso di ritorno sopra 1.280,10 $ in chiusura di candela oraria. Ed ancora, Short nel caso in cui la pressione ribassista dovesse spingersi anche sotto quota 1.262,50$ in chiusura oraria o daily, per cercare di ricoprirsi a 1.257,70 e 1.252,90 dollari, ed in caso di ulteriori discese a 1.245,15 $; Stop loss in caso di ritorno sopra 1.270,35$ in chiusura di candela giornaliera. Short Speculativi in caso di allunghi in area 1.320,85 $, per cercare di sfruttare probabili pull-back in area 1.312,70 e 1.309,60 dollari, estesi a 1.304,65 $; Stop Loss nel caso in cui il movimento rialzista dovesse estendersi oltre 1.334,05 $ in chiusura giornaliera.

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