Coronavirus: volano azioni di società che studiano il vaccino

Tra le conseguenze del nuovo coronavirus cinese c’è anche il rally in borsa delle società che sono a vario titolo coinvolte nella ricerca di un vaccino contro il terribile, e misterioso, virus. A riferire del, prevedibile, effetto è stato il Sole 24 Ore.

Il quotidiano economico di Confindustria ha riferito che diversi colossi faramaceutici sono al lavoro per cercare di individuare un vaccino contro il coronavirus aggiungendo che, a partire dal momento in cui si è diffusa la notizia del coinvolgimento di queste società (vedremo dopo quali) nello studio di un vaccino, immediatamente è scattato il rally in borsa delle rispettive quotazioni. 

Fondamentalemente non c’è nulla da stupirsi per quello che sta avvenendo. Oggi la cronaca si occupa della diffusione del virus e delle misure di contenimento dell’epidemia ma è ovvio che, nel più lungo termine, l’obiettivo sia quello di individuare un vaccino contro il coronavirus. E’ in quest’ottica che va inquadrata la decisione di molti investitori di scommettere sui colossi farmaceutici che sono coinvolti nell’attività di ricerca. 

E’ ovvio che gli acquisti si concentrino soprattutto su quelle quotate che, stando alle indiscrezioni, sarebbero le più vicine all’individuazione del vaccino. In particolare, secondo alcuni rumors, la società più vicina ad un vaccino sarebbe Vir Biotechnologies, una clinica, neppure tanto nora, attiva nel settore immunologico e con sede San Francisco. Dall’inizio del 2020, il valore delle azioni della società ha segnato un apprezzamento monstre del 97 per cento con conseguente impennata della capitalizzazione che è arrivata a ben 3 miliardi di dollari. Nelle ultime ore, dopo uo stringato comunicato con cui l’azienda ha affermato che “sta lavorando per verificare rapidamente se degli anticorpi monoclonali (mAb) si legano e neutralizzano il 2019-nCoV, conosciuto come il coronavirus di Wuhan“, i prezzi sono letteralmente volati. 

Gli esperti della Vir, inoltre, hanno anche anticipato che presto ci saranno verifiche sulle capacità di screening basate sulle Crispr, famiglia di segmenti di Dna contenenti brevi sequenze ripetute, con l’obiettivo di riuscire ad individuare il recettore ospite che è alla base dell’infezione. 

La società americana ha poi aggiunto di essere consapevole della minaccia che l’agente patogeno causa aggiungendo che si sta cercando di determinare se oggi ci sono o possono essere identificate terapie per riuscire a neutralizzare. “Non sappiamo ancora se questi sforzi avranno successo, ma stiamo lavorando aggressivamente per scoprirlo” ha affermato il CEO di Vir George Scangos.

La Vir Biotechnologies non è la sola società in campo per cercare di trovare un vaccino contro il nuovo coronavirus. 

Sempre il Sole 24 Ore ha anche citato altri tre nomi di società che in questi giorni stanno registrando un balzo delle rispettive quotazioni in borsa a causa del loro coinvolgimento nel tentativo di trovare un vaccino. Si tratta di Inovio pharmaceuticals, Moderna e Novavax. Impressionante l’andamento dei tre titoli dall’inizio dell’anno con i prezzi di Inovo in rialzo del 61 per cento, Moderna a +16 per cento e Novavax a +113 per cento. La corsa di questi tre titoli si è rafforzata dopo che è stata diffusa la notizia che la Coalizione for Epidemic Preparedness Innovations, importante ente non profit pubblico-privato con sede in Norvegia, ha donato ben 11 milioni di dollari in finanziamenti a Inovio e Moderna con l’obiettivo di aiutare queste società a sviluppare vaccini contro il coronavirus.

Attenzione però ai facili entusiami perchè se è vero che i bisogni (in tal caso l’urgenza di avere un vaccino) sono alla base del rally di questi titoli è altrettanto vero che in caso di flop, le quotazioni di queste società sono pronte a crollare. In parole povere c’è un enorme rischio bolla con cui fare i conti se si sceglie di investire in questi titoli. 

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