Perchè prezzo uranio può ancora aumentare e come investire

Il prezzo dell’uranio ha ricominciato a salire. Era quasi un decennio che era praticamente stabile, oscillando fra i 20 e i 25 dollari a libbra. Niente a che vedere con le quotazioni del 2007, quando una libbra di uranio aveva un valore attorno ai 150 dollari.

Nelle ultime settimane però si assiste a un trend che sembra consolidarsi verso l’alto, visto che la quotazione media è praticamente raddoppiata; in questi giorni l’uranio ha toccato i 50 dollari a libbra. Neppure questo valore, però, sembrerebbe essere in grado di rappresentare il punto di equilibrio tra domanda e offerta di urario. Morale del discorso, non è da escludere che il prezzo dell’uranio possa salire fino a 60 dollari al barile. 

In questo post cercheremo di chiarire quali sono i motivi alla base del forte apprezzamento di questo asset. Successivamente forniremo anche delle indicazioni su come è possibile investire in uranio oggi. Già prima di scendere nel dettaglio dell’argomento possiamo subito anticipare che per sfruttare il rally di questo asset esistono modalità indirette. Ad esempio è possibile investire sulle azioni che hanno a che fare con questo materiale oppure si possono comprare degli ETF con esposizione uranio. Nel secondo caso, non ci sono grandi possibilità di scelta in quanto si tratta di uno strumento di investimento di nicchia. Molto più semplice e alla portata di tutti è investire in azioni sensibili al prezzo dell’uranio.

In questo caso non è necessario comprare titoli in senso fisico (e quindi diventare azionisti) ma si può tranquillamente speculare solo sulle differenze di prezzo grazie al CFD Trading. Un broker che permette di speculare su tantissime azioni di tutto il mondo è eToro (qui la recensione completa). Questa fornitore presenta due vantaggi: offre la demo gratis (quindi possibilità di imparare ad operare senza correre il rischio di perdere soldi reali) e non prevede il pagamento di commissioni nel trading sulle azioni

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Prezzo uranio: le ragioni del rialzo

Se il prezzo dell’uranio è cresciuto così tanto e soprattutto continua ad avere margini di rialzo molto interessanti, è per alcune ragioni ben precise. Del resto non potrebbe essere diversamente visto che, per anni, questa materia prima è stata scarsamente considerata da mercato e investitori. Noi stessi, su questo sito, ci siamo occupati rarissime volte di questo asset. 

Gli analisti di Plenisfer Investments ritengono che la direzione presa dalla quotazione uranio sia stabile. Anzi prevedono un aumento costante, anche se magari più rallentato, che porterà il valore dell’asset stabilmente a quota 60 dollari entro il 2025.

Per gli esperti le cause possono essere identificate principalmente in due aree: una domanda generale in crescita nel campo delle materie prime, e un certo gap fra la domanda e la relativa offerta.

La ricerca di energia green

C’è anche un altro elemento su cui vale la pena di puntare l’attenzione: la sostenibilità. E’ questo un propulsore fondamentale per l’Unione Europea, che si prefigge l’obiettivo di abbattare le emissioni di gas serra del 55 per cento rispetto al trend del 1990. Target di lungo termine dell’Europa è quello di arrivare all’azzeramento netto delle emissioni entro il 2050. Per riuscire a rispettare questo impegno, l’Ue punta molto sullo sviluppo delle fonti rinnovabili ma, come messo in evidenza dall’Agenzia internazionale per l’energia e dall’Agenzia per l’energia nucleare dell’Ocse, è lo sviluppo del nucleare a rappresentare la vera svolta. Questa fonte, infatti, rappresenta il modo più conveniente per avere energia con basse emissioni di carbonio.

Alcuni paesi lo hanno già capito e non c’è quindi nulla di cui stupirsi se in Asia saranno presto realizzati 100 nuovi reattori. In particolare la Cina si è da tempo incamminata verso la decarbonizzazione, cercando allo stesso tempo di triplicare la capacità di produzione di energia nucleare mentre il Giappone, messo da parte lo shock per la vicenda Fukushima, vuole riportare la quota di energia derivante da centrali nucleari sopra il 20 per cento del totale entro il prossimo entro il 2030.

Domanda a questo punto ovvia: cosa ha intenzione di fare l’Europa in questa situazione?

Stando ad alcune proiezioni, nel Vecchio Continente, l’energia da nucleare dovrebbe arrivare a coprire il 15 per cento del consumo europeo nel 2050. Questo obiettivo verrebbe raggiunto attraverso la realizzazione di centrali nucleari di quarta generazione, che sono le più sostenibili. Alla luce di questo progetto il fabbisogno di uranio potrebbe quindi arrivare a 210 milioni di libbre nei prossimi 20 anni, ovvero il 50 per cento più di oggi.

Come investire sul prezzo dell’uranio

I futures sull’uranio sono il punto di riferimento per chi vuole investire su questo asset. Come abbiamo però già accennato in precedenza, per investire sull’uranio, la strada più semplice è quella di individuare le azioni più esposte a questo asset. Ad esempio c’è la canadese Cameco (borsa di Toronto) che nel corso del 2021 è cresciuta del 70 per cento proprio grazie al balzo del prezzo della materia prima. Anche sui listini della borsa giapponese ci sono titoli legati all’uranio. A voler essere rigorosi, sono tutte le quotate dei servizi pubblici nipponici ad essere influenzate dal prezzo del petrolio (qui la demo eToro per investire in azioni giapponesi).

Un aneddoto molto significativo: nei giorni scorsi le quotazioni delle utilitues giappones hanno registrato un balzo dopo che il candidato premier Fumio Kishida ha detto chiaramente che l’energia nucleare in Giappone deve essere ripristinata se si vuole davvero raggiungere l’obiettivo zero per le emissioni di gas serra. 

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