Il titolo Facebook ha chiuso la seduta di ieri con un rialzo di circa il 2 per cento attestandosi a quota 333 dollari. Il giorno precedente, in scia al disastroso down che ha colpito le app Facebook, Whatsapp e Instagram, i prezzi delle azioni erano crollati del 5 per cento.

Il brusco cambio di direzione che le quotazioni del social hanno registrato in appena 24 ore conferma che, come ampiamente prevendibile, molti traders hanno sfruttato il crollo provocato dal crash delle app per comprare azioni Facebook a prezzi più bassi.

Una strategia classica che richiede anche un certo livello di preparazione e di pratica che può essere raggiunto solo esercitandosi con denaro virtuale prima di iniziare ad investire con soldi veri. E’ proprio per questo che su Borsa Inside consigliamo frequentemente di attivare un conto demo per imparare ad operare senza correre il rischio di perdere soldi reali.

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Facebook down: gli effetti 

Il 4 ottobre è un giorno destinato ad entrare nella storia di Facebook. Improvvisamente (e in tutto il mondo), le applicazioni Facebook, Whatsapp e Instagram sono andate in crash. Il down è durato oltre 6 ore generando danni enormi all’azienda (si pensi, ad esempio, alle inserzioni pubblicitarie attive) e ovviamente al titolo (che è andato a picco trascinando con se anche gli altri social e determinando una performance pesantissima per tutto il Nasdaq). 

Dopo una serie di interventi straordinari, le applicazioni sono poi tornate operative. Mentre si infiamma il dibattito sulle cause del down di Facebook, gli investitori preferiscono rivolgere la loro attenzione alle prospettive che, contrariamente a quello che avveniva circa un anno fa, non sono affatto positive. Tutto il settore tech Usa infatti sottopressione a causa dei timori per il possibile aumento anticipato dei tassi FED che la banca centrale Usa potrebbe essere costretta a varare per contrastare la spinta dell’inflazione.

C’è la consapevolezza che in caso di aumento prima del previsto dei tassi di riferimento, proprio i titoli tecnologici possano subire le conseguenze peggiori. La dinamica che gli analisti ipotizzano è lineare: il settore tech si è gonfiato tantissimo negli ultimi anni e un eventuale incremento dei tassi di riferimento prima delle attese potrebbe innescare un vero e proprio tracollo

E’ in questo contesto che si è inserito un evento inatteso quale è stato il crash di Facebook e delle piattaforme connesse. 

Secondo ThousandEyes, servizio di monitoraggio della rete che fa capo a Cisco, l’interruzione è stata causata da un errore del DNS (Domain Name System)

Guardando ai precedenti, per trovare un crash simile è necessario andare fino al 2008. Allora Faceboom restò fuori servizio per circa un giorno. Confrontando le due fasi di down verrebbe da dire che quanto avvenuto lo scorso 4 ottobre è nulla rispetto a quello che si verificò nel 2008. Ma la realtà non è affatto questa. Il down di oggi è peggiore perchè attualmente gli utenti di Facebook sono circa 3 miliardi mentre nel 2008 erano appena 80 milioni. Insomma il crash è terminato ma nulla è tornato alla normalità. Ciò significa che sul titolo potrebbero esserci occasioni per fare trading online. Operare in un contesto tendenzialmente volatile come quello che sembrerebbe prospettarsi richiede però l’utilizzo di una serie di strumenti avanzati.

Un esempio potrebbe essere il Copy Trading eToro grazie al quale è possibile copiare le strategie dei traders migliori. Questa funzionalità può essere molto utile soprattutto per gli investitori che sono alle prime armi. Ma i vantaggi non finiscono qui: proprio per permettere ai traders principianti di imparare ad usare il social trading, eToro offre anche la demo gratuita da 100 mila euro virtuali. 

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Comprare azioni Facebook dopo il down? Cosa dice l’analisi tecnica

Dal punto di vista tecnico, il crollo che le azioni Facebook hanno registrato a seguito del crash dell’App non è avvenuto in un momento casuale. Il calo si è infatti adagiato sulla linea di trend rialzista che p attiva da più di un anno, Allo stesso tempo anche un indicatore come l’RSI sul giornaliero è finito in ipervenduto e così il giorno successivo (ieri) il recupero ha subito avuto la strada spianata.

Insomma dal crollo è arrivato un chiaro segnale buy (comprare) che tanti traders hanno sfruttato già ieri avendo positivo riscontro. La domanda da porsi adesso è la seguente: il rimbalzo di Facebook prosegirà? Dal punto di vista dell’analisi tecnica se anche oggi il titolo dovesse crescere, non è da escludere che il target rialzista possa essere collocato a 350 dollari. In caso di ritorno delle vendite potrebbe invece esserci un cedimento fino a 300 dollari. Sia in un caso che nell’altro la piattaforma eToro garantisce la piena operatività (qui il sito ufficiale).

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