Le azioni Tesla scoppiano di salute. Come si può vedere dal grafico in basso, infatti, i prezzi di Tesla hanno registrato un rialzo di ben il 22,8 per cento nelle ultime 5 sedute. Nella sola sessione di ieri, la quotata ha evidenziato un aumento del 7,8 per cento.

Attualmente il titolo scambia a 994 euro sui massimi da inizio mese.

Per avere un’idea del balzo in avanti messo a segno da Tesla, è sufficiente considerare che ad inizio marzo il titolo prezzava a 880 dollari circa. In meno di un mese, quindi, i prezzi per singola azione sono saliti di oltre 100 dollari!

Chi ha deciso di comprare durante i primi giorni della guerra tra Russia e Ucraina (il 24 febbraio il titolo scambiava ad appena 800 dollari, ha messo a segno un profitto decisamente consistente. Del resto quella di comprare a sconto è una delle strategie trading più usate che oggi può essere anche attuata senza commissioni grazie al broker eToro.

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I catalizzatori di Testa: al via la produzione in Germania

Il forte balzo in avanti messo a segno da Tesla nella seduta di ieri è stato ispirato dall’inaugurazione del primo impianto europeo per la produzione della Model Y. Ubicato a  Gruenheide alle porte di Berlino, lo stabilimento è destinato a diventare il rifornitore europeo ufficiale delle auto elettriche. Le prime Model Y sono uscite questa mattina dagli impianti produttivi.

Attualmente presso lo stabilimento lavorano 3.500 dipendenti ma il piano di sviluppo prevede il raggiungimento di una forza lavoro di 12.000 addetti. Per quanto concerne i volumi di produzione,  dovrebbero essere prodotte 54.000 unità nel 2022, 280.000 all’anno nel 2023. Nel 2025 è previsto il raggiungimento del voloume massimo con 500.000 vetture costruire.

Considerando questi numeri la view sulle Tesla non può che essere positiva. Le insidie però non mancano e, in particolare, è l’inflazione che può rappresentare un problema per lo sviluppo della quotata.

Attenzione al rischio inflazione

A lanciare un allarme sugli effetti negativi dell’inflazione è stato lo stesso patron di Tesla Elon Musk. In un suo recente tweet il miliardario ha affermato che la casa automobilistica ma anche la SpaceX stanno facendo i conti con una forte pressione inflazionistica sulle materie prime.

In particolare, lo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina ha determinato un forte balzo in avanti dei prezzi di molti metalli normalmente impegnati per la produzione di veicoli elettrici. Ad esempio l’alluminio utilizzato nella carrozzeria, il palladio utilizzato per produrrre i convertitori catalitici e il nichel indispensabile per la realizzazione delle batterie dei veicoli elettrici.

Secondo Wells Fargo, i prezzi del nickel hanno segnato un aumento di ben il 130 per cento. Incrementi consistenti anche per cobalto, litio e alluminio.

A causa di questi incrementi, Tesla è stata costretta ad aumentare di 1.000 dollari i prezzi dei suoi SUV e berline sia in Cina che in Usa. La domanda che gli investitori si pongono è se ciò possa o no avere conseguenze sulle vendite al dettaglio di auto. Sicuramente si tratta di un aspetto da tenere in debita considerazione nella definizione della strategia operativa sul titolo. Iniziare a fare trading partendo dal conto demo (con eToro l’account virtuale è di 100 mila euro) può essere un buon punto di partenza per evitare di subire le conseguenze di sbagli operativi.

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