Azioni da comprare per gestire la crisi causata dalla guerra in Ucraina

In queste settimane molti nostri lettori ci hanno chiesto quali azioni conviene comprare per riuscire ad affrontare al meglio la crisi economica e finanziaria causata dallo scoppio della guerra in Ucraina e dalla conseguente crisi geopolitica tra Occidente e Russia.

In questo articolo proveremo a fornire delle risposte in merito partendo dalla consapevolezza che, soprattutto nei momenti in forte incertezza, non esistono ricette che sono sempre valide. Fondamentale è quindi la diversificazione che può essere ottenuta anche facendo pratica con il conto demo gratuito che broker come eToro sono soliti offrire (qui la pagina ufficiale per aprire l’account dimostrativo)

Ad interrogarsi sulle azioni che conviene comprare per riuscire a superare la crisi causata dalla guerra in Ucraina sono stati gli esperti di Credit Suisse. Gli analisti elvetici non hanno dubbi nell’affermare che il trimestre conclusosi lo scorso 31 marzo sia stato in assoluto il più complicato dallo scoppio della pandemia di covid 19. Secondo Credit Suisse oltre alla guerra in Ucraina e alle conseguenzi sanzioni occidentali contro la Russia ci sono anche altri fattori che contribuiscono a rendere altamente incerto il quadro di riferimento. Tali drivers negativi sono:

  • alta inflazione
  • politica monetaria della FED

Impatto della crisi geopolitica sull’azionariato

Quali sono quindi le azioni da comprare per affrontare la crisi causata dalla guerra in Ucraina? Secondo Jens Zimmermann e Julie Saussier-Clement, equity research di Credit Suisse, le sanzioni contro la Russia, avranno come conseguenza un aumento dei rpezzi del petrolio. Questo trend va a vantaggio delle compagnie americane di esplorazione e produzione di greggio. In particolare, il prevedibile boom della domanda di gas naturale liquefatto (Gnl) dagli Usa, causerà un cambiamento produttivo a partire dal 2024. Non è da escludere che gli Stati Uniti possano diventare il più importante produttore di Gnl a livello globale superando anche le attuali big Qatar e Australia.

Secondo Julie Saussier-Clement tra i settori che più di tutti hanno fatto i conti con il recente sell-off delle borse, c’è quello dei consumi discrezionali. Se è vero che in passato i beni di lusso hanno mostrato di essere in grado di reggere agli shock improvvisi, è altrettanto vero che questa volta anche i consumatori più ricchi potrebbero decidere di ridurre la loro spesa a causa del boom dell’inflazione. In questo contesto, ha affermato l’analista elvetica, tutte quelle imprese che hanno margini lordi superiori, come ad esempio il settore della cosmesi, potrebbero alla finerisultare meno penalizzate dalla crisi.

3 azioni da comprare per resistere alla guerra in Ucraina

E vediamo adesso quali sono le tre azioni indicate da Credit Suisse come potenzialmente in grado di gestire la crisi causata dalla guerra. Prima di elencare i tre titoli ricordiamo che su tutte e tre le quotate è possibile fare trading online senza commissioni. Per sfruttare questa possibilità è sufficiente scegliere il broker eToro.

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Tutti e tre i titoli indicati da Credit Suisse come capaci di resistere alla crisi in atto, fanno parte dei cosiddetti consumi discezionali. Si tratta di: 

  • LVMH: innovazione e controllo della distribuzione sono i suoi punti di forza. Driver come ad esempio la crescita del ceto medio nei Paesi emergenti sono elementi che, sul lungo periodo, potrebbero causare un apprezzamento di LVMH.
  • Nike: potrebbe trarre vantaggio da consolidati trend secolari come ad esempio wellness e casualization. La società ha messo in evidenza una solida dinamica del marchio e potrebbe anche sfruttare il cambiamento del modello wholesale
  • Shell: titolo del settore energetico, è il più frande fornitore al mondo di gas naturale liquefatto. Nei prossimi mesi potrebbe sfruttare il tentativo europeo di cercare indipendenza dal gas russo. Il management di Shell, recentemente, ha anche confermato la sua intenzione di distribuire il 20–30 per cento del cash flow operativo agli azionisti attraverso dividendi e piani di riascquisto di azioni proprie.

Buon trading a tutti!

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