Chi segue il mercato azionario sa bene che l’intelligenza artificiale è stata il principale motore del rialzo in corso. Tuttavia, mentre gli investitori guardano alla prossima fase della crescita alimentata dall’AI, l’attenzione si sta spostando sempre più dalla fase di addestramento dei modelli a quella del loro utilizzo concreto nelle applicazioni reali. Se finora lo sviluppo di modelli fondativi ha portato a enormi investimenti infrastrutturali, le opportunità future potrebbero trovarsi nel mercato dell’inferenza, in rapida espansione: qui i modelli generano risultati, interagiscono con gli utenti e automatizzano i flussi di lavoro aziendali.

Goldman Sachs: focus sul mercato AI in trasformazione

James Schneider, analista di Goldman Sachs, sottolinea come il panorama in evoluzione dell’AI stia influenzando le scelte d’investimento nel settore dei semiconduttori. Secondo lui, mentre l’addestramento dei modelli continuerà a generare spesa sostenibile (anche se con meno attori nel futuro), sarà l’inferenza a crescere in modo esponenziale nei prossimi cinque anni. Da una parte ci sono i colossi cloud (hyperscaler) che vogliono monetizzare l’AI, dall’altra tante aziende che cercano soluzioni più piccole e convenienti per ottimizzare le operazioni.

Questa evoluzione, afferma Schneider, porterà a una strategia “a bilanciere” negli investimenti: da un lato i leader in performance e software, dall’altro chi propone chip su misura a basso costo. Ecco perché Goldman ha analizzato attentamente i due giganti del settore: Nvidia (NVDA) e AMD (Advanced Micro Devices).


Nvidia: la regina indiscussa dell’intelligenza artificiale

Nvidia è oggi l’azienda più preziosa al mondo, titolo conquistato grazie alla sua leadership nel settore AI. Da produttrice di chip per il gaming, Nvidia ha puntato sui data center, intuendo che le sue GPU erano perfette per l’addestramento dei modelli di deep learning. Ha così riconvertito le sue tecnologie verso l’AI, diventando rapidamente il motore dell’attuale boom.

Nvidia non vende solo chip, ma l’intera infrastruttura su cui si regge l’economia dell’intelligenza artificiale. Nessun’altra azienda è in grado di offrire una gamma completa di soluzioni AI, dai chip all’hardware di rete, fino al software CUDA, ormai standard industriale. Questa integrazione verticale rende difficile la concorrenza e permette a Nvidia di dominare sia nel training che nell’inferenza.

I risultati si vedono nei dati: nel primo trimestre fiscale 2026 (chiuso ad aprile), Nvidia ha registrato ricavi per 44,06 miliardi di dollari, in crescita del 69,2% su base annua, superando le stime degli analisti di 810 milioni. Anche l’utile per azione (EPS) rettificato è stato superiore alle attese: 0,81 dollari contro i 0,75 previsti. Per il trimestre successivo, nonostante un impatto previsto di 8 miliardi per via delle restrizioni all’export dei chip H20, Nvidia prevede ricavi attorno ai 45 miliardi, poco sotto i 45,66 miliardi stimati dal mercato.

Schneider di Goldman Sachs riconosce che la spesa in infrastrutture AI potrebbe rallentare, ma resta convinto che Nvidia sia ben posizionata per beneficiare di questa fase:

“Anche se la capacità di generare nuovi ricavi tramite la Gen-AI è ancora incerta, ci sono segnali promettenti di monetizzazione e riduzione dei costi a livello aziendale che potrebbero sostenere la crescita nei prossimi 2-3 anni.”

Per questo Schneider valuta NVDA come “Buy”, con un prezzo obiettivo di 185 dollari, pari a un potenziale rialzo del 12% in un anno.

L’opinione è condivisa da altri 42 analisti: 37 raccomandano l’acquisto, 4 il mantenimento e solo 1 la vendita. Il target medio è 176,29 dollari, il che implica un rialzo più contenuto, attorno al 7%. (Vedi previsioni NVDA)


AMD: in ritardo, ma non fuori dai giochi

Rispetto a Nvidia, AMD ha seguito un percorso molto diverso. Mentre la prima ha cavalcato il boom AI, AMD ha faticato a convincere gli investitori di poter cogliere la stessa opportunità con forza.

Il problema principale? Tempismo e tecnologia. AMD è arrivata tardi nel settore, senza una gamma di GPU ottimizzate per l’AI e senza un ecosistema software maturo come CUDA. Questo ha lasciato campo libero a Nvidia, che nel frattempo consolidava la sua posizione dominante.

Tuttavia, non bisogna sottovalutare AMD. Sotto la guida di Lisa Su, l’azienda è riuscita a trasformarsi in una potenza nel mercato delle CPU, rubando quote di mercato a Intel con prodotti superiori. Ora cerca di ripetere l’impresa con le GPU, grazie alla serie Instinct MI. Anche il software ROCm, pur non essendo all’altezza di CUDA, sta migliorando, e il supporto open source di AMD attira sviluppatori che non amano l’ecosistema chiuso di Nvidia.

Meta e Microsoft stanno già usando le GPU Instinct per i carichi di lavoro AI, segno che AMD sta conquistando terreno. E i dati lo confermano: nel primo trimestre 2025, AMD ha riportato ricavi per 7,44 miliardi, in crescita del 36% su base annua, con un utile per azione rettificato di 0,96 dollari, oltre le attese. Per il secondo trimestre prevede ricavi attorno ai 7,4 miliardi, leggermente sopra le previsioni di mercato.

Ma per Goldman Sachs, AMD non ha ancora abbastanza potenza per competere davvero nel settore AI. Secondo Schneider:

“AMD è passata da zero a un mercato GPU da 5 miliardi di dollari nel 2024, ma è ancora dietro a Nvidia, soprattutto a causa della forte concorrenza e del fatto che molti colossi cloud stanno sviluppando chip personalizzati con Broadcom, Marvell e altri.”

Per questo motivo, l’analista assegna ad AMD un rating Neutrale, con target a 140 dollari, ipotizzando quindi che resti stabile nel breve periodo.

Attualmente, 25 analisti consigliano l’acquisto, mentre 10 restano neutrali. Il prezzo obiettivo medio è 135,97 dollari, cioè circa il 7% in meno rispetto ai livelli attuali: segnale che il titolo potrebbe essere sopravvalutato al momento. (Vedi previsioni AMD)


Conclusione

Goldman Sachs punta chiaramente su Nvidia come titolo AI preferito, grazie alla sua leadership tecnologica, ecosistema integrato e capacità di monetizzare meglio l’infrastruttura AI. AMD migliora, ma al momento non ha ancora la forza per impensierire la concorrenza.

Disclaimer: le opinioni espresse sono esclusivamente dell’analista citato. Questo contenuto è solo informativo e non costituisce consiglio d’investimento. Effettua sempre un’analisi personale prima di investire.

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