lingotti di oro e trader che pensa
Previsioni oro 2026 - BorsaInside.com

Il 2026 si profila come un anno ad alta intensità macroeconomica, caratterizzato da dinamiche che continueranno a rendere l’oro un asset da monitorare con massima attenzione. La combinazione di politiche monetarie ancora in evoluzione, persistente domanda istituzionale e flussi d’investimento più stabili rispetto agli ultimi cicli suggerisce che il metallo prezioso abbia tutte le carte in regola per continuare a ritagliarsi un ruolo centrale nelle allocazioni degli investitori globali. Nulla di nuovo sotto al sole, verrebbe da dire, ma al contrario la prosecuzione di una ben precisa linea di tendenza che si è già affermata con forza nel 2025 portando la quotazione oro di massimo storico in massimo storico.

Non c’è motivo per non pensare che, come già avvenuto negli ultimi anni, anche nel 2026 la domanda delle banche centrali continui ad essere il catalizzatore più importante del gold. Anche in questa parte finale del 2024, infatti, gli acquisti delle banche centrali restano sostenuti e continuano a rappresentare un fattore di stabilizzazione per il mercato del metallo giallo. Inoltre, anche se i cicli di rialzo dei tassi sono oramai archiviati, l’inflazione di fondo potrebbe mantenere bassi i rendimenti reali, alimentando interesse verso gli asset rifugio come il gold. E per finire, è vero che si parla per la prima volta di pace tra Russia e Ucraina, ma la strada è ancora lunga e, ad ogni modo, anche se ci dovesse essere un accordo, oramai le fratture geopolitiche sono insanabili.

In un contesto di questo tipo, l’oro continuerà ad essere percepito non solo come bene rifugio, ma come elemento strategico all’interno di portafogli bilanciati.

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Previsioni oro 2026: panoramica e confronto tra analisti

Il 2026 si preannuncia anno volatile, ma il consenso generale tra gli istituti è orientato verso valori molto più elevati rispetto al 2024–2025. In questo contesto, le principali banche internazionali hanno aggiornato le proprie view, spesso in direzione rialzista, segnalando una percezione costruttiva sul prezzo del metallo.

Vediamo nel dettaglio.

Deutsche Bank: outlook rivisto verso l’alto a 4.450 $/oz

Proprio a fine novembre Deutsche Bank ha ritoccato la propria view sull’oro portando la previsione per il 2026 a 4.450 dollari l’oncia, rispetto ai 4.000 stimati due mesi prima. La banca individua due fattori chiave dietro questa revisione:

  • stabilizzazione dei flussi degli investitori, che mostra un mercato meno soggetto a vendite improvvise;
  • domanda persistente delle banche centrali, considerata un ancoraggio strutturale della domanda complessiva.

Gli esperti tedeschi stimano inoltre una forchetta di trading tra 3.950 e 4.950 dollari, con il limite superiore superiore di circa il 14% rispetto ai futures COMEX dicembre 2026. Come sarà subito balzao all’occhio il range è piuttosto ampio e ciò dimostra che per gli analisti è molto probabile che il prossimo anno si vadano a delineare scenari dinamici, ma comunque orientati in un range tendenzialmente rialzista.

Morgan Stanley: target fra 4.400 e 4.500 $ entro metà 2026

Anche il banca d’affari Usa Morgan Stanley si mantiene su un’impostazione costruttiva, collocando l’obiettivo di prezzo fra 4.400 e 4.500 dollari entro il primo semestre 2026.

Il posizionamento rialzista degli esperti americani deriva da due elementi:

  • aspettative di politiche monetarie più accomodanti, che potrebbero alleggerire la pressione sul dollaro
  • incremento dell’allocazione sull’oro nei portafogli istituzionali

Il fatto che MS abbia deciso di fissare l’orizzonte temporale a metà anno suggerisce un potenziale trend rialzista anticipato rispetto ad altre case di investimento che invece collocano il target sulla fine del 2026.

Citi Research: visione più prudente con target a 3.250 $

Citi sembra invece aver adottato un approccio decisamente più cauto, stimando l’oro a 3.250 dollari l’oncia nel 2026. Si tratta di una previsione che si colloca nettamente al di sotto del consensus e riflette un outlook in cui:

  • i rendimenti reali potrebbero mantenersi più elevati del previsto
  • una parte della domanda speculativa potrebbe ridursi nel breve

L’istituto ha inoltre abbassato il proprio obiettivo di prezzo a tre mesi a 3.800 dollari (ottobre 2025), indicando una fase di consolidamento prima di eventuali ripartenze.

Per i trader attivi, questo scenario apre possibilità su entrambi i lati del mercato: movimenti correttivi di medio periodo possono essere sfruttati con strategie short tramite CFD, strumenti gestibili facilmente sulle piattaforme di FP Markets.

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JP Morgan: target tra i più aggressivi a 4.753 $ e media 4Q26 sopra 5.000 $

JP Morgan presenta una delle view più ottimiste in assoluto sull’oro. Il prezzo obiettivo indicato è infatti 4.753 dollari, ma ciò che colpisce è la previsione di una media trimestrale nel 4Q26 di 5.055 dollari per oncia.

Ciò andrebbe ad implicare:

  • una forte domanda in fase avanzata del ciclo
  • un possibile indebolimento del dollaro Usa
  • un contestuale incremento dell’attività speculativa in contesti macro volatili

Se si concretizzasse uno scenario simile, la volatilità potrebbe aumentare significativamente nella seconda metà del 2026.

HSBC: prospettiva stabile a 4.600 $ entro fine 2025

HSBC non ancora fornito un dato specifico per il 2026, ma la previsione a 4.600 dollari entro fine 2025 lascia intuire una tendenza al rialzo che potrebbe proseguire anche l’anno successivo.

Il focus dell’istituto è sulla combinazione tra l’aumento progressivo dei flussi internazionali verso asset rifugio e una domanda retail più solida nei mercati asiatici.

Anche senza un target preciso per il 2026, la traiettoria suggerisce che le valutazioni potrebbero mantenersi su livelli elevati rispetto agli anni precedenti.

ANZ: 4.400 a fine anno e 4.600 a metà 2026

ANZ, dal canto suo, ha presentato una previsione graduale e coerente con una crescita ordinata del mercato:

  • 4.400 dollari a fine anno
  • 4.600 dollari entro giugno 2026

Questa progressione step-by-step riflette la tesi per cui l’oro potrebbe beneficiare di dinamiche costanti piuttosto che di shock macro. Per chi si muove con strategie di medio periodo, scenari di crescita lineare possono favorire operatività trend-following.

Bank of America: scenario aggressivo con target a 5.000 $

Infine Bank of America che di recente ha aggiornato la propria stima per il 2026 portandola a 5.000 dollari l’oncia, posizionandosi nella fascia alta del consensus. La banca vede un ciclo di domanda particolarmente intenso nella seconda metà del 2026, in cui:

  • le banche centrali manterranno o amplieranno gli acquisti
  • l’offerta potrebbe risultare meno elastica rispetto alla domanda
  • l’interesse degli investitori potrebbe accelerare sulla scia di politiche monetarie più accomodanti

Anche in questo caso, quindi la prospettiva è rialzista.

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Sintesi delle previsioni oro 2026

Per avere un quadro comparativo sulle previsioni sull’oro per il 2026 abbiamo riassunto tutte le view precedentemente indicate in una tabella.

AnalistiTarget 2026 (USD/oz)Note
Deutsche Bank4.450 (range 3.950–4.950)outlook migliorato
Morgan Stanley4.400–4.500 metà 2026scenario moderatamente rialzista
Citi Research3.250outlook prudente
JP Morgan4.753 / media 4Q26: 5.055Tra le view più rialziste
HSBC4.600 (fine 2025)implicazione rialzista per il 2026
ANZ4.600 metà 2026crescita graduale
Bank of America5.000previsione rivista al rialzo

Tirando le somme, il consensus complessivo oscilla quindi tra 3.250 e 5.000 dollari l’oncia, con una forte prevalenza di stime nella fascia 4.400–5.000.

Come investire sull’oro nel 2026: il ruolo dei CFD e di FP Markets

Le previsioni che abbiamo sintetizzato evidenziano un potenziale aumento della volatilità nel 2026, contesto che spesso favorisce l’operatività con strumenti derivati flessibili come i contratti per differenza.

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