Nuovo aumento per le bollette di luce e gas entro fine dicembre. Ecco cosa sta succedendo

A inizio ottobre in Italia ci sono già stati dei rincari sulle bollette di gas e luce, ma l’aumento dei prezzi per le forniture non si è arrestato, anzi, sono previsti degli incrementi ulteriori anche nelle prossime settimane e forse nei prossimi mesi.

L’esecutivo guidato dall’ex presidente della Bce, Mario Draghi, ha introdotto alcune misure volte ad attutire l’impatto che i rincari avrebbero avuto sulle famiglie e sulle imprese, ma di fatto non sono state sufficienti per azzerare l’aumento dei prezzi che comunque è stato piuttosto pesante con il rischioi di produrre effetti negativi sui consumi e sulla ripartenza delle imprese.

Rincari sulle bollette di gas e luce, Arera lancia l’allarme

A lanciare l’allarme sugli imminenti ulteriori rincari per le bollette di gas e luce è l’Arera (Autorità di Regolazione per l’Energia, le Reti e l’Ambiente). Si tratta di un rischio concreto in quanto all’orizzonte non si vede ancora alcun calo dei prezzi dell’energia né delle materie prime, e queste oscillazioni verso l’alto potrebbero produrre aumenti sulle forniture di gas e luce anche per il primo trimestre 2022. 

L’Arera ha infatti confermato il trend di rialzo dei prezzi, prevedendo i primi cali solo verso aprile 2022, e questo non fa che preoccupare non solo le famiglie, con conseguenze sui consumi, ma anche le imprese che potrebbero trovarsi costrette (come già accaduto) a rallentare i ritmi di produzione.

Ma cosa sta accadendo esattamente, e perché i prezzi dell’energia continuano a salire? “I dati disponibili confermano la tendenza a ulteriori rialzi dei prezzi dell’energia nell’immediato futuro” spiegano dall’authority dell’energia “inoltre, le previsioni di medio periodo lasciano, ad oggi, intravedere un processo ancora lento di riallineamento verso prezzi più bassi, con prezzi del gas naturale superiori ai 40 euro al megawattora per tutto il 2022, per poi scendere verso i 30 euro al megawattora solo nel 2023”.

Un calo vero e proprio, intorno al 25 per cento, lo potremo vedere quindi solo tra oltre un anno secondo il presidente di Arera, Stefano Besseghini, che ne ha parlato davanti alla Commissione Industria del Senato durante i lavori per il decreto bollette.

Il combustibile di riferimento per la produzione di energia elettrica in Italia attualmente è il gas naturale, e viste le premesse è evidente che nel prossimo futuro dovremo aspettarci ulteriori rincari, finanche una vera e propria stangata.

Quali misure sono state messe in campo contro il caro bollette

Nel giro di un anno le bollette della luce in Italia hanno subito un rincaro complessivo di circa 40 miliardi di euro. Nel solo quarto trimestre 2021 il rincaro per la famiglia tipo in regime di tutela è stato del 29,8% circa per la luce e del 14,4% per il gas.

Dall’Arera avevano spiegato che “la straordinaria dinamica dei prezzi delle materie prime verso i massimi storici e le altre quotazioni dei permessi di emissione di CO2 avrebbero portato ad un aumento superiore al 45% della bolletta dell’elettricità e di oltre il 30% di quella del gas”.

Gli aumenti, come preannunciato dall’Arera, erano quelli che scattavano a partire dal venerdì 1° ottobre ed il governo Draghi si preparava ad intervenire con misure volte a mitigare questi rincari.

Il governo ha quindi stanziato oltre 3 miliardi di euro con il decreto legge del 27 settembre 2021, n. 130 “Misure urgenti per il contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico e del gas naturale”.

Queste risorse sono state destinate però allo scopo di attutire l’impatto degli aumenti in particolare per le famiglie e per le microimprese. 2,5 miliardi di euro sono stati destinati all’azzeramento degli oneri di sistema relativi all’ultimo trimestre del 2021, mentre le somme restanti sono servite a potenziare i bonus luce e gas annullando i rincari per le famiglie con reddito basso. Il governo è inoltre intervenuto con una riduzione dell’Iva al 5% per le bollette del gas.

Nuovi aumenti delle bollette entro fine 2021

I prezzi dell’energia però non sono ancora diminuiti e non accennano a farlo, il che significa che si rischiano ulteriori rincari come la stessa Arera ha fatto presente.

Le risorse che il governo ha stanziato potrebbero rivelarsi non sufficienti per azzerare ancora una volta gli oneri di sistema, e in questo caso le prossime bollette di gas e luce potrebbero contenere non solo un ulteriore aumento determinato da successivi rincari, ma anche il ritorno degli oneri di sistema che erano stati azzerati per il quarto trimestre 2021.

Gli oneri di sistema, che sono stati introdotti nel tempo da specifici provvedimenti normativi e che dovrebbero avere la funzione di finanziare attività di interesse generale per il sistema elettrico nazionale, nel corso deli anni hanno rappresentato una sempre più importante fetta dell’importo da corrispondere da parte dell’utente.

A tal proposito ricordiamo infatti che è stata la stessa Arera ad insistere più volte sulla necessità di rivedere gli oneri di sistema probabilmente con il trasferimento di questi nella fiscalità generale.

La situazione attuale comunque è tutt’altro che incoraggiante, visto che quello che dobbiamo aspettarci sono aumenti non destinati ad esaurirsi in tempi brevi bensì a perdurare probabilmente per diversi mesi.

Secondo l’Arera le tensioni sui prezzi nel settore elettrico e in quello del gas naturale potrebbero durare almeno due trimestri, e in tal caso sarebbe necessario un intervento del governo finalizzato a ridurre ancora una volta l’impatto dei rincari su famiglie e imprese, ma questa volta con modifiche strutturali e non transitorie come quelle adottate per gli aumenti delle bollette dell’ultimo trimestre 2021.

Al momento buona parte dei timori è legata alla reintroduzione degli oneri di sistema che erano stati azzerati, inoltre non è chiaro in che modo il governo prevede di intervenire per mitigare questa ulteriore ondata di aumenti dei prezzi dell’energia.

Il presidente dell’Arera, Stefano Besseghini, a tal proposito ha infatti spiegato che “in assenza di ulteriori nuovi interventi legislativi contro il caro bollette, Arera sarà tenuta per competenze e mandato istituzionale a riportare i corrispettivi delle componenti tariffarie a copertura degli oneri generali di sistema a livelli che assicurino il gettito annuo necessario per finanziare gli obiettivi di pubblico interesse identificati dal legislatore”.

Dall’authority arriva quindi una richiesta chiara allo Stato, cioè quella di “destinare in modo strutturale fondi per oneri legati a obiettivi sociali e di politica industriale” come leggiamo su Today.it.

Quali misure metterà in campo il governo Draghi

Da parte del presidente del Consiglio arriva in questi giorni la rassicurazione che saranno messe in campo delle misure volte a ridurre l’impatto dei nuovi aumenti delle bollette.

Ma cosa prevede di fare esattamente l’attuale esecutivo? Il premier ha ricordato nei giorni scorsi le misure che sono state introdotte per mitigare i rincari nelle bollette di gas e luce del terzo trimestre 2021, parlando quindi di “misure immediate a cui dovranno seguirne altre di lungo periodo per migliorare la sicurezza degli approvvigionamenti e prevenire un’eccessiva volatilità dei prezzi“.

Il presidente del Consiglio ha anche ricordato che “questi rincari sono dovuti principalmente ai movimenti dei prezzi sui mercati internazionali. La domanda di energia da parte di famiglie e imprese è aumentata a livello europeo e sui mercati asiatici, e ha contribuito a ridurre le scorte e le forniture disponibili”.

“Il governo si è impegnato” ha aggiunto poi Mario Draghi “a contenere il rincaro delle bollette. Lo scorso giugno avevamo già stanziato 1,2 miliardi per ridurre gli oneri di sistema. Poche settimane fa siamo intervenuti ulteriormente, con più di tre miliardi, per calmierare i prezzi nell’ultimo trimestre dell’anno, soprattutto per le fasce più deboli della popolazione”.

Quindi quali saranno le tappe da qui in poi? Il premier ha ricordato che “il 13 ottobre la Commissione ha pubblicato una comunicazione sul tema dell’aumento del costo dell’energia. Il documento descrive gli interventi emergenziali possibili per gestire la situazione attuale e ipotizza soluzioni per rendere le forniture più sicure e affidabili in futuro”.

“Il governo italiano ha sollecitato la Commissione ad esplorare rapidamente l’opzione di acquisti e stoccaggi congiunti di gas naturale su base volontaria con misure di medio periodo” ha spiegato ancora il presidente Draghi, aggiungendo che “questa strategia può essere utile per resistere meglio agli shock e sviluppare le capacità industriali di deposito. La Commissione presenterà una proposta di revisione del quadro normativo entro dicembre”.

Nella tabella del Documento programmatico di bilancio che è già stato discusso e approvato in Cdm, si legge che i 2 miliardi che il governo intende stanziare per mitigare gli ulteriori rincari sulle bollette di gas e luce, dovrebbero essere parte di un fondo appositamente creato con lo scopo di “sostenere le famiglie e supportare la ripresa economia”.

Di interventi strutturali però non si parla, e le risorse così stanziate potrebbero rivelarsi non sufficienti ad attutire l’impatto dei nuovi aumenti in bolletta derivanti dall’impennata del prezzo dell’energia.

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