ETF sostenibili o fondi comuni aperti non sostenibili? Aggiornamento giugno 2019

Investire in ETF sostenibili conviene. A dirlo sono gli ultimi dati di Morningstar sull’andamento al 30 giugno del patrimomio investito in fondi ESG e di quello investito in altri comparti. La tendenza che emerge da queste rilevazioni è precisa: al 30 giugno erano disponibili agli investitori europei 2.928 fondi comuni aperti “sostenibili”, dei quali 103 rientranti nella categoria degli Exchange traded fund. Alla stessa data erano anche disponibili 35.901 classificati dagli analisti come non sostenibili. 

Sempre considerando la data del 30 giugno, i fondi ESG avevano in gestione 1,06 mila miliardi di euro contro i 992 miliardi di euro che risultavano in gestione un anno prima. L’aumento delle masse gestite è stato quindi del 7 per cento su base annua. Secondo i dati di Mornigstar il patrimonio degli altri fondi europei ha registrato un aumento del 2 per cento nello stesso periodo. Una tendenza ben precisa è emersa a proposito della differenza nella crescita degli asset azionari e di quelli obbligazionari. I primi sono passati al +5 per cento contro il -1 per cento mentre i secondi sono passati dal 12 per cento al 6 per cento. 

Analizzando nel dettaglio i prodotti azionari emergono due tendenza ben precise. La prima è che per quello che riguarda la raccolta i fondi equity sostenibili si sono mossi controcorrente e hanno registrato entrata a tre, sei e dodici mesi contro i deflussi netti arrivati dai fondi azionari non ESG. Altro elemento che emerge dall’analisi è i collegamento tra i flussi e il Morningstar Sustainability Rating. La maggior parte della raccolta, infatti, ha interessato i portafogli costituiti dai titoli sensibili ai criteri ESG. Tutto questo è avvenuto a prescindere da quella che è stata la politica di investimento adottata.

Nel solo secondo trimestre sul mercato europeo è avvenuto il lancio di ben 78 nuovi fondi che Morningstar ha classificato come sostenibili. Di questi 69 sono stati classificati come fondi aperti non quotati e 9 come ETF. Dal punto di vista della tipologia sono stati lanciati 36 prodotti azionari, 26 obbligazionari e 12 bilanciati. La raccolta nel secondo trimestre 2019 è stata pari a 2,8 miliardi di euro.

Considerando i 78 fondi, ben 64 hanno reso noto di puntare su uno stile d’investimento orientato in generale ai principi ESG. 9 invece puntano sulle strategie low-carbon.

Per quello che riguarda gli emittenti, i più attivi sono stati BNP Paribas e Legal & General. Le due società hanno lanciato 5 fondi a testa. A seguire in questa classifoca c’è Amundi con 4 nuovi lanci. Al terzo posto, per finire, troviamo BlackRock, Robeco, UBS, Invesco, Storebrand e Epworth ciascuno dei quali ha effettuato 3 lanci. 

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