Come si evolverà il mondo del risparmio gestito, e in particolar modo dei fondi comuni di investimento, nei prossimi anni?
A fornire una risposta a tale quesito ci pensa un nuovo report di PwC, secondo cui l’industria dei fondi comuni di investimento si trova ad affrontare una serie di sfide piuttosto importanti.
Secondo le stime di PwC, ad esempio, gli asset investiti in fondi comuni di investimento, che sono cresciuti a un tasso annuo dell’8,7% tra il 2011 e il 2018, dovranno rallentare con un tasso di crescita del 5,6% nei prossimi sette anni.
Inoltre, PwC prevede che tra il 2018 e il 2025 le commissioni dei fondi comuni diminuiranno del 22%. Il tutto, mentre il numero netto dei fondi comuni di investimento e degli ETF subirà una contrazione del 14%, e il numero di società attive nel settore diminuirà del 20%.
Guardando ancora più avanti, lo studio afferma che il mercato verrà cannibalizzato da poche grandi società di gestione, che continueranno a guadagnare delle quote di mercato ai danni dei piccoli operatori, finendo con il controllare il 64% dei fondi comuni di investimento AUM entro il 2025, rispetto al 55% della fine del 2018.
Il dossier evidenzia infine come dinanzi a tale sfide, i fondi comuni di investimento hanno già parzialmente reagito, andando per esempio a varare nuovi strumenti come le commissioni basate sulle prestazioni, o ancora commissioni zero o minime, e ancora esternalizzando alcune funzioni per poter ridurre i costi. Dei percorsi di sopravvivenza e di tentativo di sviluppo, che secondo PwC verranno assunti con maggiore incisività anche nel prossimo futuro, per poter supportare questo comparto nell’industria del gestito.
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