Chi ha investito sui fondi comuni di investimento, ha potuto celebrare degli ottimi risultati nel corso dell’anno, soprattutto se si ha scelto, con consapevolezza, di puntare su metalli preziosi, Russia e Cina.
Ad occuparsi di tale riflessione è stato un recente approfondimento condotto da Il Corriere della Sera, che ha evidenziato come la migliore categoria dei fondi in assoluto sia stata quella degli Azionari Metalli Preziosi, che da inizio 2019 ha guadagnato il 35,59%, seguita dagli Azionari Russia con il 27,23% e gli Azionari Cina con il 27,06%. Una prestazione di grande rilievo, che supera quella che nello stesso frangente temporale è stata ottenuta da diversi mercati, con l’indice Msci World + 12,9%, lo S&P 500 + 14%, lo Stoxx 600 + 8,16%, lo Shanghai Composite Index + 11,37%, il Nikkei 225 + 2,85%.
Considerata tale prestazione dei mercati, non sono stati pochi i fondi che sono riusciti a realizzare una over performance. In Europa hanno fatto bene i fondi sui titoli large cap (+ 20,62%), mentre in Italia hanno prevalso i titoli azionari (+ 14,83% contro il + 8,25% del Ftse Mib).
E per i prossimi mesi? Probabilmente, le riflessioni sono destinate almeno in parte a cambiare. se infatti chi ha tenuto elevato il rischio in portafoglio, privilegiando le esposizioni azionarie, è stato premiato, ora il contesto sembra essere molto più complicato e, soprattutto, caratterizzato dalla presenza dello spettro di un ritorno della recessione.
Se a quanto sopra aggiungiamo il fatto che la maggior parte delle attività finanziarie ha già prodotto dei forti rendimenti quest’anno, e che è bassa la visibilità sulle prospettive macro, molti investitori potrebbero scegliere di abbandonare gli asset rischiosi e, fino a quando le prospettive di rischio – rendimento non miglioreranno, o le prospettive globali non diventeranno più prevedibili, optare per altri lidi.
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