Con un recente comunicato Fondazione Enasarco ha confermato la propria intenzione di aderire ai PRI (Principi di Investimento responsabile), sostenuti dalle Nazioni Unite, e oggi in grado di comprendere un network di oltre 2.300 membri.
Stando a quanto rammenta la stessa Fondazione, scegliendo di aderire ai PRI, Enasarco dimostra l’impegno verso un investimento più responsabile, con una strategia che mira a incorporare i fattori ESG (sostenibilità ambientale, sociale e di governance) in ogni decisione di investimento, e non solo.
Già a partire dal 2016 – per altro – la Fondazione Enasarco aveva incluso i fattori ESG all’interno dei processi di selezione degli investimenti, generando complessivamente più di 2 miliardi di euro di investimenti con l’impiego di tali criteri. L’introduzione della nuova asset allocation strategica permetterà alla Fondazione di utilizzare dei benchmark di riferimento costruiti tenendo proprio conto dei fattori ESG, l’adozione dei quali prevede nuovi investimenti fino a 830 milioni di euro in linea con i criteri di sostenibilità previsti dagli indici stessi, pari al 10,5% del patrimonio attuale.
“La Fondazione si impegna inoltre ad incorporare le tematiche ESG nelle proprie pratiche di governance e a richiedere trasparenza in ambito ESG ai soggetti ai quali affida la gestione dell’investimento, in modo da avere una chiara visibilità sulla destinazione dei propri impieghi e sugli effetti in termini di sostenibilità – afferma ancora la Fondazione – Negli ultimi anni Fondazione Enasarco ha avviato una profonda ristrutturazione del proprio portafoglio. Si è giunti infatti a una composizione del patrimonio in cui la componente immobiliare è stata fortemente ridotta a favore delle altre asset class sia liquide, sia illiquide”.
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