Il secondo trimestre consecutivo in perdita, di fila, si è manifestato in casa Deutsche Bank. Ad affermarlo sono i dati elaborati dall’istituto di credito guidato da Christian Sewing, che al 30 settembre 2019 ha dovuto fare i conti con un risultato netto negativo per 882 milioni di euro, “giustificato” dalla presenza degli extra costi di una importante procedura di ristrutturazione, ancora in corso, e alla netta flessione dell’utile della divisione a reddito fisso, che “stride” con i 211 milioni di euro di utili conseguiti nello stesso periodo del 2018.
Il risultato negativo non è comunque giunto a sorpresa, tanto che la stessa banca tedesca aveva avvisato i propri stakholders che avrebbe registrato delle perdite. Un’attesa che si è manifestata nella misura preventivata, e che sarà seguita sicuramente da altri strascichi, considerata l’importanza del piano di ristrutturazione, caratterizzato – tra l’altro – dall’esubero di 18.000 posti di lavoro e dal costo di 7,4 miliardi di euro. Ricordiamo che a fine settembre l’istituto contava circa 90 mila dipendenti, già 1.000 in meno rispetto a quelli di tre mesi prima.
Non mancano comunque le note positive, peraltro ben sottolineate dalle dichiarazioni del CEO Sewing, lieto nel rammentare che sono stati rilevati profitti nei quattro core business nel trimestre, oltre che una crescita degli impieghi e del risparmio gestito.
Ad ogni modo, non passa inosservato il fatto che nei nove mesi l’istituto tedesco ha generato una perdita cumulata di 3,87 miliardi di euro, contro i 692 milioni di euro di utili dei primi nove mesi del 2018. Anche i ricavi sono in calo, con un passo indietro nel trimestre a 5,26 miliardi di euro.
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