Dall’inizio dell’anno, afferma il quotidiano Il Sole 24 Ore, il risultato delle prime 30 gestioni europee è pari al + 12,3%, contro il + 7,6% ottenuto dalle prime 10 gestioni italiane. È questa, in estrema sintesi, la conclusione cui arriva l’analisi appena compiuta dal Centro studi di Tosetti Value, secondo cui se avessimo investito 100 euro a inizio 2018 nelle prime 30 società di gestione europee, oggi avremmo ottenuto un rendimento del 6,15% al netto dell’1,79% di commissioni fisse. Di contro, le prime 10 gestioni italiane hanno reso lo 0,3%, e sono costate il 2,61%.
Ecco perché, precisa ancora l’osservatorio Tosetti Value, sarebbe opportuno recuperare le masse in capo ai gestori italiani permettendo loro di ridurre i costi. Un obiettivo arduo da raggiungere, considerato che tra i primi 30 operatori del gestito in Europa solamente 2 sono italiani per masse gestite. Contrariamente a quanto avviene altrove, infatti, le banche italiane utilizzano soprattutto gestori terzi internazionali, e i risultati… si vedono. Per quanto attiene i 2 unici player tricolori in classifica, i nomi sono ben noti: il gruppo Intesa, terzo con una massa gestita che sfiora i 200 miliardi di euro, e Anima, con una massa gestita che invece sfiora i 65 miliari di euro.
Numeri che, aggiunge poi l’osservatorio, dovrebbero essere letti con l’evidenza che il mercato italiano è il secondo mercato di risparmio al mondo dopo quello giapponese e che, forse, non è un caso che Giappone e Italia abbiano visto ricostruzione e grande crescita nel dopo Guerra, affermando una cultura per cui conviene mettere da parte i soldi per i momenti più difficili.
Seguici su Telegram
Rimani aggiornato con guide e iniziative esclusive per gli iscritti!