Green Bond: quanto ci si può contare davvero?

La domanda di green bond negli ultimi anni è cresciuta in modo costante e sono in tanti a pensare che le obbligazioni verdi possano davvero contribuire alla lotta contro il cambiamento climatico. Di green bond si sono occupati gli analisti di SYZ AM i quali si sono chiesti se le obbligazioni verdi possono davvero essere considerate una valida alternativa per riuscire ad evitare il greenwashing e a contribuire alla trasformazione dell’economia verso il low-carbon.

I temi caldi toccati dall’analisi di SYZ sono tre:

  • costante aumento della domanda di green bond a partire dal 2016
  • maggiore affidabilità dei green bond rispetto ad altre asset class con etichette ESG dal punto di vista degli obiettivi “verdi”
  • possibile comparazione dei green bond con performance e rendimento alle normali obbligazioni

Fatta questa introduzione vediamo nel dettaglio se davvero possiamo contare sui green bond.

Secondo gli analisti nonostante l’approccio ESG sia diventato un test d’igiene degli investimenti, non è chiaro in cosa consiste questo approccio e non sono neppure chiari i metodi adottati per definire un investimento sostenibile. Purtroppo l’assenza di affidabilità finisce con l’esporre gli investitori al rischio di greenwashing. Tutto questo potrebbe essere anche causato dall’assenza di consapevolezza su quelli che possono essere gli aspetti più importanti da prendere in considerazione. Nel segmento settore fixed income l’affidabilità degli investimenti responsabili potrebbe essere più pronunciata grazie ai green bond. Dal 2016 la richiesta delle obbligazioni verdi è praticamente triplicata passando dall’1,9 per cento al 3,8 per cento di tutta la domanda di obbligazioni.

Per loro struttura i green bond presentano maggiore chiarezza nell’ambito degli investimenti responsabili. Le obbligazioni verdi sono strumenti che puntano ad un cambiamento ecologico in aree ben precise e quindi offrono agli investitori la possibilità di essere parte di questi cambiamenti. Nonostante il mercato delle obbligazioni sia una parte piccola del mercato obbligazionario, i bond verdi sono comunque in crescita.

E’ dal 2007 che si parla di obbligazioni verdi, tuttavia è solo nel 2014 che è stato registrato un boom di nuove emissioni. Tutto questo è avvenuto anche grazie all’approvazione dei Green Bond Principles (GPB) ossia le liee guida che promuovono trasparenza e integrità. Tali lienee permettono una valutazione migliore rispetto alle lettere ESG.
Secondo gli analisti, infatti, la decisione delle etichette ESG di investire in società che presentano basse emissioni di CO2 non prende in considerazione quello che è un elemento importante dell’investimento green vale a dire la necessità di sostenere il cambiamento puntando su quelle società che si attardano in questo processo, ma la cui transizione verso forme più sostenibili può avere un impatto importante. In fin dei conti le obbligazioni verdi altro non sono che un modo per condizionare i comportamenti di governi e società.

Ma perchè i green bond sono importanti? I motivi, secondo gli analisti, sono più di uno:

  • i bond, a differenza delle attività speculative, sono strumenti che sono focalizzati sulla protezione al ribasso
  • per loro stessa natura i bond conservano il capitale
  • i bond sono un veicolo che fornisce credito agli emittenti
  • le obbligazioni consentono di finanziare progetti a lungo termine. Ad esempio con l’emissione di obbligazioni le città possono finanziare il loro sistema di trasporti e al tempo stesso le compagnie energetiche grazie ai bond possono sviluppare gli impianti di energia rinnovabile
  • gli interessi degli emittenti e degli investitori di obbligazioni verdi sono in linea tra loro
  • i green bond sono pari ad altre obbligazioni dello stesso emittente

Per finire, secondo un’analisi realizzata da Swiss RE i green bond societari presentano un profilo di rischio-rendimento che è migliore rispetto alle loro controparti non ESG.

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